“Il fenomeno della violenza sulle donne è molto importante e ha un grande impatto sulle nostre comunità e sulla nostra vita quotidiana. E’ un fenomeno per cui si deve combattere quotidianamente perché c’è una componente culturale molto forte e molto radicata nelle nostre società e che purtroppo attraversa tutti i ceti sociali e tutte le età”. Lo afferma il presidente dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione del Consiglio comunale solenne convocato per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Manfredi ha invitato tutti a riflettere “perché a una presenza sempre più importante delle donne nella nostra società nel loro ruolo e nella capacità di leadership si contrappone sempre più violenza nei loro confronti nell’ambito della famiglia, delle relazioni affettive, nelle situazioni lavorative e questo richiede un impegno straordinario anche dal punto di vista educativo”.
Il presidente Anci ha evidenziato la necessità “di educare i nostri ragazzi all’affettività perchè se si è abituati ad avere un rapporto affettivo che sia equilibrato, questo porta anche al rispetto del partner, ma ciò non sempre succede”. A colpire e preoccupare Manfredi è che gli episodi di violenza “coinvolgono sempre più minori, segno che c’è una strada ancora lunga da percorrere”.
Da parte sua Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e neodelegata Anci alle Pari Opportunità, ribadisce che “finché solo una donna sarà perseguitata in quanto donna il nostro lavoro non potrà avere fine. La violenza di genere è un tema di diritti umani fondamentali negati e non un fatto privato”.
“La violenza di genere, un continuum che va dalla violenza verbale a quella psicologica, economica e fisica, parte dai pregiudizi sessisti, dalla sopraffazione, dal controllo, dall’isolamento, da secoli di oppressione ed esclusione delle donne, è profondamente radicata nei nostri modelli culturali”, sottolinea la sindaca di Perugia.
Per la delegata Anci. “se continuiamo a credere che il femminicidio e la violenza siano eventi di cronaca rispetto a cui non possiamo fare niente, continuiamo a perpetrare una narrazione deresponsabilizzante. Al contrario, dobbiamo riconoscere che per estirpare la violenza di genere dobbiamo estirparla nella nostra cultura, nei nostri gesti quotidiani”.
“Per questo – conclude Ferdinandi – il nostro primo impegno contro la violenza di genere sarà promuovere l’educazione alla parità di genere. Siamo convinti che nelle scuole debbano entrare l’educazione affettiva e sessuale. Siamo altrettanto sicuri di dover fare un enorme lavoro per ridurre il gender gap nei salari, visto che nel nostro Paese le donne hanno un salario più basso del 30% rispetto ai colleghi uomini”.