E’ l’Alto Aterno Gran Sasso Laga, comprensorio abruzzese di 15 comuni che punta sulla valorizzazione del patrimonio naturale come motore di sviluppo locale. Sono invece 23 gli APQ sottoscritti e 50 le aree che hanno centrato il requisito associativo.
Sono 50 su 72, con quella appena approvata dell’Alto Aterno Gran Sasso Laga, le aree che hanno chiuse le loro strategie nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI). Una cifra che rappresenta un traguardo significativo per tutta la comunità SNAI nella prospettiva dell’attuale periodo di programmazione e che fa già intravedere il perimetro della Strategia 2021-2027 in cui molte nuove aree saranno coinvolte. Un lavoro che non si ferma e che prosegue anche in un periodo critico per il Paese a causa dell’emergenza per covid 19 in cui il senso di solitudine e di abbandono vissuto costantemente dalle aree marginali si approfondisce ulteriormente e fa sentire ancora di più l’urgenza di un cambiamento per restituire ai cittadini dei comuni interni, insieme ai servizi essenziali e una prospettiva occupazionale, anche la voglia di rimanere in quei luoghi. Nelle prossime ore si chiuderà ancora un’altra strategia.
Ad oggi sono invece 23 gli Accordi di programma quadro (APQ) sottoscritti dando il via alla realizzazione concreta del disegno di rilancio costruito nelle strategie a partire dalle vocazioni, le caratteristiche e le diversità dei singoli territori. Altri 3 APQ sono in dirittura di arrivo.
Per quanto riguarda l’adempimento del requisito associativo – che prevede la gestione associata di almeno due funzioni fondamentali tra i comuni facenti parti di un’area interna pena l’inammissibilità alla SNAI – è ancora 50 il numero vincente.
L’Alto Aterno Gran Sasso Laga è la quinta area abruzzese che sperimenta la SNAI. Composta da 15 comuni, tutti ricompresi nell’area del cratere dopo gli eventi sismici del 2016, avrà a disposizione oltre 7,5 milioni di euro per costruire un futuro a partire dalla valorizzazione del patrimonio naturale dove un ruolo importante giocherà l’ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Oltre all’appartenenza all’Ente Parco di 14 dei 15 comuni del comprensorio e la presenza di 2 Unioni di comuni e 3 Comunità montane, tramite convenzioni sono state associate le funzioni di catasto e protezione civile in adempimento del requisito SNAI in linea con gli obiettivi della strategia e come punto di partenza di un percorso di riorganizzazione complessiva delle forme associative finalizzato alla governance unitaria del comprensorio.
L’obiettivo è quello di costruire “una montagna viva” superando anche i limiti imposti dalla morfologia della zona. Il tutto nel segno dell’innovazione. Una delle condizioni necessarie per attuare gli interventi previsti nella strategia è infatti il superamento del digital divide che caratterizza gran parte dell’area. Sul fronte sanità si punta ad aumentare quantità e qualità dei servizi sia in casi di prevenzione che di urgenza. Gli interventi in materia di educazione sono incentrati sull’ampliamento dell’offerta e tarati sugli ambiti di specializzazione e occupazionali dell’area. Potenziare il trasporto locale è uno degli assi della strategia del comprensorio abruzzese che risponde a numerose esigenze fra cui quella di facilitare gli spostamenti per rendere più fruibili alla popolazione i servizi disponibili, favorire il turismo con “collegamenti intelligenti” fra i nodi regionali e i principali attrattori turistici e, in sintesi, abbattere le barriere dell’isolamento.