Affrontare le questioni legate all’emergenza Covid, il tema dei ristori ma anche interventi strategici e i necessari investimenti da mettere in campo per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Con questi obiettivi si è svolto un incontro tra l’Anci e le associazioni nazionali del settore turismo (in particolare alberghiero e accoglienza) per predisporre un pacchetto di proposte strategiche per il rilancio del comparto. Un lavoro di ascolto e sintesi fondamentale anche in vista dell’incontro il prossimo 26 marzo con il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia, al quale saranno sottoposte le proposte concertate.
“Crediamo – ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro – che questo sia il metodo migliore non solo per rappresentare la grave situazione in cui versa da oltre un anno un comparto così rilevante per il PIL italiano. Ma, in chiave positiva e propositiva, per configurare un concreto e efficace sistema di idee e progetti che vengono da chi il turismo lo fa e vi opera quotidianamente”.
Al delegato Anci al Turismo e demanio marittimo, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, il compito di illustrare alcune delle proposte su cui lavora da tempo l’associazione dei Comuni. “Ci sono misure che possono, anzi devono, essere disposte a breve, medio e lungo periodo. Tra le prime, un piano di investimenti, coordinato con il sistema delle autonomie locali, per l’ammodernamento del sistema ricettivo; sostegni che siano effettivamente calibrati sulla perdita di fatturato; il sostegno alla liquidità delle imprese turistiche con allungamento a 15 anni del tempo di rientro dei mutui fatti dalle aziende; l’estensione del bonus vacanza a tutto il 2021. Sul medio e lungo periodo occorre dare sostegno alla riqualificazione alberghiera per non perdere quote di mercato rispetto ai concorrenti stranieri, attraverso il super bonus 110 per cento: applicato anche agli alberghi e non solo vincolato ai lavori di efficientamento energetico; la necessità della costituzione di un fondo europeo speciale per il Turismo sul modello dei fondi strutturali FESR. Relativamente al PNRR, servono investimenti per collegare i grandi hub di arrivo del turismo internazionale (città d’arte) a tutto lo straordinario patrimonio di bellezza dell’Italia delle destinazioni minori (es. Venezia collegata alle ville Palladiane, i Borghi, ecc.), attraverso il sistema Fly & Rail, per aumentare la permanenza media sul territorio del turista internazionale. Serve inoltre il sostegno a tre grandi assi di collegamento del nostro Paese: 1) la direttrice Milano-Bologna-Bari; 2) il corridoio Adriatico Trieste-Venezia-Bari; 3) la direttrice Milano-Bologna-Reggio Calabria- Sicilia”.
Le associazioni di settore che hanno partecipato all’incontro hanno tutte condiviso il metodo del confronto che si sta portando avanti, sottolineando ancora una volta la gravissima crisi in cui versa il settore turismo. Occorrono misure rapide e strutturali sui temi della riqualificazione alberghiera, delle difficoltà nella liquidità e nell’accesso al credito, della necessità di fare rete, dell’opportunità da parte dell’Italia di rinnovare i propri deboli strumenti di promozione internazionale. Soprattutto la considerazione unanime dell’obbligatorietà di procedere speditamente nella campagna vaccinale, l’arma più efficace per rilanciare il comparto turistico.
Durante l’incontro si è concordato l’obiettivo fondamentale di valorizzare non solo le grandi destinazioni turistiche o i circuiti più attrattivi, ma anche l’Italia cosiddetta “più interna”, attraverso azioni di coordinamento, rafforzamento e promozione di specifiche filiere (ad es. i Borghi, il turismo enogastronomico, i siti culturali territoriali ecc…).
“Il turismo – ha concluso Decaro – è sicuramente una leva essenziale dell’economia del Paese. Ma attraverso di esso si consolida un senso comunità, intorno all’elemento più importante di tutti: quello dell’orgoglio di presentarsi al mondo. Ecco perché è naturale che operatori del settore e sindaci lavorino insieme per una ripartenza necessaria ed essenziale”.