Terremoto: sindaci, nuovo commissario e procedure più veloci. A Roma i primi cittadini, ‘risposte o scenderemo in piazza’
“Oggi cento sindaci sono scesi a Roma per discutere in maniera costruttiva di cosa manca per la ricostruzione post sisma. Porterò le loro e le nostre richieste all’attenzione del governo per chiedere che siano inserite nel milleproroghe. Ma se non otterremo risposte concrete i sindaci tutti, non solo quelli dei Comuni colpiti dal terremoto del Centro Italia, scenderanno in piazza e faranno sentire la propria voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi”. E’ questo il monito del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine della riunione dei sindaci dei Comuni colpiti dal sisma del 2016, che si sono ritrovati a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
“La ricostruzione post-terremoto – ha spiegato Decaro ai cronisti – dopo oltre tre anni da quei fatti, è ferma. Se tre anni fa ci avessero detto che ci volevano tre anni per la ricostruzione, avremmo fatto una mobilitazione nazionale”. Decaro ha riepilogato le principali misure che servono ai sindaci delle zone colpite ossia “procedure più rapide, la proroga per lo smaltimento delle macerie, la nomina del commissario straordinario e una norma quadro sul terremoto, che riguardi sia la prevenzione che gli interventi post-sisma, tenendo conto che siamo in un Paese continuamente sottoposto a scosse telluriche. Il problema – ha aggiunto Decaro – è essenzialmente procedurale, di semplificazione, perché le risorse ci sono ma ne abbiamo potute spendere pochissime. Sono pronto a chiedere un incontro direttamente con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte”, ha concluso Decaro che ha rivolto il suo appello al Parlamento e a tutte le forze politiche.
I lavori si sono svolti alla presenza del viceministro dell’Interno, Vito Crimi, che ha ascoltato i presidenti delle Anci delle Regioni del Centro Italia colpite dal terremoto, tra cui il presidente di ANCI Abruzzo Gianguido D’Alberto, i primi cittadini dei Comuni maggiormente colpiti, da Amatrice ad Arquata del Tronto, da Norcia a Montereale. A coordinare i lavori il coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche, Maurizio Mangialardi che, pur rimarcando quanto di importante ancora resti da inserire nelle pieghe del decreto, ha ringraziato il governo per l’avvio di una fase nuova, che tuttavia “necessita di correttivi. Il decreto 123 rappresenta la prima base. Oggi parte l’input per una semplificazione delle norme ormai ineludibili”.
In allegato:
- le richieste dell’Anci al Governo
- Nota di lettura ANCI del Decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, coordinato con la legge di conversione 12 dicembre 2019, n. 156 recante “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”