Terremoto Centro Italia, delegazione dei Sindaci da Conte
D’Alberto: “Finalmente nuova consapevolezza, ora subito norme per far partire la ricostruzione”
“Il Presidente Conte ha preso consapevolezza della ricostruzione sostanzialmente ferma nei Comuni colpiti dal terremoto del 2016, l’incontro di oggi deve essere il punto di svolta. Dopo quattro anni in cui i Sindaci sono rimasti inascoltati e ai margini delle scelte finalmente lo scenario sta cambiando, finalmente si è compreso che va messa in atto un’azione di sinergia tra tutti i livelli di governo” così Gianguido D’Alberto Sindaco di Teramo e Presidente di Anci Abruzzo.
Questa nuova fase va sostanziata di atteggiamenti conseguenti come abbiamo riscontrato nell’azione del Commissario Legnini. Ora però questo patto deve tradursi, subito, nell’approvazione, attraverso il “Decreto semplificazioni” in fase di conversione e il decreto rilancio 2, delle norme fondamentali mancanti.
Parliamo dell’aumento e stabilizzazione del personale, della proroga dello stato di emergenza, delle norme per la ricostruzione sociale ed economica, della destinazione di parte del recovery fund alla ricostruzione economica e sociale e ulteriore accelerazione sulla ricostruzione pubblica”. Questa la posizione della intera delegazione Anci con il sostegno del Presidente nazionale Antonio Decaro a testimoniare come per l’Associazione la questione sia un tema nazionale.
Erano presenti i Sindaci delle 4 regioni Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria dei Comuni colpiti dal terremoto del 2016, ricevuti questo pomeriggio a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con loro i Presidenti delle Regioni dell’Abruzzo Marco Marsilio, dell’Umbria Donatella Tesei, delle Marche Luca Ceriscioli e l’Assessore delegato alle Politiche per la Ricostruzione della Regione Lazio Claudio Di Berardino.
“Abbiamo aspettato quattro anni – ha spiegato D’Alberto nel suo intervento – e adesso non c’è più tempo da perdere. Non è più accettabile affrontare una condizione di straordinaria eccezionalità con misure ordinarie. Non ci aspettiamo più promesse ma impegni precisi, conferme e risposte immediate alle nostre richieste.”
Un nuovo percorso è stato finalmente avviato, ha ribadito la delegazione Anci. Adesso va definito il pacchetto normativo per poter essere messi in condizione di far partire concretamente la ricostruzione in Comuni che aspettano da troppo tempo. Non possiamo chiedere fiducia, collaborazione, speranza e responsabilità a un territorio stremato da quattro anni di attesa se non c’è fiducia e collaborazione reciproca tra i livelli locali e centrali delle istituzioni”.
Le proposte sono state formalizzate in un documento dell’Anci sui temi della Governance della ricostruzione, sul personale per velocizzare le pratiche degli interventi, sulle risorse per la rinascita economica e sociale dei territori, sui fondi per il Cratere Nevoso e i comuni del Doppio cratere 2009/2016.
Decaro: “Ricostruzione troppo lenta, un vero rilancio passa anche grazie al recovery fund”
“Settecento tonnellate di macerie ancora da smaltire, soldi per la ricostruzione in gran parte rimasti sulla carta, moltissime pratiche di richiesta di contributo da esaminare, solo 86 interventi pubblici: la ricostruzione nei Comuni del sisma procede troppo lentamente. Contiamo sull’impegno preso dal presidente Conte”.
Lo dichiara il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine dell’incontro convocato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, con i sindaci e una delegazione di rappresentanti delle Regioni colpite dal terremoto del 2016. “Bisogna imprimere una accelerazione decisa. E per farlo occorrono alcuni strumenti che abbiamo chiesto al presidente del Consiglio: rendere stabile fino al 2024 la struttura commissariale e rafforzare il rapporto con i territori individuando nei sindaci i subcommissari, prorogare a tutto il 2024 lo stato di emergenza e le procedure semplificate in materia di appalti nei territori del cratere, nuovi piani per agevolare e dare impulso alla ricostruzione pubblica, un regime speciale, dedicato ai Comuni terremotati, per le assunzioni in modo da garantire la continuità tecnico-amministrativa essenziale ed evitare che si disperdano competenze ed esperienze acquisite.
Infine siamo soddisfatti dell’apertura del presidente Conte alla nostra proposta di sostenere alcuni progetti dei Comuni del cratere con le risorse del recovery fund.
La ripresa economica dell’area colpita da sisma va sostenuta. E i 138 Comuni del cratere dispongono di un parco progetti di opere pubbliche strategiche (scuole, impianti sportivi, musei, infrastrutture per il sociale) per 7 miliardi di euro. L’uso del recovery fund in questa direzione è proprio l’occasione che l’Unione europea si aspetta l’Italia colga”.