Con la legge 22 gennaio 2016, n. 9 è stato convertito in legge il DL n. 185 del 2015, con il quale – ai fini del potenziamento dell’attività sportiva agonistica nazionale in aree svantaggiate e zone periferiche urbane e con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economico sociali e incrementare la sicurezza urbana – il governo ha istituito il Fondo «Sport e Periferie».
In considerazione del previsto rifinanziamento del Fondo – è in fase di perfezionamento il Decreto Ministeriale che rifinanzia il Fondo con i primi 15 milioni – lo stesso verrà trasferito dallo stato di previsione del Ministero dell’Economia e Finanze al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, di qui al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI).
Come noto, il Fondo è finalizzato tra l‘altro alla realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi con destinazione all’attività agonistica nazionale, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, nonché al completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti, con destinazione all’attività agonistica nazionale e internazionale
Coerentemente con l’esperienza acquisita in occasione del primo Piano pluriennale, il CONI – ad integrazione del proprio patrimonio di competenze e di conoscenze sull’impiantistica sportiva con destinazione agonistica in Italia – ritiene utile effettuare una nuova indagine con le medesime modalità di quella già svolta nel 2016, acquisendo proposte d’intervento ai fini dell’eventuale inserimento nella proposta di nuovo piano pluriennale.
In tale prospettiva, è stata pubblicata in modo permanente sul sito del CONI una comunicazione relativa alle modalità di presentazione delle proposte: http://www.coni.it/it/piano-sport-e-periferie/nuova-comunicazione-del-coni-8-novembre-2017.html. Nella comunicazione è precisato, ovviamente, come già in occasione del precedente piano pluriennale, che la pubblicazione della stessa e la ricezione delle proposte non comportano per il CONI alcun obbligo o impegno, nei confronti dei soggetti interessati, di dar corso all’intervento proposto, né, per questi ultimi, alcun diritto a qualsivoglia prestazione da parte del CONI, a qualsiasi titolo, e che presupposto essenziale per la realizzazione degli interventi con risorse a valere sul Fondo è che le risorse del Fondo siano effettivamente erogate in favore del CONI.