Pubblichiamo, in allegato, la Circolare del Ministero della Salute del 30 novembre 2020, recante disposizioni per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali socioassistenziali, sociosanitarie e hospice e indicazioni per i nuovi ingressi nell’evenienza di assistiti positivi nella struttura.
Rsa, Vecchi: “Avviare un percorso di riforma fondato sulla presa in carico della persona”
Le politiche di assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana e il ruolo delle Rsa, soprattutto in questa emergenza sanitaria, sono stati i temi al centro dell’audizione della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana nominata dal ministro della Salute, Roberto Speranza e presieduta da monsignor Paglia che si è tenuta il 2 dicembre. A prendere parte ai lavori, in rappresentanza dell’Anci, il delegato al welfare e sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.
“L’audizione di oggi – ha spiegato Vecchi – è stata una importante occasione per fare il punto su cosa sono state storicamente le Rsa analizzando punti di forza e di debolezza collocandone il ruolo nel contesto della contemporaneità che vede un innalzamento della durata della vita, un invecchiamento della popolazione e i problemi legati alla non autosufficienza. Non da ultimo – abbiamo affrontato – l’impatto della pandemia con queste strutture e la loro stessa difficoltà a reggere il confronto con l’emergenza sanitaria in corso”.
La direzione da seguire è quella della riforma delle Rsa. “Non abbiamo bisogno di smantellare queste strutture – ha proseguito il delegato Anci – ma di riformarle in modo radicale sulla base di una serie di indirizzi che hanno al centro innanzitutto la capacità di concepire un approccio alla popolazione anziana fondato sulla presa in carico della persona, del nucleo familiare e sulla volontà di perseguire e di offrire un progetto di vita”.
Questi i presupposti fondamentali, evidenziati dal sindaco, e da cui partire per individuare poi gli strumenti verso una riforma “che guardi con maggiore attenzione alla domiciliarità, non soltanto delle residenze e delle semi-residenze, ma anche a soluzioni più flessibili di residenzialità leggera senza perdere di vista le tante reti di volontariato e di socialità fondamentali per garantire la qualità della vita delle persone anziane”.
In tutto questo processo i Comuni e le città sono uno snodo fondamentale perché al centro delle grandi sfide globali, come quelle dell’ecologia e del digitale, accanto alle quali però “c’è la sfida della fragilità e in particolar modo quella sulle politiche per la popolazione anziana”.
In chiusura dell’incontro, il sindaco ha posto l’attenzione anche sul tema delle risorse per poter avviare le riforme necessarie e su una nuova visione dei servizi passando “da una concezione di erogazione monetaria a quello in cui è centrale la cultura, la qualità e la struttura dei servizi che rendono efficaci gli interventi e le politiche”.
“Con l’incontro di oggi – ha concluso Vecchi – si è avviata una relazione tra la Commissione e l’Anci che proseguirà con nuove audizioni su temi specifici sui quali l’Anci potrà, attraverso il proprio sistema di competenze, offrire un contributo determinate ad una importante riforma di portata storica ed epocale che certamente il tempo del Covid ci ha sottoposto in modo stringente”.