D’Alberto: pronti anche a restituire le fasce tricolori al Presidente del Consiglio
Come sindaci abruzzesi del cratere siamo pronti anche a restituire le fasce tricolori al Presidente del Consiglio se il pacchetto di misure per le zone terremotate non verrà inserito nel DL ‘Rilancio” ovvero nel prossimo DL Semplificazioni.
Queste le parole del Presidente ANCI della Regione Abruzzo, Gianguido D’Alberto, dopo la mancata discussione degli emendamenti dedicati al nostro cratere in Commissione bilancio della Camera.
E’ inaccettabile – prosegue il Presidente Anci della Regione Abruzzo – il fatto che non siano stati discussi gli emendamenti, la cui gran parte sono ad invarianza finanziaria, a costo zero, e non si capisce come il Governo non si sia reso conto della delicatezza della tematica legata alla ricostruzione post sisma 2016, a distanza di quattro anni dai primi eventi sismici.
Il momento per poter adottare misure tese alla sburocratizzazione delle procedure non può che essere adesso e, non essendoci motivi finanziari ostativi, gridiamo a gran voce di poter inserire il “paccheto sisma” nel prossimo decreto oggetto di conversione. In questi mesi, tutti noi Sindaci del Cratere abbiamo lavorato al fianco del Commissario Legnini per un pacchetto di norme tese ad affiencientare il percorso della ricostruzione Sisma Centro Italia e, a distanza di anni, non tolleriamo più questa situazione di mancate risposte.
Siamo disposti a riconsegnare le nostre fasce se non otteniamo una vera risposta per la tematica sisma centro Italia.
L’azione intrapresa dal Commissario, come è evidente, è tesa ad un percorso che veda la ricostruzione come elemento fondamentale per le Regioni colpite. Noi Sindaci del cratere, combattiamo quotidianamente affinchè vi possano essere delle risposte alle migliaia di sflollati che ancora non hanno minima consapevolezza del loro rientro negli alloggi, ma se il Governo pensa di ignorare i nostri territori a distanza di tutti questi anni, evidentemente dimostra di non avere consapevolezza della portata della problematica.
Con la non considerazione del pacchetto ricostruzione rischiamo di assistere ad un ulteriore schiaffo ai territori del cratere.
Vedere i nostri territori costretti ancora all’ elemosina legislativa è un insulto agli ancora 45.000 sfollati del sisma del centro Italia, oltre che a a tutti i sindaci conivolti.
Ricordo che gli emendamenti presentati sono riconducibili a temi essenziali per i nostri territori, come: stabilizzazione del personale tecnico ed amministrativo, rafforzamento degli organici e proroga dei contratti in scadenza, con allineamento alla scadenza dello stato d’emergenza al 31.12.2021, insieme ad ulteriori misure per i Comuni (Tari e mutui); l’Istituzione di un fondo stabile per lo sviluppo dell’economia del cratere mediante la destinazione di una quota delle risorse disponibili e future destinate alla ricostruzione; superincentivi sisma ed ecobonus con un contributo per la ricostruzione delle case; semplificazione della ricostruzione pubblica e poteri straordinari per le opere più complesse, con rifinanziamento per gli anni futuri del fondo per gli interventi pubblici; revisione delle tariffe professionali dopo l’introduzione della modalità certificata dei progetti che abbiamo attuato con l’Ordinanza 100.
Si tratta di temi noti e a tempo condivisi con i Sindaci e i Ministeri competenti e che trovano corrispondenza negli emendamenti che sono stati depositati dai parlamentari appartenenti a diversi gruppi nel corso della conversione del decreto “Rilancio”.
Condivido la posizione che hanno espresso le altre Anci regionali . Non è importante il veicolo normativo dove queste norme troveranno collocazione . È decisivo invece che esse siano varate al più presto perché solo così sarà possibile completare il quadro delle misure indispensabili per far finalmente decollare la ricostruzione, alla vigilia del quarto anno dal sisma.
Il tempo è già scaduto, noi sindaci non staremo a guardare, conclude D’Alberto.
La Commissione Bilancio della Camera boccia gli emendamenti per la ricostruzione.
“Come coordinamento delle Anci terremotate abbiamo lavorato alla redazione di un documento di sintesi approvato in assemblea che il presidente Decaro ha portato in audizione al governo. La notizia che la Commissione Bilancio della Camera abbia bocciato gli emendamenti proposti dell’Anci è inaccettabile”.
A dirlo è Maurizio Mangialardi, Coordinatore delle Anci Terremotate Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. “Tale decisione mortifica la sofferenza dei cittadini di oltre 130 comuni di 4 regioni e deve essere rivista. «Diversamente – ha concluso Mangialardi – sappiamo di poter contare sull’appoggio di 8.000 sindaci italiani già pronti ad essere mobilitati dal nostro Presidente Decaro perché come Anci riteniamo la tale bocciatura non trova alcun tipo di giustificazione”.
Tra poche settimane ricorrerà il 4’ anniversario dalla scossa del 24 agosto, la prima della tremenda sequenza che ha sconvolto il centro Italia.
“Proprio perché è già trascorso molto tempo non ci interessano i motivi alla base della bocciatura ma, come coordinamento delle Anci terremotate – ha concluso Mangialardi – alla luce del proficuo lavoro portato avanti con Commissario Legnini ribadiamo la tassativa e improrogabile urgenza che le istanze dell’Anci vengano accolte. Ci appelliamo al presidente Conte perché vengano inserite nel prossimo decreto”.