Anche nel 2021 la maggior parte degli enti locali risulta aver rispettato l’equilibrio di bilancio, secondo i dati del censimento generale del personale in servizio presso amministrazioni provinciali, comuni, comunità montane e unioni di comuni curato annualmente dal dipartimento per gli Affari interni e territoriali, direzione centrale per le Autonomie, con il contributo della direzione centrale per i Servizi elettorali.
La pubblicazione, disponibile online, rileva la situazione occupazionale al 31 dicembre 2021 mettendo in luce i dati di maggior interesse.
Il censimento “fotografa” una diminuzione – a causa dei pensionamenti – del personale (dirigente e non) a tempo indeterminato in servizio, sceso a 358.931 unità rispetto alle 362.090 censite alla fine del 2020. Di queste, 299.456 unità sono a tempo pieno (304.555 del 2020) e 59.475 unità sono in part-time (57.535 del 2020).
In diminuzione (-3,6%) risultano anche i contratti di collaborazione di natura autonoma, così come si registra un calo del personale a tempo determinato (-2,4%) e delle unità di personale dirigenziale in servizio (-0,6%), fascia professionale caratterizzata – secondo i dati – da una significativa prevalenza di uomini (2.661) rispetto alle donne (1.413).
Diminuiti, seppure in misura ridotta, anche i pensionamenti, che hanno riguardato 27.059 persone, 13.530 delle quali ha presentato domanda di dimissioni volontarie prima del raggiungimento dei limiti di età previsti per il pensionamento, o per aver maturato quota 100.
Focus, come negli anni precedenti, anche sul personale di Polizia locale che, in totale, conta 52.227 unità – 48.848 nei comuni, 1.924 nelle unioni di comuni, 1.452 nelle province e 3 nelle comunità montane – in lieve calo rispetto alle 52.763 registrate nel 2020.
I dati sono preceduti dall’analisi, nella prima parte del documento, della normativa che regola il rapporto di lavoro del personale degli enti locali, aggiornata al novembre 2021. A questa si aggiungono le informazioni a carattere economico, con una panoramica sugli enti in condizioni di dissesto, riequilibrio finanziario pluriennale, strutturalmente deficitari. Particolare attenzione è dedicata anche ai vincoli “assunzionali”, per fare chiarezza nell’interpretazione della materia e per individuare i criteri di quantificazione del budget a disposizione degli enti per l’assunzione di personale.