Pubblicati sul sito del Ministero della Cultura i decreti di assegnazione delle risorse dei bandi del Pnrr per l’attrattività dei borghi, per l’efficienza energetica di cinema e teatri e musei, per il recupero di parchi e giardini storici, per l’adeguamento sismico edifici di culto, torri e campanili e per il restauro chiese FEC. Qui nel dettaglio la graduatoria relativa al bando borghi per tutti gli altri finanziamenti è possibile consultare il sito del Ministero della Cultura.
PIANO NAZIONALE BORGHI
Il decreto assegna 363.445.527 euro a 289 Comuni per investimenti per rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio spopolamento e conferma il finanziamento di 398.421.075 euro per 20 borghi individuati dalle Regioni.
Qui l’elenco completo dei borghi e l’ammontare dell’investimento.
Elenco BORGHI LINEA A
Elenco BORGHI Linea B
Il commento di Vincenzo Santoro Responsabile nazionale Cultura Anci
1. credo sia la prima volta che le graduatorie di bandi di queste dimensioni (inusitate anche per la quantità di risorse messe a disposizione) sono pubblicate addirittura una settimana prima del previsto (quindi grazie grazie grazie a chi ci ha lavorato);
2. in linea di massima, anche per la esperienza (super-impegnativa ma di grande interesse) fatta nella commissione di valutazione, credo di poter dire che il livello qualitativo dei progetti selezionati sia molto buono, anche in contesti su cui si poteva per varie ragioni avere qualche dubbio. Questo è vero quasi ovunque, tranne forse in pochi casi di regioni con molte risorse assegnate e relativamente pochi soggetti che potevano concorrere. Occorrerà ora aiutare i Comuni vincitori, che a volte sono veramente molto piccoli, a implementare le attività previste nel miglior modo possibile (anche per quanto riguarda l’importantissimo bando rivolto alle imprese da 200 mln di euro);
4. ci sono ancora 17 milioni di euro di “resti” da spendere, per cui a breve saranno selezionati una decina di ulteriori progetti circa fra i primi degli esclusi;
5. un bando del genere, che finanzia poco più del 10% dei progetti presentati, lascia ovviamente molto amaro in bocca fra gli esclusi. Occorrerà impegnarsi innanzitutto per riuscire a far stanziare delle ulteriori risorse per sostenere i progetti ammessi – con più di 60 punti – ma non finanziati. E inoltre cercare di non disperdere l’enorme lavoro fatto a livello territoriale, valorizzandolo per quanto possibile, in particolare nella programmazione delle nuove risorse comunitarie sul settore;
6. infine: il limite dei 5.000 abitanti non può essere una condanna per gli altri, credo che in futuro sarebbero auspicabili delle regole di accesso più flessibili a adeguate a contesti a volte diversissimi fra di loro.