Assegnati i fondi per Case di Comunità, assistenza domiciliare, telemedicina, innovazione ospedaliera. Nel complesso, 20 i miliardi del Piano per ridisegnare la sanità del futuro.
Un’assistenza sanitaria di prossimità diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale per garantire cure primarie e intermedie, a partire dalle categorie più fragili: è questo uno degli obiettivi principali della Missione Salute di Italia Domani. Con oltre 20 miliardi di euro tra PNRR, React Eu e Piano Complementare, questa missione offre la concreta possibilità di trasformare l’emergenza sanitaria nata dalla pandemia nel rafforzamento e rilancio della sanità pubblica, rendendo le strutture del Sistema Sanitario Nazionale più moderne, digitali e inclusive, garantendo equità di accesso alle cure e rafforzando la prevenzione e i servizi sul territorio.
L’attuazione di questi interventi è stata avviata con la registrazione del decreto del 20 gennaio 2022, con il quale vengono ripartiti fra le Regioni oltre 8 miliardi di euro di fondi. Il decreto, già approvato in Conferenza Stato Regioni, suddivide le risorse destinate agli interventi la cui attuazione è affidata alle amministrazioni regionali.
Gli investimenti puntano a sviluppare assistenza di prossimità e innovazione, andando a finanziare la realizzazione di case di comunità (2 miliardi); ospedali di comunità (1 miliardo) e l’ammodernamento tecnologico e digitale ospedaliero (più di 2,6 miliardi), attraverso la sostituzione di almeno 3.100 grandi apparecchiature sanitarie quali TAC, acceleratori, ecotomografi cardiologici e ginecologici, angiografi e sistemi polifunzionali per radiologia digitale diretta per esami di pronto soccorso.
Sempre in quest’ottica, altri fondi andranno a rafforzare l’assistenza domiciliare e la telemedicina – interventi per la casa come primo luogo di cura (204,5 milioni) – e la sicurezza e la sostenibilità ospedaliera (638,8 milioni provenienti dal PNRR, oltre a 1 miliardo e 450 milioni del Piano Complementare).
Altri investimenti (circa 110 milioni) riguarderanno infrastruttura tecnologica, analisi dati, vigilanza sui livelli essenziali di assistenza, sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario.
Fonte: Italia Domani