“Se glieli dai, i Comuni i soldi li spendono e spendono bene. Il problema è che arrivano troppo lentamente: il governo deve introdurre un meccanismo automatico per gli anticipi se vuole imprimere una svolta alla spesa”. Lo afferma Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, in una intervista rilasciata a La Repubblica sul tema del Pnrr.
Decaro torna sulla questione dei pagamenti e delle semplificazioni. “E’ vero che i sindaci possono arrivare a ottenere un anticipo maggiore del 10%, ma bisogna semplificare il meccanismo: ci sono troppi passaggi tra ministeri e Comuni. Se un’opera ha già un progetto esecutivo, allora l’anticipo deve essere automatico per un importo maggiore del 10%, perché le imprese chiedono subito almeno il 30%. A suo parere sui pagamenti, “la circolare del governo non ha prodotto significativi risultati. Servono una scadenza e tempi certi per i pagamenti delle rendicontazioni. Si dice che la spesa del Pnrr è in ritardo e poi si paga lentamente la spesa fatta: non è possibile”, aggiunge.
Il presidente Anci ribadisce anche la richiesta al governo di estendere la norma sulle semplificazioni, che esiste solo per l’edilizia scolastica. “Se si vogliono ridurre i tempi, non si capisce perché queste semplificazioni non debbano valere per tutte le altre opere: dagli alloggi popolari ai parchi, dagli impianti per i rifiuti alla rigenerazione urbana”, sostiene.
Quanto poi alla relazione semestrale del governo sul Pnrr Decaro sottolinea: “Non abbiamo gradito il passaggio dove si scrive che i piccoli Comuni, fino a diecimila abitanti, potrebbero avere problemi perché dovrebbero aumentare la spesa del 60%. I dati dicono altro: questi Comuni, tra il 2017 e il 2022, hanno aumentato la propria spesa del 50% e quelli fino a mille abitanti addirittura del 90%.
Ancora sulle le assegnazioni dei lavori per gli asili nido che non si riusciranno a completare entro la scadenza di fine giugno. “Il ministro Valditara ci ha detto che a giugno potremmo arrivare tra il 70 e l’80% di lavori aggiudicati. Ci sarà una proroga solo per pochi Comuni, tenendo conto che in quattro mesi abbiamo dovuto fare la progettazione esecutiva e le gare. D’altronde i ministeri ci hanno messo sei mesi per farci firmare una convenzione per avviare le nostre attività”.
Infine, sul tema dell’abuso di ufficio: “Noi non chiediamo né l’immunità né l’impunità: se il sindaco sbaglia deve pagare, e anche più degli altri perché tradisce i cittadini. Ma serve un perimetro preciso per l’abuso d’ufficio”, conclude Decaro.