“Piccole comunità e piccoli comuni d’Italia: un progetto di salvaguardia”. E’ il titolo del convegno che si è tenuto a Cocullo il 28 aprile nell’aula consiliare del Comune, organizzata dal Comune, dall’associazione di Nola e dalla Pro Loco di Cocullo nell’ambito della festa di San Domenico e Rito dei serpari 2018.
La manifestazione si è avvalsa della collaborazione e del supporto dell’Anci Nazionale, che è stato presente al convegno con il presidente nazionale dei “Piccoli Comuni Anci” Massimo Castelli e con il responsabile nazionale cultura dell’organizzazione Vincenzo Santoro.
“I piccoli Comuni con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti sono in Abruzzo 249 su 305, di cui 194 hanno meno di duemila abitanti. In essi risiedono 345mila persone su un milione e trecentomila che vivono nella nostra Regione.
Dal 1971 al 2015 la popolazione nei piccoli Comuni è diminuita di più del 20%. Tutto questo è reso ancor più grave dagli eventi sismici recenti che mettono in pericolo la sopravvivenza di decine di piccoli comuni, tutti drammaticamente alle prese con lo spopolamento e con la ricostruzione.
Occorrono politiche di sostegno ai Comuni di queste aree che hanno problemi di dissesto idrogeologico, di decremento della popolazione residente, di disagio insediativo; occorrono strumenti di sostegno e valorizzazione dei piccoli Comuni per la loro riqualificazione e il recupero dei loro centri storici. Sono le richieste che l’Anci ha fatto con “L’Agenda controesodo”, rivolte al Parlamento, al Governo nazionale e ai governi regionali. E’ tempo di cambiare passo.” – così il presidente di Anci Abruzzo, Luciano Lapenna.
«Al centro della riflessione – ha spiegato il sindaco di Cocullo Sandro Chiocchio – c’è il pericolo che corrono i piccoli centri, minacciati dallo spopolamento e, da ultimo, dal terremoto, con il rischio che vengano meno anche quelle tradizioni culturali, come la nostra festa, e quelle enogastronomiche e monumentali, che sono un vanto per l’attrattività italiana». A discutere, i sindaci dell’Abruzzo (Villalago, Pretoro, Pizzoli, Carsoli e Crognaleto), delle Marche (Montegallo), dell’Umbria (Montecchio) e del Molise (Castel del Giudice). Insieme a loro parlamentari (Gabriella Di Girolamo del M5S, Stefania Pezzopane del Pd e Luigi D’Eramo della Lega) e rappresentanti della Regione (Andrea Gerosolimo), ed esponenti del mondo della cultura (gli antropologi Lia Giancristofaro, Valentina Zingari ed Omerita Ranalli e l’erpetologo Ernesto Filippi).
A conclusione del convegno è stata approvata una risoluzione, la “Carta di Cocullo”, che riassumerà i punti emersi dal dibattito. «Da qualche anno – ha concluso il sindaco Chiocchio – abbiamo iniziato l’iter per la candidatura della nostra festa a patrimonio Unesco. Vorremmo che la candidatura della festa di san Domenico Abate e Rito dei Serpari possa essere vista come un elemento di visibilità per un problema, quello del destino delle piccole comunità tra i più gravi del nostro tempo». (Il Centro)
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