“Il rinvio della contabilità economico patrimoniale, per i Comuni sotto i cinquemila abitanti, che avevamo chiesto da tempo, assicura una boccata di ossigeno per le piccole amministrazioni comunali. L’Anci lo chiedeva da tempo per venire incontro alle esigenze degli amministratori che sono ogni giorno alle prese con gravosi adempimenti burocratici”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
La disposizione, che è contenuta nell’emendamento al Dl Crescita, posticipa al 2019 l’obbligo della contabilità economico patrimoniale, consentendo ai piccoli enti di allegare al rendiconto una situazione patrimoniale redatta secondo modalità semplificate.
“Prendiamo atto che il governo ha mantenuto l’impegno del rinvio, più volte reiterato in questi mesi e da ultimo dai viceministri Mef Laura Castelli e Massimo Garavaglia – continua Decaro -. L’auspicio ora è quello di utilizzare la finestra temporale di due anni, per consentire quell’approfondimento delle modalità di semplificazione degli adempimenti che appare assolutamente necessario per i piccoli Comuni”.
“Accogliamo con favore il rinvio di due anni della contabilità economico patrimoniale per i Comuni con meno di 5 mila abitanti, ma si tratta solo di un primo passo verso la semplificazione degli adempimenti burocratici che vanno adattati alle reali esigenze dei piccoli Comuni”. E’ quanto afferma il coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, commentando l’emendamento al Crescita che posticipa all’esercizio 2019 l’obbligo della contabilità economico patrimoniale per i piccoli enti. “Ci sono troppi adempimenti che non sono proporzionali alle esigenze delle comunità periferiche, con il risultato che i pochi dipendenti disponibili devono distogliere tempo all’erogazione dei servizi ai cittadini”. “Le prossime misure su cui concentrarci – conclude Castelli – riguardano gli adempimenti relativi al Dup e quelli richiesti dall’Istat, che peraltro comportano anche sanzioni importanti per le amministrazioni
Da parte sua, il vice presidente vicario Roberto Pella si dice “molto soddisfatto di aver visto approvato in Commissione Bilancio e Finanze riunite l’emendamento, di cui sono primo firmatario, per la proroga della contabilità economico-patrimoniale per i piccoli comuni: una previsione che avrebbe non solo compromesso il lavoro quotidiano degli Enti, appesantendolo senza benefici reali e concreti ad oggi, ma anche minato la sopravvivenza stessa dei Consigli comunali. Senza tale norma – aggiunge – l’incompletezza del rendiconto 2018 avrebbe potuto comportare l’applicazione delle sanzioni per inefficacia dell’intero rendiconto, sanzioni che sono causa di scioglimento del consiglio comunale”.
Da parte sua, il vice presidente vicario Roberto Pella si dice “molto soddisfatto di aver visto approvato in Commissione Bilancio e Finanze riunite l’emendamento, di cui sono primo firmatario, per la proroga della contabilità economico-patrimoniale per i piccoli comuni: una previsione che avrebbe non solo compromesso il lavoro quotidiano degli Enti, appesantendolo senza benefici reali e concreti ad oggi, ma anche minato la sopravvivenza stessa dei Consigli comunali. Senza tale norma – aggiunge – l’incompletezza del rendiconto 2018 avrebbe potuto comportare l’applicazione delle sanzioni per inefficacia dell’intero rendiconto, sanzioni che sono causa di scioglimento del consiglio comunale”.
Secondo Pella lavoro non si ferma tuttavia qui: nel periodo di proroga gli Enti avranno la possibilità di comprendere appieno obiettivi, finalità e modalità di applicazione del principio contabile della contabilità economico patrimoniale, rafforzando le proprie competenze anche sulla base della formazione erogata dal Mef in collaborazione con SNA, ANCI ed UPI.