Con Decreto del Capo Dipartimento della funzione pubblica del 20 maggio 2020 è stato approvato il progetto “Rafforzamento della capacità amministrativa dei Piccoli Comuni” e il relativo Avviso per la manifestazione di interesse da parte dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti a partecipare all’attuazione del progetto, Il progetto è volto a fornire un supporto concreto alle Amministrazioni destinatarie per il miglioramento della qualità dei servizi, l’organizzazione del personale, anche con riferimento agli adempimenti previsti dai quadri regolamentari e normativi di riferimento e delle funzioni ordinarie attribuite dal Testo Unico degli Enti Locali, il potenziamento dello smart working e la gestione degli appalti pubblici.
L’iniziativa è finanziata nell’ambito del PON “Governance e capacità istituzionale” 2014-2020 – Fondo FSE – Asse 1 – OT11 – OS 1.2 Riduzione degli oneri regolatori Azione 1.2.1; OS 1.3 Miglioramento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione Azione 1.3.5; OS 1.5 “Aumento dei livelli di integrità e di legalità nell’azione della Pubblica Amministrazione” Azione 1.5.1 – Fondo FESR – Asse 3 – OT11- OS 3.1 Miglioramento della governance multilivello Azione 3.1.5.
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La Pa supporta l’Italia nel delicato momento della ripartenza che deve trasformarsi in vero e proprio rilancio. E la Funzione pubblica fa la sua parte, con un ingente sforzo finanziario, in favore dei piccoli comuni, per consentire loro di agganciare il treno dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’efficienza, così da far avanzare in modo armonico tutto il sistema Paese.
È stato infatti pubblicato l’avviso per una manifestazione di interesse a partecipare al progetto “Rafforzamento della capacità amministrativa dei piccoli comuni”. Nell’ambito della strategia programmatica definita dal Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020 (Fse e Fesr), il Dipartimento della funzione pubblica, in qualità di Organismo Intermedio, ha stanziato ben 42 milioni di euro per interventi a sostegno proprio dei piccoli comuni (così come individuati dalla Legge 6 ottobre 2017, n. 158, art. 1, c. 2), già gravati da carenze finanziarie e di organico che si sono ulteriormente accentuate a causa del Covid-19.
Stiamo parlando di tutte le risorse rimaste disponibili in relazione alla fase finale della programmazione 2014-2020. Il loro utilizzo è connesso a un ventaglio di obiettivi che meritano di essere riportati in elenco:
- potenziamento della qualità dei servizi rivolti a cittadini e imprese, attraverso la riorganizzazione in chiave digitale, l’aumento della trasparenza e dell’accesso ai dati con riferimento alle politiche di open government, la riduzione dei tempi dei procedimenti e dei costi della regolazione, compresi quelli amministrativi, in particolare quelli riconducibili alle iniziative imprenditoriali;
- gestione del personale e organizzazione delle strutture amministrative, ai fini dell’assolvimento degli adempimenti previsti dai quadri regolamentari e normativi di riferimento e delle funzioni ordinarie attribuite dal Testo Unico degli Enti Locali, con focus sulle materie del bilancio, della contabilità, della gestione personale e della riscossione dei tributi anche attraverso l’utilizzo di nuove piattaforme digitali (ad esempio adesione alla piattaforma Pago PA);
- potenziamento dello smart working attraverso l’adozione di specifici modelli organizzativi e soluzioni strumentali anche avendo riguardo alla emergenza sanitaria sino al rientro alle condizioni di normalità;
- sviluppo delle competenze, dei modelli e dei format per gli acquisti e gli appalti pubblici, anche in ottica di prevenzione e contrasto della corruzione, e lo sviluppo di competenze nei termini più ampi di approcci, interventi e adempimenti in tema di trasparenza, pubblicità e anticorruzione;
- sviluppo di modelli di gestione delle politiche territoriali per il miglioramento dell’efficienza organizzativa e dei processi amministrativi, anche attraverso forme efficienti di gestione associata di servizi locali, di gestione delle risorse provenienti dalla programmazione europea, di programmazione e gestione di piani e modalità di reclutamento del personale.
Per partecipare, le Amministrazioni potranno inviare la propria adesione rispondendo, in forma singola o aggregata, all’avviso per la manifestazione di interesse pubblicato dal Dipartimento della funzione pubblica sul proprio sito istituzionale, che resterà aperto fino a settembre 2022. Nell’ambito della manifestazione d’interesse le Amministrazioni saranno chiamate ad esprimere il proprio fabbisogno specifico.
A seguito della periodica valutazione di ammissibilità delle domande di partecipazione inviate, i Comuni accederanno alla seconda fase dell’iniziativa, che prevede il supporto nella progettazione del proprio Piano di intervento a partire dai fabbisogni espressi e dai conseguenti ambiti di attività previsti, da parte uno o più centri di competenza nazionale individuati. Nei Piani di intervento verranno definite nel dettaglio le modalità attuative, il calendario delle attività e la dotazione finanziaria. I Piani di intervento saranno quindi valutati e finanziati dal Dipartimento della funzione pubblica fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Le attività previste dai Piani di intervento verranno realizzate, in accordo con le amministrazioni destinatarie, da uno o più centri di competenza nazionali individuati, che provvederanno a rendicontare al Dipartimento della funzione pubblica le attività realizzate, sollevando i soggetti destinatari da ogni onere di rendicontazione, o comunque attraverso modalità di rendicontazione semplificate, come ad esempio, i costi forfettari (lump sums), che riducono significativamente gli oneri amministrativi in capo ai comuni.
Le attività dovranno terminare entro e non oltre il 30 giugno 2023.
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Avviso pubblico rivolto ai Comuni con meno di 5000 abitanti per manifestare il proprio interesse a partecipare al progetto “Rafforzamento della capacità amministrativa dei Piccoli Comuni” .
I soggetti ammessi al contributo sono i Piccoli Comuni così come individuati dalla Legge 6 ottobre 2017, n. 158, art. 1, c. 2 in forma singola o aggregata o nelle forme associative previste dalla normativa vigente a livello nazionale o regionale.
A seguito di una prima valutazione di ammissibilità delle manifestazioni di interesse pervenute, i Comuni che ne abbiano fatto richiesta accederanno alle seguenti fasi dell’iniziativa, che prevedono il supporto da parte uno o più centri di competenza nazionale alla progettazione del Piano di intervento e alla loro successiva attuazione.
I Comuni sono tenuti, a pena di inammissibilità, a presentare la domanda secondo le modalità indicate nell’”Avviso rivolto ai comuni con meno di 5000 abitanti a manifestare interesse per l’attuazione del progetto Rafforzamento della capacità amministrativa dei Piccoli Comuni”.