Nota di lettura ANCI del Decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, coordinato con la legge di conversione 12 dicembre 2019, n. 156 recante “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”
Il decreto in oggetto è stato seguito con particolare attenzione da ANCI Nazionale, dal Coordinamento delle Anci Regionali colpite dal Sisma del 2016 e dai suoi delegati alla Cabina di Coordinamento Nazionale Sisma, nella ferma consapevolezza che si trattasse di un’occasione da non perdere per dare risposte concrete alle esigenze di accelerazione della ricostruzione del tessuto non solo edilizio ma, e soprattutto, anche economico e sociale delle comunità colpite dal sisma del 2016.
Va segnalato un metodo di confronto molto positivo e costruttivo con il Governo sulle proposte avanzate dall’ANCI in sede di conversione del decreto, molte delle quali hanno trovato, sia pur in modo parziale o con formulazioni diverse, anche accoglimento (proroga dello stato di emergenza; possibilità di svolgere funzioni di stazioni appaltanti anche per i piccoli Comuni del cratere in deroga all’obbligo di aggregazione; maggiorazione dei contributi in caso di demolizione e ricostruzione di strutture con murature di grande spessore; possibilità di assumere ulteriore personale a tempo determinato; proroghe per il pagamento di mutui e tributi, modifiche della sagoma degli immobili oggetto di interventi di ricostruzione, prime misure di sostegno a famiglie e imprese, solo alcuni esempi).
Rimane tuttavia un provvedimento in cui non è stata pienamente risolta la questione più importante per le comunità e cioè l’introduzione di misure vere di snellimento e semplificazione delle procedure amministrative relative alla ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma. Su tale punto, come si dirà anche in dettaglio nella nota tecnica, desta non poca preoccupazione l’assenza di tempi e modalità certe per l’attuazione delle norme in questione, la cui disciplina appare ancora farraginosa.
Si segnala infine, il mancato accoglimento di proposte dell’Associazione in merito all’introduzione di una disciplina delle ZES nelle aree colpite dal sisma; il finanziamento a carico della gestione commissariale dei segretari comunali che possono essere individuati anche in deroga alle fasce professionali di appartenenza per supplire alla grave carenza degli stessi; la deroga sulla durata dei contratti a tempo determinato; la proroga delle autorizzazioni in deroga all’utilizzo di siti di deposito e stoccaggio temporaneo delle macerie.
Su tali questioni e problematiche, l’ANCI Nazionale ha sollecitato nuovamente l’attenzione del Governo affinchè nei prossimi provvedimenti si trovino adeguate e urgenti risposte risolutive e, soprattutto, venga riattivato un Tavolo di confronto permanente che orienti le scelte future in materia.
Nella nota completa in allegato si analizzano le principali novità del decreto di interesse fornendo, in alcuni casi, utili spunti interpretativi.