La Corte Costituzionale con la sentenza n. 46, depositata il 25 marzo, riconosce la legittimità della norma inserita nella Legge di Bilancio 2018 che ha prescritto la revisione delle vecchie convenzioni tra i Comuni e gli operatori del settore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, quale l’eolico, per adeguarle alle Linee guida ministeriali del 10 settembre 2010. Al contempo ha previsto il mantenimento della piena efficacia di questi accordi fino all’entrata in vigore della Legge stessa (1° gennaio 2019).
“La sentenza fa finalmente chiarezza su di un tema particolarmente sentito, come quello degli indennizzi che le società titolari di impianti eolici devono corrispondere ai Comuni, alcuni dei quali versano in situazioni di bilancio drammatiche a causa dei mancati introiti previsti. A cui si aggiunge il rischio di grave dissesto del territorio, non compensato, come inizialmente pattuito nelle convenzioni in essere, dalla possibilità di nuovi servizi e nuovi investimenti a fronte della concessione di localizzazione degli impianti”, dichiara il Segretario Generale dell’Anci, Veronica Nicotra.
Il riconoscimento della legittimità da parte della Corte Costituzionale dell’articolo 1, comma 953, della legge n. 145/2018, norma fortemente voluta dall’Anci, mette termine non solo ad anni di contenziosi ed incertezze, ma “pone le basi per un prossimo confronto con il Ministero competente per l’aggiornamento delle linee guida del 2010, considerate necessarie dall’Associazione e dai Comuni, anche attraverso l’istituzione di un Tavolo ad hoc, che possa accompagnare al meglio i prossimi interventi sul territorio”.
“L’auspicio – conclude Nicotra – è che in uno scenario di medio e lungo periodo, la tutela del territorio e delle comunità locali prevalga rispetto al fabbisogno energetico nazionale e agli interessi degli operatori. Ciò a fronte dell’opportunità di valutare l’applicazione di modelli differenti di produzione energetica rinnovabile più sostenibili e integrati con i fabbisogni e le identità locali.”