MiC Premio Nazionale del Paesaggio 2023 -Tra i 10 progetti che hanno ricevuto una menzione per le azioni svolte a favore del paesaggio: Buonanotte Contemporanea – Comune di Montebello sul Sangro (CH)
Tra i 10 progetti che hanno ricevuto una menzione per le azioni svolte a favore del paesaggio:
Buonanotte Contemporanea – Comune di Montebello sul Sangro (CH)
Il Ministro Sangiuliano ha assegnato i diversi riconoscimenti agli altri lavori selezionati. La scelta è avvenuta tra le 73 candidature ricevute dalla commissione presieduta dal Direttore della Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio del MiC, Luigi La Rocca e composta da autorevoli personalità e studiosi del paesaggio. La Giornata del Paesaggio e il Premio sono stati istituiti dal Ministero della cultura per promuovere la cultura paesaggistica come valore identitario italiano nel rispetto dei principi della convenzione europea del Paesaggio. In questa giornata si sono svolte novanta iniziative su tutto il territorio nazionale (consultabili sul sito:
– Sentieri naturalistici nel bosco urbano dei prati di Caprara. Una risorsa per la città, Associazione Planimetrie culturali (BO);
– Legalità di razza, Azienda Speciale Silvo Pastorale di Troina (EN);
– Oasi Laguna del Re, Associazione Centro Studi Naturalistici Onlus (FG);
– I paesaggi terrazzati del Trentino: salvaguardia, gestione, valorizzazione, Osservatorio del Paesaggio – Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio (Tsm|step) della Provincia autonoma di Trento (TN);
– A passo lento alla scoperta di sentieri e villaggi minerari: Il Cammino Minerario di Santa Barbara per lo sviluppo etico e sostenibile del paesaggio, Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (SU);
– Progetto di paesaggio. I territori del Pratomagno, Regione Toscana;
– Scopriamo il paesaggio con gli Ecomusei. La cura del paesaggio come pratica di cittadinanza attiva, Ecomuseo Argentario APS – capofila della Rete degli Ecomusei del Trentino (TN)
10 progetti hanno ricevuto una menzione per le azioni svolte a favore del paesaggio:
– Le Cure dell’Horto- Le Curandaie APS (FI)
– AsinaraLab, Le Comunità Resilienti dell’Asinara – LWCircus-Onlus (SS)
– Dal bosco al paesaggio: la partecipazione come strumento di salvaguardia – Federazione Nazionale Pro Natura aps (AT)
– Dossena, storia di un rilancio culturale montano – Comune di Dossena (BG)
– Fruizione sostenibile ed inclusiva dei sistemi di paesaggio del Gargano – Consorzio di Bonifica Montana del Gargano (FG)
– SMACH – Smach- (BZ)
– Rigenerazioni Creative – Comune di Bari (BA)
– Buonanotte Contemporanea – Comune di Montebello sul Sangro (CH)
– Le radici di una identità. Temi, strumenti e itinerari per la (ri)scoperta del mandamento di Sondrio tra preistoria e medioevo
– Comunità Montana Valtellina di Sondrio (SO) – Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca – Cooperativa di Comunità Identità e Bellezza (AG)
Altri 15 progetti sono stati ritenuti degni di encomio.
La gestione della procedura concorsuale e della promozione del Premio Paesaggio è a cura della Direzione generale Architettura, Belle Arti e Paesaggio del MiC supportata dal Dipartimento di Scienze Storiche, geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA) dell’Università di Padova. La commissione esaminatrice che ha selezionato i progetti nell’edizione 2022-2023 era composta dai seguenti membri interni ed esterni: Dott. Luigi La Rocca, Direttore generale ABAP (MiC), Arch. Rocco Rosario Tramutola, Dirigente del Servizio V della DG ABAP, Arch. Maria Maddalena Alessandro, già funzionario Servizio V della DG ABAP, Dott. Michele Buffa, biologo naturalista, già dirigente Regione Siciliana, Prof. Francesco Careri, architetto, Dipartimento di architettura, Università Roma Tre, Prof. Mauro Pascolini, geografo, DILL, Università di Udine, Arch. Luisa Pedrazzini, dirigente Regione Lombardia.
IL PROGETTO VINCITORE
La Commissione ha individuato quale candidatura italiana al Premio del Consiglio d’Europa il progetto della impresa sociale ‘Orti Generali’ dal titolo “Orti Generali. La campagna arriva in città” perché rappresenta un’esperienza esemplare di trasformazione e gestione di aree agricole residuali in contesto metropolitano, improntata in modo evidente ai principi della sostenibilità e dell’equità sociale, in piena sintonia con gli obiettivi delineati dalla Convenzione Europea del Paesaggio.
Ciò che rende esemplare il progetto è anche l’azione di restituzione alla cittadinanza del parco cittadino e la possibilità di trasformarlo in spazio vissuto e partecipato dalla comunità locale attraverso la possibilità di coltivare, esclusivamente con metodo biologico, delle pozioni di terra, in gruppo o in famiglia.
‘Orti Generali’ Impresa sociale senza scopo di lucro in partenariato con Fondazione Comunità di Mirafiori, Città di Torino, Asl Città di Torino, Associazione Parco del Nobile, Amiat Gruppo Iren.
Collaborano inoltre alle diverse progettualità realizzate diversi atenei, associazioni, volontari, studenti.
Il progetto si è sviluppato, a partire da un percorso di ricerca iniziato già nel 2010, nel quartiere Mirafiori sud nella città di Torino e interessa un parco fluviale sulle rive del torrente Sangone. Si tratta della riconversione di un parco con zona agricola residuale che prima versava in stato di abbandono, degrado ed era oggetto di abusivismo. Grazie allo sviluppo del progetto l’area è ora un parco di orti urbani aperto a cittadini e visitatori.
Esito di un percorso di 4 anni di progettazione partecipata che ha coinvolto scuole, associazioni, abitanti di Mirafiori, l’iniziativa, grazie alle sue componenti di innovazione sociale e tecnologica, ha avuto accesso a finanziamenti europei che hanno favorito l’avvio di una fase di sperimentazione anche con la supervisione del mondo universitario. Tutt’ora le collaborazioni accademiche hanno un ruolo nello sviluppo e buon funzionamento del progetto garantendo un approccio scientifico nella gestione del verde e degli orti.
L’interesse particolare suscitato presso la Commissione è già insito nella tipologia del soggetto proponente ed attuatore: si tratta, infatti, dell’evoluzione di un’associazione creata da un paesaggista e un sociologo verso una forma di impresa sociale senza scopo di lucro che si è data l’obiettivo precipuo di gestire, grazie ad un bando di concessione della città di Torino, in modo sistematico, ampi appezzamenti di verde urbano per contrastarne l’abbandono. La compartecipazione di questo ente del terzo settore nella gestione del parco è un esempio virtuoso di come l’onere economico di gestione per l’ente pubblico possa essere convertito in valore paesaggistico, economico, didattico e sociale.
“Il paesaggio è uno dei nostri gioielli di famiglia e una delle nostre bellezze. L’articolo 9 della Costituzione ci impegna alla sua tutela e salvaguardia, per cui ogni giorno siamo dialetticamente impegnati nel preservare quello che Benedetto Croce, l’estensore della prima legge sul tema, definì il ‘volto amato della patria’. Un lavoro che non deve essere inteso solo in una dimensione statica ma anche evolutiva. Perciò abbiamo il dovere di modernizzare in ragione di quelle che sono le esigenze di sviluppo perché, spesso, il mancato intervento può voler dire lasciare quel bene all’incuria e al degrado”.
Lo ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della proclamazione del Premio Nazionale del Paesaggio che s’è tenuta oggi nella Sala Spadolini del Mic. Il Ministro ha, poi, dato lettura delle motivazioni che hanno portato ‘Orti Generali’, impresa onlus della città di Torino, ad aggiudicarsi il riconoscimento:
“Per l’esperienza esemplare di trasformazione e gestione di aree agricole residuali in contesto metropolitano, capace di creare, in pochi anni, a partire da una condizione di abbandono, degrado ed abusivismo, un parco di orti urbani aperto a cittadini e visitatori, recuperando la trama del paesaggio agrario pre-industriale; per la virtuosa sinergia tra gli enti pubblici, le istituzioni accademiche, le scuole, le associazioni, i singoli abitanti, grazie alla quale, attraendo finanziamenti locali ed europei, è stato possibile promuovere innovazione tecnologica con un approccio scientifico e ecologico alla gestione, senza tralasciare gli aspetti legati all’ inclusione e alla solidarietà sociale; per la capacità di divulgare i valori del paesaggio attraverso iniziative di comunicazione e formazione dal forte impatto, e per il rafforzamento identitario di una comunità, che si riconosce come tale grazie al nuovo paesaggio e al lavoro condiviso che ha consentito la sua ridefinizione”.