La video sintesi dei lavori della seconda giornata della XXXVII assemblea annuale Anci
In sei minuti i momenti principali dei lavori del 18 novembre. Sindaci e governo a confronto su emergenza Covid, riqualificazione urbana, ambiente, salute nelle città
Turismo, tecnologie, cultura e nuovo modello di sviluppo: idee per non sprecare la crisi
‘Infrastrutture innovative per non lasciare indietro nessuno’ e
’Territori sostenibili per il rilancio del Paese’: questi i temi che hanno fatto da filo conduttore al dibattito in streaming cui hanno partecipato i sindaci coinvolti nella prima sessione di lavori, dedicata ai ‘Divari dell’Italia’, alla seconda giornata della XXXVII assemblea nazionale dell’Anci. A moderare i due momenti di discussione la giornalista de ‘La Repubblica’ Annalisa Cuzzocrea.
“Dobbiamo far fronte all’immediato da un lato ma guardare al lungo periodo dall’altro perché il turismo sia una vera e propria politica industriale del paese”. È da questa premessa che bisogna partire secondo il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi che, da delegato Anci al Turismo, ha sottolineato la necessità di mettere in campo da subito e per il 2021 provvedimenti di aiuto per i Comuni: “Il Covid rappresenta la cartina di tornasole dei nostri limiti. È finito il vecchio modello di sviluppo, è finito un mondo. Dobbiamo affrontare il tema dell’infrastrutturazione dei servizi per collegare grandi cittadini con quelli minori. Il turismo deve far parte della strategia di un paese”, ha aggiunto il sindaco di Rimini.
“Spero che questa emergenza venga vissuta come un’opportunità: non c’è niente di peggio di una crisi che sprecarla. E l’innovazione tecnologica è una straordinaria occasione per cambiare le nostre città”. L’augurio arriva dal sindaco di Firenze Dario Nardella, coordinatore Anci per le aree metropolitane. La digitalizzazione porta con sé grandi sfide: determina cambiamenti degli stili di vita, ma è anche strumento per abbattere le disuguaglianze. Per questo dobbiamo diffondere le competenze tecnologiche tra i cittadini. Oltre a digitalizzare i Comuni e i servizi va fatto lo sforzo di diffonderle tra i cittadini in condizioni più svantaggiate. A Firenze – ha annunciato – lanceremo una grande piattaforma grazie alla collaborazione dei players della città: dobbiamo dare le chiavi ai cittadini per usare l’innovazione digitale altrimenti rischiamo di amplificare le differenze sociali”.
“L’emergenza Covid pone una sfida per avviare un modello di sviluppo nuovo non più centrato sulle grandi città, ma focalizzato sui piccoli centri e sulle aree periferiche interessate da un crescente spopolamento”. Questa la riflessione consegnata al dibattito da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. “La pandemia ci ha fatto riscoprire un nuovo valore dello spazio terrestre offrendo l’opportunità per riequilibrare il modello finora seguito”. Ma secondo Ricci per raggiungere l’obiettivo servono due cose: “accompagnare con investimenti infrastrutturali le politiche verso le aree periferiche, abbandonando un dibattito nostalgico e senza sostanza”; e “puntare senza tentennamenti sulla tecnologia 5G, su cui c’è molta disinformazione, stavolta in una partita fondamentale non può vincere il partito del no”, ha concluso.
“Ringrazio il presidente Decaro per l’incarico di responsabile nazionale per la Valorizzazione dei beni storici e culturali, lavorerò al massimo per lo sviluppo culturale di tutti i Comuni che partono da una situazione svantaggiosa”. Così il sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi che si è soffermato su alcune proposte per il rilancio culturale degli enti locali. “Chiedo al ministro Franceschini di tenere conto delle differenza delle città che concorrono al titolo di capitale italiana della Cultura: non ha senso la competizione come è concepita ora”. Poi ancora l’idea di “una Biennale dell’Anci e dei Comuni itinerante per tastare il polso all’Arte contemporanea”. Infine, un nuovo appello a Franceschini perché “si faccia di tutto per riaprire i musei: la loro chiusura è assolutamente intollerabile”.
“I sindaci sono in prima file e spesso rappresentano la valvola di sfogo dei cittadini. A Potenza, su 70mila abitanti un terzo risiede in zone rurali e nelle contrade che non hanno connessione stabile. Così il sindaco di Potenza Mario Guarente che ha partecipato al dibattito mattutino, fresco di nomina di responsabile Anci per le Politiche del lavoro e Formazione professionale. “Queste persone non sono in grado di lavorare o studiare da casa. In una realtà come il Mezzogiorno, che sconta la mancanza del lavoro, bisogna inventarsi qualcosa e a questo proposito, abbiamo lanciato una piccola iniziativa, che ha dato buoni risultati: lo sgravio fiscale alle nuove attività aperte nel centro storico. Il risultato è stato l’apertura di 27 nuove attività fino ad oggi”.
Coniugare sostenibilità, agricoltura e tecnologia nei Comuni, non solo è possibile ma è una realtà già in atto. E’ quanto ha evidenziato il sindaco di Chiuduno e vice presidente di Anci, Stefano Locatelli che ha posto l’attenzione sulla necessità di fare sistema tra Comuni, grandi e piccoli, associazioni di categorie e cittadini, per un’agricoltura sostenibile. “E’ possibile fare agricoltura sostenibile e consapevole – ha spiegato Locatelli – coniugando il lavoro con il rispetto per il territorio anche attraverso l’impiego della tecnologia. Una svolta green che deve partire dal dialogo e dal coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di categorie che promuovono prodotti sostenibili. Dobbiamo fare sistema”.
Per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, “i sindaci sono in prima linea nell’immaginare il futuro delle città, perché le persone vivono principalmente nelle zone urbane e quindi gli investimenti devono soprattutto riguardare le infrastrutture stando attenti anche all’impatto ambientale ed atmosferico”. Per Occhiuto “la pandemia ha accelerato il percorso verso una nuova idea di città più vivibile. Dobbiamo ripensare la visione futura della città in cui si vive pensando ad un risarcimento nei confronti dei cittadini che hanno più sofferto in crisi sanitaria emergenziale”.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sottolineato invece che da cinque anni “stiamo cercando di fare di Venezia un esempio di efficienza. Lo scorso anno, quando l’anno ha raggiunto l’allarmante livello di 187 cm, è stata distrutta una parte di città. Eppure, nonostante la pandemia, siamo riusciti ad attivare il Mose, un’infrastruttura unica al mondo, una diga a scomparsa sul fondo del mare. Tutti siamo impegnati a fare dell’Italia un territorio sostenibile. In particolare, siamo leader in Italia della raccolta differenziata e Conai ci ha premiato per questo. Da Venezia l’appello a fare squadra e a dialogare territori”.
Infine, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. “Il problema delle disuguaglianze nel nostro paese è una questione che ci deve preoccupare. L’emergenza pandemica in corso ha portato ad un crollo nella produzione di ricchezza con un forte impatto sui territori che ha determinato maggiori diseguaglianze”. “L’attenzione – secondo il sindaco – va focalizzata sulle risorse e sul Next generation EU nella direzione della qualità degli investimenti per ridurre le disuguaglianze e garantire la qualità della vita urbana”.
I primi cittadini: per gestire l’emergenza e rilanciare il Paese, inevitabile partire dalle città
“La sfida che attende tutti noi sindaci è duplice: tenere unite le nostre comunità evitando lacerazioni sociali e allo stesso tempo immaginare il futuro che ci aspetta quando sarà passata la crisi sanitaria. A noi tocca un ruolo centrale per recuperare un grande pezzo di popolazione che non vediamo”. Lo ha affermato il presidente dell’Anci Antonio Decaro intervenendo alla tavola rotonda sul ruolo dei sindaci, sia rispetto a come il ruolo è cambiato negli anni, sia nella prospettiva dell’imminente futuro. Al dibattito moderato dal giornalista Paolo Mieli, sono intervenuti anche i sindaci di Torino Chiara Appendino, Genova Marco Bucci, Roma Virginia Raggi e Treviso, Mario Conte, che è anche presidente di Anci Veneto. Tutti i sindaci intervenuti da un lato rivendicano il grandissimo sforzo fatto durante la fase più critica della pandemia, dall’altro pretendono di essere coinvolti, partecipi, di più, di essere protagonisti del rilancio. Senza nascondersi che il tempo dell’emergenza non è ancora finito.
Citando una espressione usata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, Decaro ha parlato di “Famiglie, bambini e anziani che vivono dell’unico lavoro che si trova dove lavoro non c’è, lavorando onestamente di un lavoro disonesto, niente tasse ma almeno un piatto a tavola la sera”. Ha commentato Decaro: “Dobbiamo aiutare anche loro, magari con un contributo straordinario. È per loro che ieri abbiamo chiesto al Governo nuovi fondi”. Quanto poi alla sfida di traghettare il Paese verso il futuro con le risorse del Recovery fund, il presidente dell’Anci è stato netto. “Se sapremo spenderle allora avremo aiutato l’Italia ma se saranno usate da partiti e singoli ministri per mettere una medaglietta sulla loro azione politica non avremo cambiato le sorti del nostro Paese. Quello che mi sta più a cuore, nel manifesto di azioni che abbiamo elaborato, riguarda la digitalizzazione del Paese. Parliamo tanto di Dad e smart working ma poi a mancare è la connessione nelle case. Senza una rete efficiente non ha senso parlare di competitività delle aziende: è come se Hamilton dovesse gareggiare con una Duna”.
Per la sindaca di Roma Virginia Raggi i sindaci hanno dato una gran prova durante la pandemia. “Siamo stati chiamati a dare risposte immediate ai cittadini in una emergenza di cui non si conoscevamo i confini. Abbiamo reagito con forza e quello che abbiamo fatto è stato immaginare come uscire da questa pandemia: ci siamo attivati con buoni pasto, sostegno ai cittadini più fragili e servizi online per arrivare in tutte le case. Ora dobbiamo affrontare l’emergenza sociale determinata dall’assenza di lavoro: servono politiche di redistribuzione del reddito che supportino il lavoro”. Quindi ha ricordato una iniziativa assunta nel Comune di Roma ma che si propone di suggerire a tutti i sindaci attraverso l’Anci. “Abbiamo firmato un protocollo con l’Ente nazionale del microcredito per aiutare soprattutto i piccoli artigiani, le botteghe locali creando un fondo rotativo da tre milioni di euro. Dobbiamo moltiplicare gli aiuti per ripartire e mettere al centro delle politiche le persone”.
Il sindaco di Genova, Marco Bucci ha ricordato come la porta dei primi cittadini sia sempre aperta. “Non so se siamo fortunati o meno, noi sindaci, ma siamo in prima linea, come i marines, siamo un punto di riferimento certo per i cittadini. Garantiamo un servizio essenziale al Paese perché il Comune è la struttura più vicina ai cittadini e, come abbiamo dimostrato, possiamo fare le cose per bene e nei tempi giusti. Il beneficio non va solo all’ente locale ma ne beneficiano tutti. Noi abbiamo una credibilità visibile con i risultati sotto gli occhi di tutti, siamo abituati a rispondere. Facciamo in modo che le città siano dotate delle risorse finanziarie necessarie per governare adeguatamente il territorio e fornire i giusti servizi ai cittadini”.
“Il rapporto tra i sindaci si è rafforzato in questi mesi attraverso uno scambio di esperienze e confronto costante”, ha sottolineato la sindaca di Torino Chiara Appendino che ha rimarcato il ruolo delle città per rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini. “Spesso si dice – ha rimarcato la sindaca – che le città devono avere un ruolo importante nel Recovery fund: le città sono comunità urbane dove le risorse materiali possono portare alla realizzazione degli obiettivi immateriali”. Rispondere alle esigenze dei cittadini significa anche ripensare il concetto stesso di periferia. “Bisogna rifinanziare il bando periferie. La periferia non è solo un luogo geografico, ma esistenziale: solo attraverso questa visione saremo in grado di cogliere quelle disuguaglianze che l’emergenza Covid ha fatto esplodere. Un aspetto questo che intendiamo sottolineare anche per i nuovi fondi dedicati alle periferie”.
Rimettere le persone al centro delle politiche è il punto da cui ripartire anche secondo il sindaco di Treviso, Mario Conte. “L’emergenza sanitaria ci ha costretti a ripensare le nostre città. Abbiamo, come sindaci, lanciato uno straordinario messaggio di unità e compattezza alla politica. Questa esperienza drammatica ci ha insegnato che dobbiamo avviare un nuovo ciclo di politica attiva che metta al centro le nostre comunità. Noi sindaci siamo il baluardo della Repubblica. La direzione verso cui andare ce l’hanno indicata i nostri bambini attraverso i loro disegni: città più verdi e vivibili in bici e a piedi”.
Idee, proposte e spunti che ha saputo cogliere e sintetizzare in conclusione lo stesso Mieli: “Molti dicono che la classe politica negli ultimi quarant’anni è peggiorata e che la gente ne diffida. Invece di questa generazione di sindaci possiamo fidarci. Il Paese può fare a meno di De Gasperi e Togliatti ma dei sindaci no”.
Migliori dopo il Covid? Condividere le scelte, puntare su green economy e investimenti
La coesione delle comunità territoriali ed i possibili insegnamenti che la crisi sanitaria mondiale potrà generare per la costruzione di un futuro responsabile e di nuovi stili di vita. Questo il filo conduttore della seconda sessione della XXXVII Assemblea Anci per la prima volta in versione digitale dall’Auditorium della Conciliazione nella Capitale.
“La coesione dei territori dipende anche dalle scelte e dalle politiche legate alla salute come questa emergenza sta dimostrando”. Lo ha sottolineato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, rispondendo alle domande dalla giornalista del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. “I sindaci calabresi domani andranno dal presidente Conte per chiedere il loro maggior coinvolgimento nelle scelte che riguardano la salute dei cittadini. Il metodo da adottare deve essere quello della concertazione e condivisione. I sindaci sono il baluardo, il terminale dei problemi sul territorio: la sanità deve tornare competenza esclusiva dello Stato”.
“Non sono un tecnico e non so come viene costruito l’indice per assegnare le Regioni alle diverse fasce di rischio. Ma se iniziamo a discutere tra di noi con una fibrillazione continua non facciamo di sicuro il bene dei cittadini”. A dirlo è stato Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione. “Credo che dobbiamo fare tesoro dell’invito all’unità ed alla coesione che è arrivato ieri dal Capo dello Stato: lavoriamo pancia a terra pur comprendendo le amarezze di tutti”, ha aggiunto. “Noi amministratori locali siamo il punto di riferimento delle nostre comunità: ai cittadini e alle imprese che stanno molto soffrendo in questa fase, dobbiamo il massimo della compattezza e coesione”.
“Se parliamo di coesione sociale i sindaci sono in prima linea e si stanno assumendo responsabilità importanti: vorrei da questa Assemblea emergesse che tutti noi parliamo la stessa lingua al di là delle appartenenze”, ha rivendicato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Che ha poi descritto la situazione attuale nella sua città”. “La situazione è più grave della prima ondata, perché allora potevano contare sulle risorse accumulate negli anni passati con un forte sviluppo locale, oltre che su quelle della Protezione Civile”, ha spiegato. “Ora i cittadini sono fiaccati psicologicamente e noi dobbiamo fare di tutto per evitare che le tensioni diventino un problema di ordine pubblico”. Infine, un monito: “Stiamo sottovalutando il contagio criminale, le mafie non hanno burocrazia, sanno dove bussare e cosa offrire alle persone. Anche per questo dobbiamo restare uniti”.
Ma quali sono gli insegnamenti che possiamo trarre dalla pandemia? A questa domanda ha provato a rispondere il presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco. “La sanità non può più essere di esclusiva competenza regionale ma deve nuovamente tornare, se non in tutto sicuramente in parte, di competenza statale quando non addirittura, in occasione di situazioni straordinarie come quella attuale dovuta alla pandemia da coronavirus, persino sovranazionale ovvero europea”, ha affermato rifacendosi all’intervento del sindaco reggino Falcomatà. Altra lezione per il futuro è quella di saper sfruttare l’occasione per cambiare la P.a. “Quando abbiamo contribuito a cambiare le procedure reagendo all’emergenza alimentare dei primi mesi, i sindaci hanno ricevuto un largo consenso”, ha ricordato. Ora “abbiamo un drammatico bisogno di semplificare le procedure tagliando la burocrazia e affidandosi ai sindaci come accaduto con il modello Genova”.
“Riconoscere il ruolo di vero e proprio presidio sui territori della polizia municipale deve essere una delle priorità dell’emergenza sanitaria”, ha invece evidenziato il sindaco di Pisa, Michele Conti che ha parlato del grande impegno del corpo dei vigili urbani che oggi sono chiamati a svolgere compiti di più ampio respiro. “Se nel corso della prima ondata dell’emergenza sanitaria – ha spiegato Conti – siamo riusciti a dare un aiuto ai cittadini più fragili con i buoni alimentari, adesso sono necessari ulteriori sostegni economici mirati. La nostra polizia municipale si è spesa in ogni modo per il territorio e ritengo sia necessario equipararli a coloro che lavorano nei servizi sanitari supportandoli e facendogli fare test sierologici e tamponi”.
Ai lavori del pomeriggio hanno portato il loro contributo anche il Capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli e il Commissario Covid Domenico Arcuri. Il primo ha sottolineato “il contributo e la collaborazione con sindaci che sono rappresentati nel Comitato operativo” ed il cui “contributo è stato fondamentale per l’erogazione dei buoni spesa a sostegno dei cittadini più bisognosi”. Borrelli ha anche dato qualche numero sull’accoglienza dei pazienti Covid: “abbiamo più di 100 Covid hotel, che ospitano i soggetti positivi in isolamento, per circa 4000 posti”, ha riferito.
Anche da Arcuri è arrivato il riconoscimento dell’azione portata avanti dagli Enti locali. “A marzo non producevamo nessun dispositivo per contrastare Covid se non pochissime eccezioni. Sono passati 7 mesi ed oggi siamo autosufficienti come Paese in produzione di dispositivi di sicurezza, abbiamo raddoppiato le terapie intensive, facciamo 800 mila circa tamponi al giorno”. “Lo abbiamo fatto in poco tempo, con uno sforzo straordinario, grazie alla collaborazione di tutti e soprattutto degli Enti locali”, ha detto.
Si è invece concentrato sulla gestione della pandemia il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. “Il fatto che oggi le province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova non sono le più colpite dal Covid ci fa capire che vanno affinate le regole e i parametri per l’individuazione di queste aree, altrimenti diventa difficile spiegarlo ai cittadini”. Altro tema è quello dei medici di base: “i nostri territori hanno dimostrato la loro fragilità. Bisogna garantire l’equilibrio tra strutture ospedaliere e medicina di territorio, che va aiutata.” Quanto al trasporto pubblico, “le risorse sono inadeguate, abbiamo bisogno di misure che siano più consistenti”.
Il secondo momento di riflessione è stato invece moderato da Maria Latella giornalista di Sky che ha condotto la discussione sui temi delle nuove energie e degli stili di vita per il dopo Covid.
“La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è uno dei temi su cui i sindaci sono maggiormente impegnati e su cui i nostri cittadini chiedono risposte adeguate”, ha evidenziato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli. “L’obiettivo è l’attuazione di un’economia circolare, come stiamo facendo nella nostra città, e che realizziamo restituendo una parte dell’energia prodotta dal termovalorizzatore ai cittadini in forma gratuita per la ricarica delle auto elettriche”, ha spiegato ancora il delegato Anci all’Ambiente.
Per Ciro Buonajuto sindaco di Ercolano e neo vicepresidente di Anci, “mai come in questo momento dobbiamo trovare la forza e le risorse per fare un passo in avanti verso la green economy. La pandemia ha rivoluzionato la nostra vita: alla riqualificazione urbana deve corrispondere anche una riqualificazione sociale”. “Nel dare risposte ai cittadini – ha spiegato il sindaco di Ercolano – non dobbiamo dimenticare le minacce al nostro paese e all’ambiente. Puntare su progetti di lungo respiro è la strada da perseguire. Ad esempio, nella mia città, abbiamo realizzato un progetto di illuminazione pubblica che ci ha permesso di abbattere le emissioni del 70%”.
Chiamato in causa da Latella come ‘antesignano’ dei sindaci green, Federico Pizzarotti ha dapprima fatto un bilancio delle politiche ambientali a Parma. “E’ una questione innanzitutto culturale ma è importante promuovere dei progetti che mettono insieme il pubblico e il privato creando economie per le amministrazioni e vantaggi per i cittadini”. Lo sguardo del sindaco parmense è poi andato alla sfida del Recovery fund. “Vorrei capire su quali linee si sta muovendo il ministero, è fondamentale puntare su investimenti infrastrutturali che possano sostenere le piccole filiere di produttori e consumatori.
Un dibattito in cui anche il ruolo dei piccoli Comuni e della montagna gioca un ruolo fondamentale, a raccontarlo , il sindaco di Edolo, Luca Masneri. “La montagna è stata storicamente la prima grande fonte di energia del nostro paese. Come Comune di montagna abbiamo una grande sensibilità ambientale così come la consapevolezza della necessità di politiche green: in questa direzione abbiamo, ad esempio, realizzato un progetto per l’efficientamento degli edifici comunali perché anche un piccolo Comune come il nostro vuole dare il suo contributo allo sviluppo umano integrato”. Il sindaco ha posto l’accento anche sugli interventi necessari per garantire i diritti di cittadinanza a tutte le persone che decidono di restare e di vivere nelle aree più marginali del paese. “Accanto ad una politica green è importante anche un percorso di digitalizzazione per connettere le aree più periferiche”.
Puntare su nuove energie per un futuro più responsabile e sostenibile vuol dire guardare anche a strategie di sviluppo che siano in grado di valorizzare le peculiarità locali. Come quella delle città portuali, come evidenziato dal sindaco di Civitavecchia, Ernesto Tedesco. “Il 2025 è la data fissata per la dismissione del carbone – ha detto – ma a questo deve affiancarsi anche la possibilità di usare nuove fonti energetiche, rinnovabili. Il progetto che prevede la possibilità di usare l’idrogeno è un aspetto molto importante per lo sviluppo del porto della nostra città. Ci avviamo verso una fase cruciale”.
L’impiego di nuove fonte rinnovabili richiede anche un cambio di passo nello sviluppo economico. A sottolinearlo il sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci al welfare, Luca Vecchi. “La sfida della transizione ecologica – ha rimarcato – va accompagnata da un cambiamento del modello di sviluppo e dalla creazione di nuove opportunità occupazionali. Penso alla raccolta differenziata, al ciclo idrico. Così come il ruolo delle multiutility “che sono punti di riferimento fondamentali per lo sviluppo dei nostri territori, e l’opportunità del Recovery Fund per sostenere le azioni di sviluppo sostenibile dei nostri Comuni”.
Snam, Novartis, NovoNordisk, ambiente e salute per il benessere delle nuove generazioni
di Maria Teresa Pellicori
Marco Alverà, amministratore delegato SNAM, ha individuato nella sfida climatica l’obiettivo per il benessere delle nuove generazioni. E indica nell’idrogeno il migliore alleato per rendere competitivo il nostro Paese in questo settore. “Ci stiamo impegnando a raggiungere zero emissioni entro il 2050 – ha detto – e l’idrogeno può arrivare ad essere competitivo, in un arco di circa dieci anni, con il petrolio. Nel 2000 il prezzo dell’idrogeno da rinnovabili era quaranta volte superiore a quello del petrolio. Questo passaggio renderà la transizione energetica meno costosa”. L’ad di Snam ha poi ricordato la “fortuna” del nostro Paese ad essere vicina al nordafrica e alla Grecia, dove ci sono grandi disponibilità di fonti che possono essere convertite all’idrogeno. “Abbiamo lanciato 5 start up – ha detto – che lavorano con i Comuni per promuovere la creazione di lavoro e di una circolarità virtuosa per uno sviluppo economico sostenibile. La prima opera per l’efficienza energetica, la seconda trasforma gli scarti urbani e agricoli in energia rinnovabile attraverso il biometano, la terza promuove con i Comuni la mobilità dolce e sostenibile, la quarta interviene sui territori per piantare tre milioni di alberi, la quinta è legata appunto all’idrogeno, settore nel quale siamo leader al livello europeo per la produzione”. Alverà si è rivolto, infine, ai Comuni rinnovando la disponibilità di SNAM a lavorare insieme sui territori.
Il nesso tra salute e ambiente per garantire benessere ai cittadini nell’intervento di Pasquale Frega, A.D. Farma e country Presidente Novartis Italia. “Durante l’Assemblea ANCI dell’anno scorso – ha detto – insieme ad Enel abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa per approfondire il tema della qualità dell’aria che respiriamo nelle città italiane e gli impatti sulle malattie croniche, in particolare respiratorie e cardiovascolari. Da quell’impegno c’è stato un anno di lavoro intenso ed appassionante, per due grandi aziende come Novartis e Enel che operano in settori diversi ma che condividono una visione e una sensibilità comune”. Pasquale Frega ha ricordato come “in media ogni italiano vive 10 mesi in meno a causa dell’inquinamento atmosferico”. L’augurio è per una sanità di prossimità, per una sanità digitale e attenta alla prevenzione. Questa pandemia ci sta mostrando con forza che esiste una distanza tra scienza e cittadini, tra la difficile trattazione della scienza e l’effettiva comprensione dei cittadini di scelte importanti e a volte dolorose per loro stessi e per la loro vita. “Ci siamo resi conto di quanto sia necessario ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini, scienza e politica. La sfida sarà quella di rendere la scienza più vicina alle persone, in particolare ai più giovani”.
Drago Vuina, Generale Manager and Corporate Vice Presidente Novo Nordisk Italy, ha rimarcato il ruolo che le città hanno nel ridurre l’incidenza del diabete e dell’obesità e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono affette. “Obesità e diabete – ha detto – sono influenzati dai modelli urbani che insistono nelle nostre città. Il modo in cui le nostre città sono costruite influenza la salute dei cittadini. L’iniziativa Cities Changing Diabetes nasce per costruire città a prova di diabete. Trenta città nel mondo, comprese Roma e Milano, si sono unite per migliorare la ricerca in questo settore e pianificare gli interventi”. L’obiettivo del programma è quindi quello di creare un movimento unitario in grado di stimolare, a livello internazionale e nazionale, i decisori politici nel considerare il tema dell’urban diabetes prioritario.
Superare la crisi anche con nuovi stili di vita, il dibattito sulla salute tra gli amministratori
Perché i sindaci dovrebbero occuparsi anche della salute? A partire da questa domanda si è sviluppato il dibattito nel corso del panel “Cambiare stili di vita per superare la crisi”. Una prima risposta viene dal vicepresidente vicario e sindaco di Valdengo, Roberto Pella che ha ribadito l’impegno di Anci per health cities. “Qualsiasi nostro intervento – ha spiegato – ha inevitabilmente un impatto sulla salute: non solo perché noi sindaci siamo autorità sanitaria ma soprattutto perché possiamo attuare politiche per stili di vita sana.” La costruzione delle politiche pubbliche per la tutela della salute è dunque un processo “che si interseca con i problemi delle città (dove oggi risiede il 50% della popolazione mondiale): dalla mobilità dolce, allo sport, fino alla promozione di reti di prossimità per un welfare di comunità”.
“Condivido in pieno l’idea lanciata dal ministro Speranza di siglare un patto della salute coi Comuni aperto ai privati, ma servono risorse e capacità manageriali”. Questo, in sintesi, il pensiero di Valeria Mancinelli sindaco di Ancona e presidente di Anci Marche intervenuta al dibattitto moderato da Maria Latella di Sky.
“Bisogna investire risorse importanti nel sistema sanitario pubblico e soprattutto nel rafforzamento dei servizi territoriali che sono carenti in tutto il paese”, ha sottolineato. Ma accanto a questo “c’è bisogno che di una maggiore capacità gestionale, anche nella sanità. Una parte delle insufficienze evidenziate dalla pandemia dipende certo da scarse risorse ma una parte significativa è dovuta ad una insufficiente capacità manageriale a tutti i livelli”.
La salute urbana è stata per molti anni uno dei grandi temi della medicina e studiarne i determinanti sull’ambiente urbano è fondamentale”, ha evidenziato Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presidente dell’Health City Institute . A suo parere “serve un approccio interdisciplinare e l’iniziativa “Cities changing diabetes” nasce per questo, con l’obiettivo di sconfiggere il diabete urbano”.
“Sono d’accordo con quello che ha detto il Ministro Speranza. Sono necessarie risorse ma servono ancor di più riforme”, ha evidenziato il sindaco di Imperia Claudio Scajola. “Abbiamo bisogno di far in modo che la pandemia si trasformi in opportunità. Oggi assistiamo uno spettacolo indecoroso della parcellizzazione delle competenze nel settore sanitario, dove non si a chi fanno capo le responsabilità Proprio da questo nasce la necessità di riformare il sistema”.
Infine, Dario Allevi, sindaco di Monza e delegato Anci alle Politiche Educative ha centrato il suo intervento sulle misure adottate dai sindaci quest’estate per garantire il rientro a scuola degli studenti. “E’ stato un grosso lavoro che, al di là della ripresa della pandemia, è stato comunque molto utile. Con queste misure abbiamo di certo evitato – ha concluso il sindaco di Monza – che si creassero dei veri e propri focolai nelle scuole”.
A conclusione della giornata si è svolta la premiazione del Premio Urban Awards per la mobilità sostenibile.
Ha vinto Il Comune di Parma, secondo e Terzo premio a Francavilla Fontana (Br) e Pesaro, mentre la menzione speciale Intesa Sanpaolo è stata assegnata a Cosenza. Al Comune vincitore un parco bici composto da circa 30 mezzi, offerto dalle aziende associate ad ANCMA – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, di Confindustria. Ideato da Ludovica Casellati, direttrice di Viagginbici.com e organizzato con Anci, Urban Award ha l’obiettivo di premiare i Comuni virtuosi e incentivare le amministrazioni a investire nel futuro, sostenendo i progetti legati alla bicicletta e alla mobilità sostenibile. A credere fortemente in questo progetto importanti partner: Openjobmetis Spa e Intesa Sanpaolo.
“Mai come in questi mesi, così difficili, ogni iniziativa che incentivi la mobilità sostenibile è da lodare e da sostenere – ha detto Antonio Decaro, presidente ANCI e Sindaco di Bari -. Per questo anche quest’anno, abbiamo partecipato con convinzione all’Urban Award. E siamo stati contenti di premiare la creatività di Parma, la capacità comunicativa e controcorrente di Francavilla Fontana, la perseveranza di Pesaro e lo spirito healthy di Cosenza”.
Speranza: “Contro il Covid è cruciale il dialogo tra le istituzioni, decisivo il ruolo dei sindaci”
“Penso che per vincere la sfida che abbiamo di fronte serva il massimo della collaborazione istituzionale, come è stato nei giorni più drammatici di marzo. Dobbiamo recuperare quella capacità di costruire insieme un messaggio univoco da indirizzare ai cittadini, per il contributo decisivo che questi possono apportare”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo ai lavori dell’assemblea, durante cui ha sottolineato come, “secondo la Costituzione, la Repubblica tutela la salute, e ciò significa che tutte le istituzioni nel complesso sono tenute a farlo: il governo centrale, le regioni e i comuni”. “Il ruolo dei sindaci in questo Patto per la salute è decisivo – ha aggiunto – perché sui territori ci sono esperienze e competenze davvero fondamentali se vogliamo provare a vincere questa sfida”.
“C’è una lezione che abbiamo imparato in questi mesi – ha proseguito il Ministro – ed è la necessità di una nuova stagione di investimenti nella sanità pubblica. Quando questa crisi sarà alle nostre spalle, mi auguro nel più breve tempo possibile, avremo bisogno di rifocalizzare la nostra attenzione sulla centralità di politiche di investimento sulla sanità. Per troppo tempo la sanità è stata considerata un luogo dove recuperare risorse, quando mancavano, e non un luogo in cui metterle. Troppo spesso negli anni i presìdi sanitari sono stati impoveriti e oggi paghiamo il prezzo di tutto questo. La parola chiave che ho in testa per la riforma del servizio sanitario nazionale è prossimità, un Servizio Sanitario Nazionale che arriva il più possibile vicino al cittadino. In questo scenario il ruolo dei sindaci è decisivo e li ringrazio per tutto il lavoro che svolgono”.
“Grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le parole che ieri in questa sede ha voluto regalare a chi governa e a chi fa politica. Credo sia assolutamente necessario abbandonare le logiche di contrapposizioni in questo momento e camminare nel sentiero della corresponsabilità delle cose che vengono fatte”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli nel intervenendo all’Assemblea dell’Anci nel dibattito sulle strategie per uscire dalla crisi del Covid.
“In questo momento in cui la crisi sanitaria crea grande difficoltà economica il ruolo dei sindaci anche dal punto di vista della tenuta sociale è fondamentale”, ha aggiunto il responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico.
Patuanelli ha anche fatto un annuncio importante: Nelle prossime ore pubblicheremo le linee guida per la strategia nazionale per l’idrogeno. Ne parlerò con il ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier e poi con il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire per dire che l’Italia c’è nell’ambito della strategia Ue per l’idrogeno e che il nostro è un ruolo centrale”. L’Italia – ha rilevato – “può essere un hub centrale nella produzione, il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno. “Le sperimentazioni che si stanno facendo sono positive, avremo un vantaggio infrastrutturale rispetto ad altri paesi. La vicinanza al continente africano ci può consentire di produrre con fonte rinnovabile idrogeno verde”, si è augurato il ministro.
“Se la crisi del 2009 è legata all’immagine dei dipendenti che lasciano con gli scatoloni la sede della Lehman Brothers, quella della pandemia è legata alle città vuote ed al Papa che cammina da solo nella pioggia in Vaticano”. È partito da questa considerazione l’intervento in streaming del Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni.
“In questa pandemia le città – ha proseguito – sono allo stesso tempo epicentro della crisi ma anche frontiera dell’innovazione”, ha aggiunto sottolineando il ruolo delle città che restano i principali protagonisti degli investimenti sul territorio”. Quanto al Recovery Fund ed ai veti posti da Ungheria e Polonia, il commissario si è mostrato ottimista: “Lo squilibrio socioeconomico provocato dal Covid ha colpito tutti in modo indistinto e credo che alla fine queste difficoltà verranno superate”.
Provenzano: “Realizzeremo il CIS nelle aree terremotate per lo sviluppo di questi territori”
“Quello che sta succedendo è di portata storica che produrrà sia effetti diretti che indiretti ma che porterà con sé anche delle opportunità future”. E’ quanto ha evidenziato Giuseppe Provenzano, Ministro per la Coesione Territoriale nel suo intervento all’Assemblea Annunciando la realizzazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo per le aree interessate da eventi sismici. “Ringrazio l’Anci per lo sforzo straordinario fatto per aver reso possibile la partecipazione all’Assemblea nazionale in questa nuova formula via web. E’ vero, il rischio è quello di allargare ancora di più le nostre divisioni di cui abbiamo consapevolezza. In cima alle nostre priorità abbiamo messo sin da subito la collaborazione con i Comuni perché i primi destinatari delle richieste dei cittadini. Tra i tanti provvedimenti emergenziali ricordo che abbiamo messo in campo un Fondo per le infrastrutture sociali di 220 mln di euro, condiviso con l’Anci, soprattutto per i piccoli comuni attivando un mutamento nella gestione delle politiche di coesione e creando un rapporto diretto tra Ministero ed Enti locali. Dobbiamo riportare al centro delle politiche di coesione i comuni. Abbiamo fatto uno sforzo enorme nell’accelerare l’utilizzo dei Fondi comunitari negli ultimi mesi”.
“Era in pericolo la tenuta sociale del Paese – ha affermato il Ministro in merito alla pandemia in corso – Abbiamo parlato dell’emergenza e del rischio che le mafie accrescano il loro consenso. Noi questa consapevolezza ce l’abbiamo sempre avuta ma non abbiamo lasciato spazio alle mafie anche grazie ai comuni, con strumenti come il reddito di emergenza. Ora non dobbiamo sprecare questa crisi imparando alcune lezioni, per esempio con una riforma migliorativa del reddito di cittadinanza. Le città in tutte le loro dimensioni sono i luoghi strategici in cui sta fortemente investendo l’Unione Europea e noi con lei. Non solo le risorse che proverranno dal Recovery Fund, stiamo programmando interventi che riguarderanno 80 mld di euro di risorse europee aggiuntive provenienti dai Fondi di coesione e dalla Programmazione integrata da mettere in campo. Estenderemo alle città medie del Mezzogiorno l’esempio positivo dei PON Metro e potenzieremo gli investimenti già programmati per le Aree interne. È necessario aumentare, ed è una questione democratica, la nostra collaborazione tra istituzioni”.
Dell’impatto dell’emergenza sanitaria nell’economica internazionale ha parlato nel suo intervento Luigi Di Maio, Ministro degli Affari e della cooperazione internazionale. “Le città sono state la vera linea del fronte e sono state messe a dura prova da un virus che ha condizionato la socialità – ha proseguito il Ministro anticipando che l’Italia nel 2021 organizzerà un vertice internazionale per il contrasto al Covid.
“La pandemia ha generato forti cambiamenti, sia sociali che economici. La cooperazione internazionale in ambito sanitario oggi è quanto mai necessaria. Nonostante la pandemia le esportazioni di prodotti Made in Italy aumentano e le nostre aziende migliorano le loro vendite all’estero. Davanti a questa crisi potevamo rimanere fermi e stare a guardare, oppure potevamo dare alle nostre aziende strumenti per essere più competitivi all’estero e far muovere la nostra economica. Col patto per l’export siglato alla Farnesina noi abbiamo dato agli imprenditori mezzi e risorse, poi loro con grande impegno hanno fatto il resto”.
“Le città offrono posti di lavoro, smistano i flussi delle merci e delle persone – ha concluso Di Maio – Per essere modelli vincenti è necessaria la trasformazione digitale nonché la concezione degli spazi pubblici. Le nostre città hanno tante sfide davanti ma hanno anche la possibilità di diventare laboratori a cielo aperto, sempre più smart city. Abbiamo difronte una grande opportunità sviluppando un nuovo modello socio-economico che attragga investimenti. Nel farlo, ascolteremo i territori”.
Gualtieri: “La partnership forte tra governo ed enti locali aiuterà la ripartenza del Paese”
“Il mio saluto a tutti i Sindaci che stanno svolgendo un lavoro straordinario in un momento difficile per il nostro Paese”. Così il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri inaugura i lavori del pomeriggio nella seconda giornata dei lavori della XXXVII Assemblea Anci – Questo Governo crede in un rapporto forte con Enti locali. Già prima di Covid19 avevamo già intrapreso delle misure importanti per non gravare su una situazione pregressa di sofferenza. Avevamo rafforzato il fondo di solidarietà e introdotto l’indennità ai Sindaci per i piccoli comuni. La pandemia ha colpito duramente i Comuni che hanno cercato di dare risposte immediate ai cittadini, ricordo i buoni pasto e la distribuzione dei beni di prima necessità che siamo riusciti a distribuire grazie ai Comuni. Abbiamo stanziato 8 mld di euro di parte corrente per affrontare l’emergenza e di cui 34 mln sono stati stanziati nel 2020 per aiutare i comuni nell’erogare i servizi essenziali in una fase emergenziale. Ora abbiamo difronte due grandi assi di lavoro, uno è quello di proseguire il lavoro svolto fin qui restando al loro fianco in questa fase difficile”.
“La manovra finanziaria appena approvata – ha precisato il Ministro – affida agli enti locali 1 mld e 9 mila euro di risorse a cui continueremo ad aggiungerne altre. Il rilancio dell’economia passa dal Recovery Fund ed ho molto apprezzato le proposte dei Comuni che avranno un ruolo da protagonista in futuro nella gestione non solo della messa a terra dei servizi da erogare ma anche nella fase di progettazione su temi come la mobilità sostenibile, il tpl, la cura del ferro, per la dimensione sociale e penso agli asili nido e alla messa in sicurezza scuole o al ciclo dei rifiuti. Il tutto è frutto di una strategia diversa, anticiclica, a sostegno di tutti i livelli istituzionali messa in campo dall’Unione Europea. L’Italia sta affrontando bene la crisi in corso, nonostante la seconda ondata, ma vediamo la luce in fondo al tunnel. Questo è il momento di una grande responsabilità. Una sfida che riguarda tutti. Abbiamo affidato agli enti locali procedure semplificate per incentivare gli investimenti pubblici sollecitando anche quelli privati. La partnership forte tra Governo ed Enti locali aiuterà la ripartenza del Paese. Il Governo è con i Sindaci e tutti insieme riusciremo ad uscire dalla crisi”.
“Ce la faremo ad uscire dalla crisi del Covid, se c’è un aspetto positivo che possiamo trarre da questi mesi è che con la sinergia e la collaborazione istituzionale possiamo trovare soluzioni comuni per uscirne”: Questo il messaggio di ottimismo lanciato dalla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese nel suo intervento in presenza alla seconda giornata della XXXVII Assemblea Anci. (leggi intervento integrale)
“Credo che questo sia il momento in cui le energie migliori del Paese dovrebbero ritrovarsi a fianco, al di là delle caratterizzazioni politiche, perché quando ci si trova in difficoltà dobbiamo lavorare per il nostro Paese. Siamo tutti italiani, al di là delle divisioni, che vanno fatte valere su altri tavoli e non su quello in cui ci sono delle difficoltà”, ha poi aggiunto.
Lamorgese ha riconosciuto che la strada giusta per uscire dall’impasse di questi mesi passa dal coinvolgimento dei Comuni. “Le città sono veramente motore di innovazione e sviluppo e mi riferisco sia alle grandi città che vivono una dimensione internazionale che alle comunità periferiche”. Per questo la Ministra ha assicurato che terrà conto delle proposte dei municipi “sia nella individuazione degli interventi funzionali alle esigenze dei territori che nella definizione delle linee di intervento in vista del Recovery Fund” che sarà distribuito in modo equilibrato tra i territori.
A conferma dell’impegno assunto dal ministero, Lamorgese ha infine citato alcuni dati: “Dall’inizio della crisi il Viminale ha emesso circa 11 mila mandati di pagamento che sono arrivati spesso nel momento giusto per dare una mano a chi aveva bisogno. A questi vanno aggiunti i 400 milioni che la Protezione civile ha distribuito per le esigenze alimentari”.
Franceschini: “Collaborazione tra le istituzioni da riscrivere una volta finita l’emergenza”
“La collaborazione tra i diversi livelli istituzionali è fondamentale e lo è ancora di più in una situazione di emergenza. Abbiamo cercato di costruire una collaborazione costante in questi mesi. Ma non deve essere un tabù dire quando poi l’emergenza sarà finita bisognerà serenamente discutere del rapporto tra le diverse parti dello Stato. I sindaci hanno fatto un lavoro egregio e sono stati fin da subito la prima linea dell’emergenza anche con mezzi inadeguati. Dobbiamo rimediare a questo, ma possiamo riuscirci solo lavorando tutti insieme”. È l’auspicio espresso dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini nel suo intervento da remoto alla seconda giornata della XXXVII assemblea dell’Anci.
Franceschini ha indicato le linee su cui punterà il suo dicastero nella definizione dei progetti cha avranno accesso alle risorse Ue del Recovery Fund. “Dobbiamo essere consapevoli che quando finirà la crisi, ripartirà il flusso turistico riportando sul nostro tavolo tutte le problematiche che stavamo già affrontando: dalla congestione delle città d’arte alla gestione più omogenea dei flussi in arrivo”, ha ricordato.
Per questo “dovremo farci trovare preparati e punteremo innanzitutto sul rafforzamento delle infrastrutture alberghiere e investendo importanti risorse sulla sicurezza del patrimonio culturale”. Ma il responsabile del Miur ha anche indicato altri percorsi da seguire che puntano a creare occupazione e lavoro: “Dovremo moltiplicare gli operatori culturali da distribuire in tutto il Paese e cercare di innescare veramente il turismo nei borghi e nelle aree periferiche che hanno bisogno di crescere con grandi infrastrutture”.
“La tecnologia digitale deve essere facile da utilizzare e non deve escludere le fasce deboli della società. La P.A. centrale e locale deve costruire servizi digitali partendo dal nulla, il nostro impegno è quello di aiutarli in modo da favorire la trasformazione digitale necessaria al futuro del Paese”. A dirlo è stata Paola Pisano Ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione nel suo contributo al dibattito dell’Assemblea Anci.
Il ministro ha indicato una data chiave per tutta la P.a impegnata a colmare il gap tecnologico attuale: “Come stabilisce il Dl legge semplificazioni e innovazione digitale, entro il 28 febbraio 2021, tutti i Comuni dovranno aver adottato lo Spid (sistema pubblico di identità digitale) come credenziale per l’accesso ai servizi erogati online”. Inoltre, “dovrà essere avviato il trasferimento dei servizi nell’applicazione IO rendendoli così fruibili da smartphone e infine resi possibili i pagamenti in modalità elettronica attraverso la piattaforma pago Pa”.
Si profila quindi, secondo la scaletta indicata da Pisano una svolta epocale capace di semplificare sia la vita dei cittadini e delle imprese ma anche il lavoro di migliaia di funzionari pubblici. Un traguardo ambizioso, ma necessario, per il quale la Ministra ha garantito “la massima assistenza ai Comuni con un team dedicato di 100 persone” e soprattutto risorse finanziarie. “Oltre alla dotazione destinata alla trasformazione digitale, abbiamo voluto stanziare per i Comuni risorse aggiuntive con il Fondo Innovazione da 50 milioni di euro che, anche grazie il tramite delle Regioni può contribuire in parte a progetti presentati da vari Comuni. Siamo di fronte ad un’occasione per dimostrare che lo Stato, le Regioni e i Comuni lavorano insieme per rendere i servizi pubblici più efficienti. “Le compagnie aeree ce l’hanno fatta, le banche ce l’hanno fatta, noi ce la faremo”, ha concluso la Ministra.