TREND E TENDENZE IN ATTO NELL’ABITUDINE ALLA LETTURA DI LIBRI
In Italia l’interesse della popolazione verso la lettura di libri nel tempo libero (cioè per motivi non professionali né scolastici) è sempre stato molto contenuto. Nonostante il progressivo innalzamento del livello di istruzione della popolazione (1), la quota di lettori nel tempo libero rimane ancora oggi molto bassa e nel trend temporale ha sempre riguardato meno della metà della popolazione.
Nel 2023 è pari al 40,1% (2) la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il valore si è leggermente innalzato rispetto a quanto rilevato nel 2022 (39,3%), ma si mantiene al di sotto di quanto rilevato nel biennio 2020-2021 (rispettivamente il 41,4% e il 40,8%) (Figura 1).
L’analisi temporale a partire dal 2000, quando la quota di lettori risultava pari al 39,1%, è stato crescente fino a raggiungere il picco massimo nel 2010 (46,8%), per poi ridiscendere progressivamente fino ad arrivare nel 2016 allo stesso livello del 2001 (40,5%) (3). Successivamente la percentuale di lettori si è mantenuta stabile fino al 2019, per poi crescere nel 2020 e mantenersi a un valore analogo nel 2021. La lieve crescita registrata nel biennio pandemico 2020-2021 non è stata però sufficiente per recuperare le perdite registrate negli anni precedenti. In questo quadro, la contrazione registrata nel 2022, sebbene con il lieve recupero del 2023, mantiene la quota di lettori su livelli bassi e allineati a quelli di circa 25 anni fa.
L’analisi per genere della lettura di libri evidenzia una rilevante differenza a favore delle donne: la percentuale delle lettrici è del 45,6%, quella dei lettori del 34,4%. La distanza di genere in favore delle donne iniziò a manifestarsi nel 1988, anno in cui si dichiaravano lettrici il 39,3% delle donne e lettori il 33,7% degli uomini, mentre in precedenza si osservava una situazione opposta, con valori più elevati tra gli uomini. Negli anni seguenti il divario ha manifestato una costante crescita fino al biennio 2015-2016, quando lo scarto uomo/donna raggiunse il suo valore più elevato (quasi 14 punti percentuali) (4). Solo negli anni successivi la differenza di genere ha lievemente iniziato a ridursi, attestandosi a 11,2 punti percentuali nel 2023.
Figura 1. Persone di 6 anni e più per abitudine alla lettura di libri per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista e genere. Anni 2000-2023, valori percentuali
La maggior parte delle persone di 6 anni e più (il 17,5% considerando tutti gli individui, ben il 43,7% tenendo conto dei soli lettori) sono lettori “deboli”, dichiarano cioè di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Il 16,4% (pari al 40,9% dei lettori) possono, invece, essere considerati “lettori medi”, avendo letto da 4 a 11 libri nell’ultimo anno. Infine, soltanto il 6,2% dei residenti (pari al 15,4% dei lettori) ha letto almeno 12 libri nell’ultimo anno rientrando così nei cosiddetti lettori “forti” (Figura 2).
La quota di lettori forti è più alta tra le lettrici che non tra i lettori (il 16,6% contro il 13,8%). Inoltre, valori più elevati di lettori forti si osservano tra le persone di 60 anni e più, dove si raggiunge oltre il 21% dei lettori. Al contrario, sono gli uomini a presentare più spesso un profilo di lettore debole (il 47% contro il 41,3% delle donne) e anche gli adulti di 25-44 anni, dove circa un lettore su 2 legge al massimo 3 libri in un anno.
Figura 2 Persone di 6 anni e più per abitudine alla lettura di libri per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista e numero di libri letti. Anni 2000-2023, valori percentuali
LETTURA DI LIBRI E CICLO DI VITA
L’analisi per fasce di età mette in evidenza nel 2023 una quota maggiore di lettori tra i più giovani (fino a 24 anni), con punte più elevate specialmente tra gli 11 e i 14 anni (58,5%), per quanto tra i giovanissimi la lettura complessiva non superi i tre libri l’anno per un lettore su due. A partire dai 25 anni di età l’abitudine alla lettura diminuisce, sebbene tra la popolazione di 55-59 anni si osservi un andamento nuovamente crescente, che regredisce però tra la popolazione ultra-sessantaquattrenne. Tale andamento è comune a uomini e donne, ma con livelli di lettura sempre più elevati per queste ultime. In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali circa 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno (con un picco tra gli 11 e i 14 anni, 63,2%). La quota di lettrici scende sotto la media nazionale dopo i 60, mentre per gli uomini è sempre inferiore al valore medio nazionale a partire dai 25 anni (Figura 2).
A partire dal 2010 l’analisi evidenzia, per quasi tutte le fasce di età, una diminuzione della quota di lettori negli anni successivi. Puntando l’attenzione sui giovani, si assiste a una decisa contrazione di lettori tra il 2010 e il 2016. In particolare, tra gli 11 e i 14 anni vi è una diminuzione di 14,3 punti percentuali in tale periodo, che viene riassorbita dal 2020 in avanti.
Dopo il 2010 si assiste a una diminuzione importante di lettori anche tra gli adulti di 45 anni e più. La contrazione risulta più consistente tra il 2010 e il 2016, ma risulta significativa anche tra 2020 e 2023.
Gli anziani dai 65 anni in su mostrano una crescita di lettori tra il 2010 e il 2016 e una sostanziale stabilità negli anni a seguire. Su tale componente della popolazione pesa progressivamente la presenza di generazioni sempre più istruite e in migliore condizione di salute di un tempo (5).
Figura 3. Persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista per genere e classe di età. Anni 2010, 2016, 2020, 2023, valori percentuali
DIFFERENZE TERRITORIALI E LEGATE ALLE CREDENZIALI EDUCATIVE NELL’ABITUDINE ALLA LETTURA DI LIBRI
L’abitudine alla lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-nord: nel 2023 ha letto almeno un libro il 47,1% delle persone residenti nel Nord e il 43,6% di chi vive nel Centro (Figura 4). Al Sud la quota di lettori è del 28,4% mentre nelle Isole la realtà è molto differenziata tra la Sicilia (25,3%) e la Sardegna (38,6%): quest’ultima si caratterizza per quote di lettori quasi sovrapponibili a quelle delle regioni del Centro.
Nel tempo i rapporti tra i livelli di lettura osservati nelle diverse ripartizioni del Paese si mantengono abbastanza costanti, con un rapporto Nord-Mezzogiorno di quasi 2 lettori su 1.
Considerando l’ampiezza demografica dei comuni, l’abitudine alla lettura è molto più diffusa nei Comuni centro delle aree metropolitane, dove nel 2023 si dichiara lettore quasi la metà degli abitanti (50,3%). La quota scende al 34,2% nei Comuni con meno di 2 mila abitanti. Tale divario potrebbe spiegarsi con una maggiore presenza di librerie e biblioteche nei centri di grandi dimensioni.
Figura 4. Persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nei 12 mesi precedenti l’intervista per ripartizione geografica e titolo di studio. Anni 2010, 2016, 2020, 2023, valori percentuali
Anche il livello di istruzione rappresenta un elemento discriminante per le abitudini di lettura: tra le persone con un’età pari o superiore ai 25 anni, legge libri il 70,6% dei laureati, il 42,8% dei diplomati e solo il 17,4% di chi possiede al massimo la licenza media (con un rapporto tra titoli di studio alti e titolo di studio bassi pari a 4 lettori su 1) (Figura 4).
Le diseguaglianze per titolo di studio nell’abitudine alla lettura sono aumentate nel tempo: il rapporto tra titoli bassi e titoli alti era pari a 3 a 1 nel 2010, arriva a 3,5 a 1 nel 2016 e si mantiene su circa 4 a 1 sia nel 2020 sia nel 2023.
VECCHI E NUOVI DISPOSITIVI PER LA LETTURA DI LIBRI
Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali (e-book e libri online), sebbene sia ancora molto forte la predilezione verso il formato cartaceo (6). Nel 2023, infatti, sono 19 milioni 663 mila i lettori di libri cartacei (il 35,2% della popolazione di 6 anni e più, pari all’87,6% dei lettori), mentre sono 5 milioni 933 mila le persone che hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online (l’10,6% della popolazione di 6 anni e più, pari al 26,4% dei lettori). Sono, infine, un milione 29 mila gli utilizzatori di audiolibri (l’1,8% della popolazione di 6 anni e più, dato raddoppiato rispetto al 2018 e pari al 4,6% dei lettori).
Analizzando l’utilizzo esclusivo dei vari dispositivi per la lettura, si osserva che sette lettori su 10 (71,4%) hanno letto solo libri cartacei, l’11,5% solo e-book/libri on line, lo 0,4% ha ascoltato solo audiolibri. Invece, la quota di chi ha alternato diverse tipologie di supporto si attesta al 16,6%. I dati confermano dunque il persistere di “abitudini forti” tra i lettori che si polarizzano sull’utilizzo esclusivo del cartaceo, sebbene si diffonda anche una moderata propensione a usare i vari dispositivi in modalità combinata.
La lettura di libri in formato digitale (in modo esclusivo o complementare a quella di libri cartacei) è più diffusa tra i giovani lettori di 15-34 anni e diminuisce nelle fasce di età successive, in modo particolare tra le persone di 65 anni e più. La quota di utilizzatori di dispositivi digitali è in ogni caso in aumento in quest’ultima fascia di età (dal 2,5% nel 2018 al 4,9% nel 2023).
Leggono solo libri cartacei specialmente i bambini fino a 10 anni di età (91,5%), una modalità di lettura meno frequente nelle fasce di età successive che acquisisce di nuovo rilievo tra gli over 44enni, con livelli superiori all’80% tra la popolazione di 65 anni e più. La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le donne (73,5% contro il 68,6% degli uomini), mentre quella di e-book/libri online è maggiore tra gli uomini (14,2% contro il 9,6% delle lettrici). Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, in particolare tra i 45 e il 64 anni, e meno nelle altre.
Figura 5. lettori di 6 anni e più di libri per motivi non strettamente scolastici o professionali per tipo di dispositivo usato e classe di età. Anno 2023, valori percentuali
Si conferma come in passato un significativo digital divide territoriale nell’utilizzo del supporto digitale per la lettura, con quote di persone che hanno letto nell’ultimo anno almeno un e-book pari all’11,9% nel Nord e al 10,9% nel Centro contro l’8,7% nel Mezzogiorno, sebbene nel Mezzogiorno si osservi tra i lettori di libri un maggiore utilizzo esclusivo del digitale (15,6%) rispetto al Centro-nord (10,3%).
L’analisi per titolo di studio evidenzia come la distanza tra titoli di studio alti e titoli di studio bassi si amplifica notevolmente considerando la sola lettura digitale, dove il rapporto sale a quasi otto lettori a uno (22,9% contro 3,1%).
*Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autrice ma non coinvolgono l’Istituzione di appartenenza
NOTE E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
(1) Istat. 2024. Istruzione e Lavoro in “Noi Italia 2024”. Roma, Italia: Istat. https://noi-italia.istat.it/pagina.php?id=3&categoria=5&action=show&L=0#:~:text=Nel%202022%2C%20in%20Italia%2C%20per,Ue27%20(9%2C6%25).
(2) I dati presentati in questo contributo sono di fonte Istat “Indagine Aspetti della vita quotidiana”: https://www.istat.it/informazioni-sulla-rilevazione/aspetti-della-vita-quotidiana-informazioni-sulla-rilevazione-anno-2013/
(3) Istat. 2023. Lettura di libri e fruizione delle biblioteche. Statistica today, 18 maggio 2024. Roma, Italia: Istat. https://www.istat.it/comunicato-stampa/lettura-di-libri-e-fruizione-delle-biblioteche/
(4) Bologna, E., e M. Savioli (a cura di). 2022. Tempo libero e partecipazione culturale: tra vecchie e nuove pratiche, Letture statistiche – Temi. Roma, Istat, 2022. https://www.istat.it/it/archivio/274580.
(5) Istat. 2024. Rapporto Annuale 2024. La situazione del Paese, Roma, Italia: Istat. https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/05/Rapporto-Annuale-2024.pdf.
(6) Istat. 2023. Produzione e lettura di libri in Italia. Anno 2022, Statistiche Report. Roma, Italia: Istat. https://www.istat.it/it/files/2023/12/REPORT_PRODUZIONE_E_LETTURA_LIBRI_2022.pdf
ABSTRACT
In Italy, the population’s interest in reading books in their leisure time (i.e. for non-professional or educational reasons) has always been very low. Despite the gradual increase in the population’s level of education, the share of leisure time readers still remains very low and has always involved less than half the population.
In 2023, the share of people aged six and over who have read at least one book in the last year for reasons not strictly educational or professional is 40.1%. The analysis by gender of book reading shows a significant difference in favour of women: the percentage of female readers is 45.6%, that of male readers 34.4%. The reading habit is more widespread in the central-northern regions, and the level of education is also a discriminating element for reading habits, with higher shares of readers among university graduates, compared to those who have no more than a secondary school diploma (with a ratio of 4 readers out of 1 between high and low educational qualifications). In recent years, the consumption of digital publishing products (e-books and online books) has also been spreading in Italy, but the preference for the paper format remains very strong.
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Le immagini di copertina dello Speciale “Lettura e Sviluppo” di Letture Lente sono tratte dal progetto “Visionaria” di Alessandra Carloni, un ciclo di opere ispirate ad alcuni dei racconti di Italo Calvino – dal Barone Rampante a “Marcovaldo” fino alle “Le città invisibili” – presentate in una mostra a Palazzo della Cancelleria a Roma a Maggio 2024, curata dalla Galleria Dadart e con la curatela di Daniela Pronestì. Alessandra Carloni, nasce a Roma nel 1984, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2008 e si laurea nel 2013 in Storia dell’arte contemporanea presso la Sapienza, Università di Roma. Dal 2009 inizia la sua attività come pittrice e artista, esponendo in personali e collettive in gallerie di Roma e in altre città italiane, vincendo diversi premi e concorsi. In parallelo inizia la sua attività anche come street artist, realizzando opere murali in diverse città e borghi italiani e all’estero, vincendo premi e riconoscimenti.
Articolo elaborato da
Emanuela Bologna
FONTE: AGENZIA DI STAMPA CULT