Favorire il confronto tra intellettuali e amministrazioni locali per arrivare a descriverne le prospettive di crescita e di sviluppo delle città, sulla strada della transizione digitale ed ecologica. E’ questo l’obiettivo con cui nasce il ciclo di eventi di divulgazione culturale “Il Mondo Dopo” promosso con la Fondazione Ottimisti & Razionali.
Un percorso ideale, a partire dal racconto delle città, dei comuni e delle aree interne del nostro Paese che, a partire dal 31 marzo data dell’incontro inaugurale a Roma, approfondisce il tema del superamento del modello urbanocentrico in favore della valorizzazione delle aree interne, della formazione nelle pubbliche amministrazioni, attraverso metodologie e strumenti innovativi, fino alla transizione digitale in sanità e alle opportunità contenute nel PNRR per lo sviluppo del Mezzogiorno.
Il primo evento del ciclo si intitola “I Margini al Centro” ed ha come focus la valorizzazione delle aree interne, pari al 58,8% del territorio italiano, e la marginalità dei territori come punto di vista privilegiato. L’intento dell’incontro è quello di riflettere sul cambio di approccio che ha portato dalla valorizzazione delle città, dei piccoli centri e delle aree interne. Durante l’evento di Roma, inoltre, alla presenza degli autori Francesco Monaco e Walter Tortorella, sarà presentato il volume, recentemente pubblicato, “L’altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro” – Rubbettino editore.
Per registrarsi all’evento: segreteria@ottimistierazionali.it
PROGRAMMA
I Margini al centro
Venerdì 31 marzo
Ore 11.00-13.00
Museo MAXXI – Sala Carlo Scarpa, VIA Guido Reni 4/a- Roma
Modera
Claudio VELARDI – Presidente della Fondazione Ottimisti & Razionali
Intervengono
Letizia BINDI, Direttrice del Centro di Ricerca BIOCULT
Claudio BOCCI, Presidente associazione Cultura del Viaggio
Roberto CALISE, Relazioni Istituzionali Flixbus
Michelangelo SUIGO, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione&Sostenibilità INWIT
Allegati:
“Il Mondo Dopo”. Parte a Roma il ciclo di eventi promosso con la Fondazione Ottimisti & Razionali. Prossimi eventi a Napoli, Torino e Palermo
“Abbiamo avviato una collaborazione con la Fondazione Ottimisti e Razionali perché molti dei temi che trattiamo rimangono dentro ambiti specialisti o dentro reti istituzionali. E’ bene che quei temi, invece, vengano trattati lì perché hanno bisogno di analisi competenti e di decisioni avvedute. Ma non è bene che rimangano rinchiuse perché sono questioni pubbliche che analizziamo nell’interesse dei cittadini italiani. Questo è uno di quei temi che richiede un dibattito aperto e la consapevolezza di una cittadinanza multilivello”. Così Pierciro Galeone, Direttore di IFEL, al primo evento previsto del ciclo di eventi promosso con la Fondazione Ottimisti & Razionali. Prossimi eventi programmati a Napoli (formazione e competenze del personale della PA), Torino (transizione digitale e SSN) e Palermo (Pnrr).
“L’Italia, come quasi tutta l’Europa, è un territorio storicamente ad alta densità di popolazione – ha spiegato il direttore Galeone – e per la maggior parte costituito da aree interne che svolgono un po’ il ruolo del cardellino nelle miniere. I minatori, ricordo, portavano nelle miniere uncardellino in gabbia. L’uccello è sensibile, più dell’uomo, al metano e al monossido di carbone. Morendo dava l’allarme. Nell’ “inverno demografico” italiano i piccoli comuni delle aree interne svolgono la funzione del cardellino. E ci mettono in allarme. L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: nel 2022 il 23,8% della propria popolazione ha più di 65 anni mentre la media dell’UE è pari al 21,1%.”.
Durante l’incontro intitolato “I Margini al Centro”, alla presenza degli autori Francesco Monaco e Walter Tortorella, è stato presentato il volume “L’altra faccia della luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro” di Rubbettino editore.
“Secondo le elaborazioni IFEL su dati Istat – ha ricordato il Direttore – nel 2022 sono soltanto 562 i comuni italiani (il 7% del totale) che registrano un tasso di incremento naturale positivo: ciò significa che esclusivamente in tali comuni il numero di nascite ha superato il numero dei decessi. In sostanza l’Italia invecchia perché non cresce e rispecchia un circolo vizioso: minore capacità produttiva che genera spopolamento, carenza di servizi ed ulteriore minore capacità produttiva. Questi comuni hanno il destino segnato? Speriamo di no. Abbiamo un patrimonio. Non lo conserveremo preservandolo ma solo sviluppandolo e mettendolo a valore attraverso tre leve: la prima economica, riconquistando le funzioni legate al turismo, all’agroalimentare, all’energia, ecc.); la seconda è legata alla tecnologia e alle connessioni e penso a strade e banda larga; la terza è quella dei servizi alla persona, in primo luogo socio-sanitari ed istruzione. Le aree interne non sono solo il cardellino nella miniera sono dei laboratori per il nostro futuro. E ‘l’innovazione e la fantasia che tiene insieme ottimismo e razionalità”.
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