L’Italia potrà contare nel ciclo 2021-2027 su un totale di 75,315 miliardi di euro di Fondi strutturali e di investimento, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale. In particolare, le risorse in arrivo da Bruxelles saranno pari a 43,127 miliardi di euro, comprensive di quelle destinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund – JTF) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE). Rispetto alla programmazione 2014-2020, le risorse a disposizione crescono di circa 10 miliardi, raggiungendo l’importo più consistente nel confronto con i cicli precedenti.
Alle regioni meridionali andranno 47,962 miliardi di euro.
Il nuovo ciclo vedrà alcune modifiche nella classificazione delle singole regioni. Infatti, sono considerate “in transizione” non solo l’Abruzzo, che si conferma in questa categoria, ma anche Umbria e Marche (precedentemente tra quelle “più sviluppate”). Le regioni “meno sviluppate” sono quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), mentre le “più sviluppate” comprendono quelle del Centro-Nord, con l’esclusione di Umbria e Marche.
Se si esclude la quota riservata alla CTE, le risorse europee e nazionali dei Fondi strutturali si distribuiscono come segue tra le tre aree:
- regioni più sviluppate: 23,882 miliardi di euro;
- regioni in transizione: 3,612 miliardi di euro;
- regioni meno sviluppate: 46,575 miliardi di euro.
IL LAVORO PREPARATORIO
La strategia e le priorità che ciascuno Stato individua per l’impiego dei Fondi strutturali e di investimento europei sono definite all’interno dell’Accordo di Partenariato, stipulato tra lo stesso Stato membro e la Commissione UE.
Il percorso per la definizione dell’Accordo di Partenariato italiano è stato avviato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione nel marzo 2019 e ha visto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, con la partecipazione di oltre 2.800 persone e l’invio di più di 280 contributi scritti. Il confronto informale con la Commissione europea è iniziato nel luglio 2020. Quest’ultima ha approvato successivamente i Regolamenti dei Fondi strutturali, pubblicati il 30 giugno 2021 nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.
Il 22 dicembre 2021, il CIPESS ha approvato la proposta italiana di Accordo di Partenariato, sulla base della quale è iniziato il negoziato formale con la Commissione, che ha portato alla definizione del testo dell’Accordo di Partenariato notificato a Bruxelles il 10 giugno 2022.
I PROGRAMMI NAZIONALI E REGIONALI
L’Accordo di Partenariato italiano prevede l’istituzione di dieci Programmi Nazionali (PN), in linea con l’invito giunto dalla Commissione di ridurne il numero rispetto al ciclo precedente. Tra questi, rappresentano novità importanti il nuovo Programma dedicato alla salute nelle regioni meno sviluppate e il potenziamento di quello rivolto alle città metropolitane, che si estende anche alle città medie del Sud. A questi, si aggiunge il Programma collegato al Fondo per la Transizione Giusta, introdotto per la prima volta a livello europeo nel ciclo 2021-2027.
L’elenco dei PN proposti è quindi il seguente:
- Scuola e competenze;
- Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale;
- Sicurezza per la legalità;
- Equità nella salute;
- Inclusione e lotta alla povertà;
- Giovani, donne e lavoro;
- Metro plus e città medie del Sud;
- Cultura;
- Capacità per la coesione;
- Just Transition Fund.
Ai Programmi Nazionali sono riservati 25,575 miliardi di euro tra finanziamento europeo e cofinanziamento nazionale. Una quota più ampia di risorse, pari a 48,492 miliardi di euro, andrà invece a finanziare i Programmi Regionali, che saranno promossi da tutte le Regioni e le Province Autonome.