Educazione digitale –
Decaro: “Dietro il telefonino non ci sono avatar. Piazza virtuale sia anche piazza reale”
“L’impegno degli ottomila sindaci è coinvolgere i ragazzi, nell’era digitale, spiegargli, anche attraverso l’educazione digitale, che dall’altro lato dello schermo di un computer, di un telefonino, non ci sono degli avatar ma delle persone, ognuno con la propria sensibilità. La piazza virtuale è anche una piazza reale, fatta di individui in carne ed ossa, che hanno dei sentimenti e spesso vengono offesi. Per questo siamo qui”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto al lancio della campagna ‘In rete con i ragazzi. Una guida all’educazione digitale’, promossa e organizzata stamattina a Roma da Polizia Postale e delle Comunicazioni, Societa’ Italiana di Pediatria (Sip), Anci, Google e UniCredit Foundation.
“Abbiamo fatto come Anci – ha continuato Decaro – una proposta di legge per l’educazione alla cittadinanza e stiamo sottoscrivendo un manifesto contro la comunicazione ostile dove ci sono belle frasi come ‘virtuale è anche reale’ e in cui si dice che le idee possono essere anche diverse ma vanno rispettate. C’è un modo per capire che non esiste soltanto la tecnologia – ha aggiunto il presidente dell’Anci –, c’è la necessità di ritrovarsi per strada, di guardarsi negli occhi, di scambiarsi anche il calore di una stretta di mano. Sono cose importanti per tenere insieme la nostra comunità, in contrasto con la freddezza di una frase scritta su un monitor. Altrimenti rischiamo di lasciare i nostri ragazzi senza una protezione- precisa- dobbiamo stare attenti”.
Nel corso dell’evento è stata presentata la ricerca di Skuola.net da cui è emerso che quasi un adolescente e preadolescente su due (47%) afferma di avere un rapporto positivo con la tecnologia, ma ammette di stare troppo tempo sui dispositivi senza rendersene conto. Due ragazzi su 5 (41%) trascorrono più di 3 ore al giorno di fronte ad un dispositivo elettronico, il 38% usa lo smartphone prima di addormentarsi e il 21% lo accende appena apre gli occhi la mattina. È il 24%, infine, la percentuale di quanti lo usano durante lo studio ma non sempre per fare i compiti. Sempre dalla ricerca il dato della scarsa concentrazione per il 24% degli intervistati, bruciore agli occhi (21%), dolori a collo e schiena (12%). E ancora, insonnia e disturbi dell’umore per il 10% e il 7%, rispettivamente.
Intervenuto all’evento anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli: “Sempre di più – ha detto – dobbiamo imparare noi e insegnare ai ragazzi quanto le azioni sul web devono essere ragionate. Mutuando una canzone ormai diventata colonna sonora della lotta alla mafia, che dice ‘prima di sparare pensa’, dico ‘prima di chattare pensa’. Perché quella modalità così immediata può avere conseguenze negative”.
Infine il direttore della Polizia postale, nunzia Ciardi: “”L’arma vincente contro i rischi del web è una nuova cultura, bisogna arrivare a padroneggiare i mezzi di cui disponiamo. Ci vuole una prevenzione capillare a cui gli adulti di riferimento non devono sottrarsi, penso alle scuole e ai genitori. Non è necessario che sappiano utilizzare bene i dispositivi per trasmettere i messaggi giusti ai ragazzi”. “Il rischio zero non esiste: nella rete, che è mezzo mediato, i ragazzi sono editori di loro stessi, pubblicare un post significa far conoscere a tutti il nostro pensiero senza sapere cosa comporta – ha spiegato Ciardi – C’è una velocità che non consente una riflessione e invece una riflessione serve. Dobbiamo capire che non c’è differenza tra la vita sul web e la vita reale. Ai ragazzi – ha concluso la Ciardi – dico ricordatevi che quando mettiamo una foto nella rete quell’immagine è persa”.
Durante la presentazione è stato annunciato il prossimo tour nelle città, che partirà a metà gennaio da Roma. Il tour toccherà i venti capoluoghi di regione dove si terranno lezioni operative verso le scolaresche. Di seguito i materiali diffusi durante l’evento: Il booklet, il manifesto e scheda didattica