Le misure adottate fino ad oggi hanno consentito ai Comuni di reggere dal punto di vista dell’equilibrio economico-finanziario e affrontare le criticità. Il dl Sostegni contiene importanti aspetti positivi, dal robusto incremento del ‘Fondone’ allo slittamento dei termini per le delibere Tari. Ma il percorso intrapreso va puntellato sia con nuove misure che rafforzino il ruolo di coesione sociale dei Comuni, che con interventi ad impatto finanziario necessari per sostenere le singole amministrazioni per tutto il 2021: è impensabile che il sistema possa tornare in qualche mese alla situazione ante emergenza. Questo, in sintesi il messaggio che il sindaco di Novara, delegato alla Finanza locale Anci e presidente Ifel Alessandro Canelli ha lanciato durante l’audizione tenutasi presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato sulla conversione in legge del decreto “Sostegni”. (il documento consegnato ai commissari).
Canelli si è innanzitutto soffermato sulla ventilata possibilità di ampliare oltre il 31 dicembre 2010 il periodo di applicazione dell’abolizione dei carichi a ruolo pregressi. “Si tratta di crediti in larga misura comunali che determinerebbero impatti di rilievo sugli equilibri di bilancio”, ha evidenziato. “Come Associazione abbiamo stimato in circa 600 mln. di euro lo sbilancio da cancellazione dei ruoli nel caso di una rottamazione estesa al 2015”.
Altro capitolo è quello del ruolo chiave dei Comuni per mantenere la coesione sociale. Per il delegato Anci nel nuovo “provvedimento di scostamento del deficit devono trovare posto tutta una serie di misure: un nuovo programma di ‘buoni famiglia’, analogo al Fondo di solidarietà alimentare 2020, ma che ricomprenda il sostegno per il pagamento di affitti e bollette; il rinnovo del sostegno al potenziamento dei centri estivi per ragazzi; ed un congruo innesto di risorse per assicurare un’agevolazione TARI per le attività più colpite dalla crisi e le famiglie fragili”. Altrettanto rilevante è “estendere a tutto il 2021 sia i sostegni ai pubblici esercizi e al commercio ambulante, che le semplificazioni amministrative già previste dal decreto Rilancio”.
Vi è poi tutto il capitolo delle questioni finanziarie da affrontare con modifiche sulle regole finora inattuate. Su questo aspetto Canelli ha sollecitato “lo slittamento del termine per l’approvazione dei consuntivi al 31 maggio” ed “il mantenimento e l’estensione delle flessibilità nella gestione del bilancio”. Altro fronte delicato per i Comuni è quello “della liberalizzazione per tutto il 2021 dell’utilizzo degli avanzi liberi”, mentre “gli avanzi vincolati per fondi emergenziali non utilizzati nel 2020 devono essere estesi a tutti i fondi speciali e non limitati al ‘Fondone’”.
Da Anci arriva anche la richiesta “di rinviare al 2022 l’obbligo di accantonare per il Fondo garanzia debiti commerciali (FGDC), di sospendere gli accantonamenti e le dismissioni obbligatorie legate alle perdite delle partecipate e di evitare l’inasprimento delle percentuali di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE)”. Infine, il capitolo degli enti in predissesto: Il fondo incrementato dalla legge di bilancio “esclude i Comuni delle Isole (in particolare della Sicilia dove le crisi finanziarie sono più diffuse) e decine di Comuni il cui piano di riequilibrio è tuttora – e da lungo tempo – all’esame della COSFEL, presso il Ministero dell’Interno”, ha concluso Canelli.