“L’Unione europea non è un’istituzione lontana dai cittadini. La riapertura del teatro Margherita, che ospita il Festival delle Buone pratiche Urbact, è frutto di una grande sfida ma anche un esempio di quello che si può fare in stretta sinergia con l’Europa. Bari è la prima città italiana nella spesa dei fondi del “Pon Metro” attraverso cui abbiamo avuto la possibilità di dare risposte immediate ai cittadini. Siamo riusciti ad acquistare nuovi autobus e a mettere in campo interventi per rafforzare il welfare locale, per costruire reti di relazione sociale nei nostri nostri quartieri”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro nel corso dell’opening session del Festival a Bari. Due giorni di lavori dedicati proprio al tema della politica di coesione e del rapporto tra città ed Europa.
La commissaria europea alla politica urbana e regionale, Corina Cretu, ha portato ai lavori del festival alcune certezze per l’immediato futuro: “Abbiamo previsto un aumento dei fondi europei per sostenere le città, principale baluardo dell’innovazione nei territori. Le 500 città della rete Urbact stanno facendo un grande lavoro a livello locale. Abbiamo messo a disposizione oltre 300 miliardi di euro per rendere le città più verdi, solidali e sostenibili e previsto che il 6 per cento dei fondi Fesr siano destinati allo sviluppo urbano sostenibile. L’Europa conta sulle città e voi potete contare su di noi”. Al dibattito hanno partecipato anche il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il vicesindaco metropolitano di Bari Michele Abbaticchio.
Il confronto tra Europa e città, preludio di una serie di riunioni operative, di scambio di esperienze che sono cominciate subito dopo l’apertura, ha messo sul tavolo del dibattito il tema del rafforzamento del ruolo delle città per affrontare le grandi sfide globali. Se da un lato i fondi europei rappresentano una grande opportunità di crescita per le città, i cittadini e i territori, dall’altro è necessario che vi sia un’adeguata strutturazione della macchina amministrativa. Hanno quindi portato la loro esperienza le città di Arezzo, Milano, Genova, San Donà di Piave e Bari che hanno testimoniato come Urbact sia stata un’occasione per scambiarsi esempi di capacity building, di competenza amministrativa, in materia di co-progettazione, dal basso, della città.
Il confronto tra Europa e città, preludio di una serie di riunioni operative, di scambio di esperienze che sono cominciate subito dopo l’apertura, ha messo sul tavolo del dibattito il tema del rafforzamento del ruolo delle città per affrontare le grandi sfide globali. Se da un lato i fondi europei rappresentano una grande opportunità di crescita per le città, i cittadini e i territori, dall’altro è necessario che vi sia un’adeguata strutturazione della macchina amministrativa. Hanno quindi portato la loro esperienza le città di Arezzo, Milano, Genova, San Donà di Piave e Bari che hanno testimoniato come Urbact sia stata un’occasione per scambiarsi esempi di capacity building, di competenza amministrativa, in materia di co-progettazione, dal basso, della città.
“Noi sindaci – ha spiegato Decaro – abbiamo bisogno di un aumento della percentuale dei fondi Fesr (attualmente al 6 per cento, ndr) per puntare su un percorso che potenzi la struttura della pubblica amministrazione e gestire al meglio i fondi. La nostra speranza, rispetto alla nuova programmazione europea, è che l’Europa continui a finanziare direttamente le città e le Città metropolitane che si trovano ad affrontare temi impegnativi come quello dell’immigrazione e della sicurezza. Ne abbiamo bisogno per continuare ad ascoltare i nostri concittadini ma sapendo anche occuparci di proiettare le nostre città nel futuro”.