Il Governo, con un comunicato dei viceministri Mef Laura Castelli e Massimo Garavaglia conferma l’impegno a “rinviare la contabilita’ economico patrimoniale per i piccoli Comuni, ovvero quelli sotto i 5.000 abitanti. A tal fine sara’ presentato apposito emendamento in fase di conversione del Decreto Crescita”. Viene così recepita una richiesta formulata dall’Anci fin dall’esame della legge di bilancio per il 2019. Il rinvio dovrebbe essere di due anni, così da consentire quell’approfondimento delle modalità di semplificazione degli adempimenti che appare assolutamente necessario.
Come è noto, anche a seguito di precedenti annunci riportati dalla stampa, molti Comuni di piccole dimensioni hanno proceduto all’elaborazione dei rendiconti 2018 senza la documentazione relativa alla contabilità economico patrimoniale. La norma che sancisce il rinvio è ora in dirittura d’arrivo ed è quindi auspicabile che ciò sia tenuto nel debito conto da parte degli organi di controllo, così da evitare l’avvio di procedure di infrazione basate su una normativa in via di superamento. In questo senso, in occasione di una recente seduta della Conferenza Stato-Città, il presidente, sottosegretario Stefano Candiani, ha formulato l’impegno ad informare i prefetti circa l’imminente approvazione della norma di rinvio. Sarebbe infatti paradossale che la mancata presentazione dei rendiconti economico-patrimoniali comporti conseguenze sull’operatività dei Comuni, evidentemente contrarie alla ripetuta espressione di indirizzo politico ormai in corso di recepimento normativo.