Anci Abruzzo accanto alle Protezioni civili per tutto ciò che fanno per la nostra regione nei momenti di emergenza e difficoltà per i cittadini.
Il presidente Luciano Lapenna ha recato visita questa mattina alla sede della Protezione Civile di Vasto, per seguire in diretta, insieme ai volontari, la cerimonia che ha avuto luogo a Roma della consegna della medaglia d’oro al valore civile al Dipartimento della Protezione civile nazionale da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Una medaglia a nome di tutta l’Italia: “il Paese vi è riconoscente, grazie per quello che fate”. A 16 mesi dall’inizio delle oltre 79mila scosse sismiche che hanno sconvolto 4 regioni del centro Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna la medaglia d’oro al valore civile al Dipartimento della Protezione civile proprio per l’attività svolta in occasione di quei drammatici mesi. “Il Dipartimento assicurava un costante ed efficace coordinamento delle componenti e delle strutture operative” del sistema di protezione civile, si legge nelle motivazioni, fornendo “prova di ammirevole abnegazione” nei soccorsi e nell’assistenza alla popolazione e “riscuotendo l’unanime riconoscenza delle collettività locali e di tutto il Paese”, oltre “al generale apprezzamento della comunità internazionale”.
Nella sede del Dipartimento, in piena emergenza per il maltempo che da due giorni flagella l’Italia, il capo dello Stato stringe mani e visita le varie sale operative, a partire dalla Sala Situazione Italia, il centro nevralgico del Dipartimento dove siedono tutte insieme le componenti del sistema nazionale di protezione civile – dalle forze armate a quelle di polizia fino alle aziende di servizi e trasporti – per un effettivo coordinamento delle emergenze. “La Protezione Civile – sottolinea Mattarella – è un punto di raccordo e fusione complesso, che abbraccia tutte le amministrazioni dello Stato”, e che è chiamata ad occuparsi di entrambi i versanti, “quello della prevenzione e quello dell’intervento”. Un’attività “di coordinamento e raccordo che richiede un lavoro impegnativo, serio, scientifico e costante per il quale servono dedizione e capacità”. Ad accompagnare il presidente, c’è il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Maria Elena Boschi: “la Protezione civile – afferma – è un pilastro e un patrimonio di questo paese. Ma è anche il simbolo della vicinanza dello Stato ai suoi cittadini e la dimostrazione di quello che può fare l’Italia quando è unita”. Per questo serve un “patto della nazione” tra tutte le forze politiche, “a prescindere dal colore”, affinché vi siano reali investimenti sulla prevenzione.
Lo sa bene il capo del Dipartimento Angelo Borrelli che, come tutti i suoi predecessori, non perde occasione per ribadire come sia cruciale passare dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione, con un vero salto culturale che consenta di investire le già ridotte risorse per ridurre i rischi e non per riparare i danni. “Le donne e gli uomini che compongono il sistema di protezione civile, con il loro impegno, professionalità e solidarietà, incarnano in modo esemplare la capacità di risollevarsi di questo Paese” dice Borrelli. Ma se è vero che in emergenza il sistema è “in grado di intervenire in pochi minuti in qualunque scenario”, è altrettanto vero che “bisogna continuare a lavorare su previsione e prevenzione”, soprattutto a livello locale. Perché è qui che si annidano le principali inefficienze. Borrelli, davanti al capo dello Stato, ne elenca solo alcune: sul sistema d’allertamento meteo, ad esempio, 7 regioni non hanno ancora omogeneizzato il sistema con quello nazionale, nonostante siano passati 18 mesi dalle indicazioni inviate dal Dipartimento. E il 14% dei Comuni italiani non ha ancora i piani di protezione civile, mentre molti, “troppi”, non li hanno aggiornati. “Abbiamo agito al meglio delle nostre possibilità ed energie – è non a caso la sua conclusione – Molta strada è stata fatta, ma tanti aspetti possono e devono essere migliorati”.