“Sono stati tanti i temi emersi in questa Assemblea che ha visto una grande partecipazione dei giovani amministratori italiani: dalla transizione digitale alla semplificazione e velocizzazione della Pubblica amministrazione. Il nostro obiettivo è quello di fare rete e ampliare la partecipazione dei nostri giovani. L’Anci è il luogo dove si cresce e dove si fa crescere il paese”. Con queste parole il coordinatore nazionale di Anci giovani e sindaco di Montecatini Terme, Luca Baroncini ha fatto il punto sulla due giorni dell’Assemblea nazionale dei giovani amministratori italiani che si è svolta a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione.
“Ieri ho aperto i lavori fermandomi volutamente per un attimo, proprio per ricordare l’importanza di fermarsi in una società che corre troppo velocemente. Dobbiamo ripartire e presto, ma farlo approfondendo, conoscendo, studiando. Obiettivo che vogliamo portare avanti, attraverso il lavoro e l’impegno della nostra Consulta nazionale, è quello di favorire lo scambio di idee e progetti perché solo così una comunità può crescere e ripartire”.
Proprio sul tema della formazione e della condivisione delle conoscenze, il coordinatore di Anci Giovani ha ricordato l’importanza e il ruolo della scuola di formazione dell’Anci – Publica, con il corso ForsAM: “Anche io ho frequentato la scuola dell’Anci, giunta ormai alla sua nona edizione. Molti di noi dopo il ForsAM hanno imparato a fare il sindaco perché per amministrare bene bisogna conoscere, essere formati e preparati e la scuola dell’Anci è diventata una eccellenza in questo senso. Per questo vi invito ad iscrivervi”.
Il coordinatore dei giovani under 35 d’Italia ha concluso i lavori ricordando e ribadendo il ruolo di Anci giovani che “non è il settore giovanile di Anci, abbiamo le stesse responsabilità di altri sindaci, portiamo avanti le stesse battaglie, ma da un punto di vista diverso con una sensibilità e attenzione su alcuni temi e questioni particolari. Per questo invito tutti i giovani a fare rete e presentare proposte che potremo illustrare alla prossima assemblea nazionale dell’Anci che si terrà a Parma dal 9 all’11 novembre”.
Un ringraziamento speciale Baroncini lo ha voluto rivolgere a tutti gli amministratori presenti ma anche al presidente dell’Anci, Antonio Decaro e ai vicepresidenti Roberto Pella e Stefano Locatelli che hanno partecipato ai lavori mostrando vicinanza e attenzione alle richieste dei giovani.
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Decaro: “Spetta ai giovani costruire le città del futuro, loro ruolo centrale per la sfida Pnrr”
“L’attuazione del Pnrr, la Next generation Eu, non può prescindere dal punto di vista dei giovani amministratori che stanno guidando le loro comunità in un momento così delicato. La vostra azione è un motivo di incoraggiamento per migliorare le regole esistenti e dare ai Comuni il ruolo che spetta loro nel momento in cui conta decidere. Mi sento di prendere l’impegno di coinvolgervi sempre più, anche per condividere con voi la convinzione che la passione politica e civile è più forte di ogni calcolo di opportunità”. Lo ha evidenziato il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in un passaggio della sua relazione alla prima giornata della XI Assemblea Programmatica di Anci Giovani, in corso di svolgimento a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione.
“I giovani amministratori devono essere i protagonisti della sfida del Pnrr adesso, cogliendo un’occasione che non capiterà più. Le città di domani devono costruirle coloro che sono il futuro non il passato del Paese, e voi giovani ce lo dite nella realtà di tutti i giorni”, ha aggiunto Decaro. Che ha citato alcuni esempi per i quali il punto di vista dei giovani amministratori è fondamentale: “dalle politiche sociali con gli asili nido che possono essere uno snodo cruciale per conciliare lavoro e famiglie, visto che ormai non esiste più l’ammortizzatore sociale dei nonni”; alle politiche della mobilità sostenibile, perché “solo un giovane può usare al meglio le esperienze di confronto con le capitali europee che la vostra generazione ha conosciuto con il boom delle low cost”. Per finire con il capitolo dello sport e degli spazi attrezzati che “solo voi che vivete uno stile di vita sano potete apprezzare a pieno, perché è il vostro stile di vita”.
Il presidente Anci si è soffermato sul momento cruciale della ripartenza del Paese. “Non dobbiamo avere l’obiettivo di tornare all’Italia di 20 mesi fa che era un Paese ingiusto e poco forte. Grazie alle risorse del Pnrr, dobbiamo invece costruire un Paese più giusto e che possa riassorbire le differenze territoriali, sociali e sul fronte della parità di genere. Con la pandemia – ha proseguito -è cambiato tutto ma abbiamo avuto la possibilità di capire le cose che vanno e quelle che invece non funzionano”. Per questo, a suo parere, “non bisogna sprecare le esperienze fatte nel pieno dell’emergenza: sappiamo quali sono stati i cittadini che sono stati più protetti, quelli che sono stati travolti dalla tempesta e abbiamo riscoperto il ruolo centrale del volontariato che rappresenta l’ossatura stessa delle nostre comunità”.
Decaro è poi intervenuto sui dati che attestano come il mestiere del sindaco stia sempre di più invecchiando, a fronte di una vera e propria crisi di candidature. “Quando stai avviando una carriera o mettendo famiglia, fare l’amministratore locale non ti appare l’attività più attraente specie se ambisci a mestieri meglio retribuiti e meno pericolosi”, ha ammesso rivolto alla platea di giovani amministratori. Ma “nessuno come voi giovani potrà dare concretezza alla massima che in questa estate ha ispirato il successo tanti atleti italiani: se è impossibile, allora si può fare. Nessuno vi ha promesso una medaglia o un podio olimpico, però se sarete capaci di produrre cambiamenti concreti nella vita delle vostre comunità, otterrete qualcosa di più di uno stipendio. Avrete il privilegio di custodire le paure e le aspirazioni dei vostri concittadini, oltre che la soddisfazione di aver raggiunto un risultato: è quello il podio più bello cui potrete ambire”, ha concluso Decaro.
Sondaggio Anci: i giovani amministratori scelgono la politica per dare concretezza ad una visione
Dare concretezza ad una visione politica maturata negli anni (in 108 casi), oppure continuità all’impegno come volontario in associazioni (49 risposte): sono le principali ‘molle’ che hanno spinto i giovani ad intraprendere la carriera di amministratore locale, secondo un sondaggio su ‘L’Impegno dei Giovani in politica’, condotto da Anci Giovani su un campione di 193 amministratori under 36. Nella scelta della carriera hanno pesato meno sia la spinta di amici e conoscenti (32) che la voglia di seguire l’esempio di genitori o amici (41).
Più della metà degli intervistati non ha richiesto aiuto nella preparazione della sua candidatura a Partiti e/o Movimenti (86), mentre in 34 si sono rivolti ad un partito, e in 31 alla lista civica dove erano candidati.
Per la maggioranza delle risposte (113) l’immagine con cui vengono dipinti i politici nell’opinione pubblica pesa abbastanza nella decisione di non candidarsi, perché i cittadini stentano ancora nel riconoscere all’amministratore locale il ruolo di persona al servizio della comunità. Per 75 intervistati, invece, il peso è molto importante, visto che candidandosi si rischia di esporre sé e i propri cari a campagne diffamatorie sui social e sui media.
In ogni caso per quasi due terzi (119) la motivazione politica per la carriera da sindaco e/o assessore è più alta dei possibili rischi legali a cui sono esposti. Mentre la stragrande maggioranza (181) pensa che lo status economico e previdenziale per il suo impegno da eletto sia insufficiente e non proporzionato all’impegno profuso.