Intervento del ministro Mara Carfagna a una interrogazione parlamentare durante il Question Time alla Camera dei deputati.
L’intervento di riforma sul LEP asili nido nel ddl bilancio rappresenta una svolta storica, destinata a rimuovere quel divario profondo e insostenibile che caratterizza le diverse aree del nostro territorio nell’offerta di un servizio pubblico di importanza primaria per una società contemporanea. È un intervento che risponde a un principio semplice: pari diritti da Bolzano a Ragusa per i bambini, le madri, le famiglie, perché essere nati al Sud non può essere considerato una sorta di “peccato originale” da scontare fin dalla nascita.
Oggi i dati raccontano di un’erogazione del servizio che passa da una media regionale di posti nido per bambini del 47 per cento in Valle d’Aosta a meno del 10 per cento in Campania. E’ un divario che non incide solo sulla qualità della formazione dei nostri figli, ma anche sulla possibilità per molte donne di avviarsi nel mondo del lavoro o di tornarvi dopo una gravidanza.
La disposizione che abbiamo inserito nel ddl bilancio – l’art. 44 – adempie dopo tanti anni di attesa a un obbligo costituzionale. Garantirà finalmente ai bambini e alle famiglie un’equa distribuzione territoriale del servizio e quindi delle opportunità, senza più discriminazioni legate al luogo di nascita o di residenza.
Con la misura, si traccia un percorso graduale di progressivo ampliamento dei servizi educativi per l’infanzia, in base al quale almeno il 33% della popolazione dei bambini potrà usufruire del servizio su base locale nel 2027. E’ il target previsto in ambito europeo, che noi scegliamo di raggiungere capillarmente, in ogni comune, non accontentandoci di una media nazionale che annoveri eccellenze in un luogo e assenza del servizio in un altro.
La disposizione prevede un primo importante obiettivo già entro il 28 febbraio 2022, data entro la quale con decreto interministeriale, su proposta della Commissione Tecnica Fabbisogni Standard saranno assegnati i primi 120 milioni e si disciplineranno le modalità del monitoraggio e dell’eventuale attivazione di meccanismi di salvaguardia in caso di mancato utilizzo dei fondi. Segnalo che da quest’anno, a seguito di quanto previsto su mia proposta dal DL 152/2021, la Commissione Tecnica Fabbisogni Standard è stata integrata con la presenza anche di un delegato del Ministero per il Sud.
Da ultimo, la questione dell’edilizia scolastica. E’ importante sottolineare la complementarietà di questo tema rispetto a quello del LEP. Il PNRR ha stanziato 4 miliardi 600 milioni per il Piano asili nido e scuola dell’infanzia (1 miliardo e 600 milioni già in essere e 3 miliardi di nuovi interventi). A valere sui nuovi interventi stanno per essere ripartiti 2 miliardi destinati ad asili nido e 1 miliardo per scuole dell’infanzia, a mezzo di un decreto del Ministro per l’Istruzione, che rispetterà almeno la quota del 40% destinata al Sud, ma stiamo lavorando per superarla e recuperare quindi storici divari.
Questo consentirà una progressiva disponibilità di strutture qualificate, in linea con l’obiettivo di crescita del livello di servizio da noi progettato.
Infine, rendo noto che è stato pubblicato due giorni fa il bando per la valorizzazione e il riutilizzo a beneficio della collettività dei beni confiscata alla mafia. Ho voluto che nel bando fosse inserito, tra l’altro, uno specifico criterio di premialità per la destinazione dei predetti beni non solo a centri antiviolenza, ma anche agli asili nido.
Fonte: Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale