Decaro: “Anci, una comunità costruita sulla forza delle differenze”. La relazione di apertura
Il sindaco di Bari, nella sua ultima relazione da presidente dell’Associazione, ha ripercorso i momenti più difficili ma anche esaltanti alla guida dei sindaci italiani. Il ricordo del presidente emerito Giorgio Napolitano, “esempio di spirito di servizio”, il ringraziamento al capo dello Stato Sergio Mattarella, che “per me e per i colleghi sarà sempre ‘il Presidente dei Sindaci’”.
presidente. Che ha auspicato: “Spero che tutta la politica nazionale sia consapevole della tensione che cresce, è necessario che tutti si rendano conto che alcune scelte politiche – come la trasformazione del reddito di cittadinanza e il definanziamento del sostegno agli affitti – si riflettono immediatamente sulla vita delle persone e subito dopo sui servizi sociali comunali”.
Da Decaro anche un cenno alla battaglia di Anci per rimuovere il limite del terzo mandato per i sindaci. “Continuerò a battermi fino all’ultimo giorno per vederci riconosciuto il rispetto che il nostro ruolo merita. Abbiamo chiesto una cosa semplice: rispettare il principio di rappresentanza e di fiducia che ci lega ai nostri concittadini che solo loro, dovrebbero decidere se confermare un bravo sindaco o mandarlo a casa come capita in tutti i sistemi democratici d’Europa. Solo in Italia questo non accade. Ma non sarà che hanno un po’ paura dei sindaci e del nostro rapporto con i cittadini e con questo Paese?”, si è chiesto il presidente Anci.
Ma la 40esima sarà anche l’ultima assemblea da presidente per Decaro che si è rivolto con riconoscenza alla platea di amministratori. “Non esiste parola migliore di insieme per descrivere quanto avvenuto qui in questi anni. Insieme, per davvero, abbiamo combattuto battaglie che sembravano impossibili. Insieme, sembra un paradosso, abbiamo anche litigato. Ma l’abbiamo fatto insieme, appunto, cioè senza mai mettere in dubbio la lealtà e il rispetto degli uni verso gli altri. Insieme abbiamo fatto delle nostre differenze la nostra forza. Ecco perché quella che abbiamo costruito è una vera e propria famiglia”, ha rimarcato. “Ho provato a scegliere, a decidere, a lavorare senza guardare alle distanze, geografiche o politiche, ma pensando sempre e solo a quello che ognuno di voi rappresenta. Ringraziandovi per quello che avete fatto e che fate ogni giorno, voglio indossare la nostra fascia tricolore. Oggi, qui, non voglio essere solo il vostro Presidente, voglio sentirmi, ancora una volta, ancora di più, sindaco tra i sindaci. Sentire insieme a voi, questi tre colori battere sul mio cuore”, ha concluso commosso. Rileggi l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i saluti del sindaco di Genova Marco Bucci e del presidente della Regione Luguria e il saluto del senatore a vita Renzo Piano.