“Nel momento in cui le amministrazioni comunali sono chiamate a funzioni importanti per la ricostruzione, parallelamente servono risorse finanziarie e umane certe a supporto del loro servizio. E’ impensabile che si assegnino responsabilità e compiti senza le risorse specifiche legate all’eventuale evento. Inoltre, è auspicabile “una semplificazione normativa vera, facendo tesoro del lavoro di questi anni della struttura commissariale per definire un modello. Pur nello spirito di collaborazione istituzionale, i Comuni vanno coinvolti nella gestione ascendente che in quella discendente delle emergenze”. Lo ha evidenziato Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo, presidente di Anci Abruzzo e coordinatore delle Anci del cratere Sisma 2016, intervenendo in Commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge recanti modifiche al codice della protezione civile e altre norme di gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali nazionali.
Il presidente di Anci Abruzzo ha ribadito anche la necessità di arrivare ad un quadro normativo omogeneo: “Sul tema della ricostruzione vi è la necessità di un intervento normativo strutturato ed organico che consenta ai soggetti pubblici di operare con compiti e responsabilità chiare. Le proposte di legge discusse in Commissione sono ispirate da una logica non omogenea, mentre il ddl presentato dal ministro Musumeci mira a una normativa quadro sulla ricostruzione, affiancata a quella emergenziale, quella può essere la strada giusta purchè vi siano delle modifiche fondamentali che ANCI ha già prontamente presentato appunto per chiarire compiti e responsabilità. Senza questo è un quadro regolatorio inutile e non attuabile concretamente”.
Infine, D’Alberto ha chiesto che per la ricostruzione si arrivi a distinguere tra danni lievi e gravi. “Dobbiamo prevedere delle corsie preferenziali distinte per gli interventi sui danni lievi, trattare in modo similare la ricostruzione leggera e quella pesante rischia di non permettere agli amministratori di dare risposte immediate che potremmo dare con una normativa diversa”, ha concluso.