È stata una gran bella festa!
Centinaia di Sindaci , di fasce tricolori e tanti ospiti. L’emozionante spettacolo “Il Sindaco pescatore: Angelo Vassallo” con Ettore Bassi, L’annullo filatelico dedicato al Sindaco Beato da Papa Francesco Giorgio La Pira. Gli interventi Del Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Lorenzo Sospiri, dell’Assessore regionale Tiziana Magnacca, del Presidente UPI Angelo Caruso sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso. I saluti sono stati portati dal Sindaco di Chieti Ferrara Pietro Diego e da Rocco Micucci Vicepresidente di ANCI – Abruzzo e da Vincenzo D’Ercole Sindaco per ANCI Giovani Abruzzo nella splendida cornice del Teatro Marrucino Chieti.
Il Presidente di Anci Abruzzo nella sua relazione ha ripercorso i 30 anni ringraziando i Costituenti che erano in sala e ricordando i Presidenti Antonio Centi e Luciano Lapenna che ci hanno lasciato recentemente.
L’ intervento del Presidente Gianguido D’Alberto :
Innanzitutto un caloroso saluto a tutti i colleghi, alle sindache e ai sindaci presenti, alle amministratrici e agli amministratori locali, a tutte le istituzioni che oggi hanno scelto di essere qui con noi per condividere questo momento di festa.
E’ con grande emozione che apro questo appuntamento. Oggi celebriamo un importante traguardo, i trent’anni di ANCI Abruzzo. Un’associazione che nel corso degli ultimi tre decenni ha saputo diventare sempre più punto di riferimento dei comuni abruzzesi, unendo Sindaci e comunità.
E per questo mi corre innanzitutto l’obbligo di ringraziare tutti voi, sindache e sindaci, la struttura ANCI per esserci stata sempre vicino e aver costruito insieme a noi un percorso di crescita e di tutela degli interessi dei Comuni di fronte a Parlamento, Governo, a tutti gli organi della Pubblica Amministrazione, i miei colleghi del direttivo per il lavoro svolto e i presidenti che mi hanno preceduto, che con la loro attività hanno contribuito a rendere l’associazione quella che è oggi: una vera e propria istituzione di fatto, che rappresenta l’interlocutore ufficiale per conto dei Comuni di fronte a tutti gli enti sovraordinati…
Ed è per questo che oggi voglio aprire questo mio saluto proprio con le parole del Sindaco Angelo Vassallo: “Sono i paesi che fanno il Paese. La vera ricchezza è nel luogo in cui si vive”. Parole che, se ci pensiamo bene, rappresentano lo spirito con cui è nata l’ANCI, a livello nazionale, e con il quale si sono strutturate le sue associazioni a livello territoriale. Quella che ha guidato, guida, e guiderà sempre ANCI Abruzzo, è la piena consapevolezza del ruolo dei Sindaci e dei Comuni nell’architettura istituzionale, come primo presidio per i cittadini e riferimento delle comunità. La forza dell’ANCI Abruzzo, in questi 30 anni, è stata quella di aver saputo creare una rete tra sindaci e territori al di là delle differenze politiche, in un confronto costante, schietto, aperto, che ha avuto sempre come faro il bene delle nostre comunità. Questo ci ha portato, anche di fronte a visioni di partenza differenti, a saper fare sintesi, a collaborare, a condividere strategie volte esclusivamente alla crescita delle nostre realtà, del nostro Abruzzo, nella piena consapevolezza che un territorio cresce solo se cresce tutto insieme….
Attraverso il lavoro dell’ANCI, in questi trent’anni, abbiamo riportato al centro del dibattito il ruolo dei Comuni. Comuni che, soprattutto dopo la riforma a metà delle province, che ha fatto venire meno di fatto quegli enti intermedi fondamentali, si sono trovati davanti alla sfida di un sistema che ancora oggi è alla ricerca dell’ambito ottimale adeguato alle nuove sfide del presente e del futuro…
Un sistema, dunque, dove il ruolo degli enti locali, dai Comuni capoluogo a quelli più periferici, è sempre più centrale nel dare risposte ai cittadini. E in questo senso noi sindaci abbiamo percepito fin da subito come il destino dei nostri territori dipendesse da un’azione comune, a cui l’ANCI ha fatto da traino.
In questi 30 anni le nostre città e con loro i Comuni come enti territoriali, hanno dovuto affrontare innumerevoli sfide e cambiamenti. La nascita dell’ANCI Abruzzo è arrivata quasi in concomitanza con l’approvazione della legge che ha sancito l’elezione diretta dei sindaci. Una leghe che ha dato ai primi cittadini una legittimazione ancora più forte. Un onore e un onere che ci impone di essere quotidianamente un esempio di rettitudine, di metterci quotidianamente al servizio delle nostre città intese sempre più come comunità di persone…
L’Abruzzo è una delle Regioni italiane con il più alto numero di piccoli comuni. Secondo i dati del’ultimo rapporto IFEL sui comuni italiani ben l’85% dei 305 comuni abruzzesi ha infatti meno di 5000 abitanti. Di questi 124 sono sotto i 1000, 96 tra i 1000 e i 3000, 31 tra i 3000 e i 5000. Solo 54 sono sopra i 5000 abitanti e addirittura solo 5 sopra i 50.000.Un dato che va di pari passo con il fenomeno dello spopolamento, che non è legato solo alla denatalità ma anche allo spostamento delle persone dalle aree interne alle zone più urbanizzate. Una dinamica accelerata dalla grande recessione iniziata nel 2008, e che da allora non si è più arrestata. Da alcuni anni a questa parte, in ogni caso, ogni rilevazione segna un nuovo record minimo di nascite dall’Unità d’Italia a oggi.
In Abruzzo, secondo i dati di Open Polis, nel 2021 si sono registrati 6,5 nuovi nati ogni 1.000 abitanti, con un tasso di natalità sistematicamente inferiore a quello nazionale e del Sud. Un fenomeno che colpisce soprattutto le aree interne. In particolare nei comuni intermedi, collocati ad almeno 27,7 minuti di distanza dalla città polo più vicina, il tasso di natalità mediano scende a circa 5 nuovi nati ogni 1.000 residenti. In quelli periferici e ultraperiferici, distanti oltre 40 minuti, cala rispettivamente a 4,3 e 4,1 nascite per mille abitanti. La denatalità sta colpendo dunque soprattutto i comuni dell’Abruzzo interno, che sono poi i territori più distanti dai servizi essenziali…
Una situazione in cui, soprattutto nei prossimi anni, sarà essenziale rivendicare politiche strutturali volte ad assicurare servizi anche nelle aree interne: banda larga, detassazione, deroghe per i servizi essenziali quali scuola, trasporti, sanità. Ma non solo. Perché serve che diventino strutturali anche i fondi per la rigenerazione urbana, per il turismo sostenibile, per il dissesto idrogeologico, per la viabilità. Così come serve rendere strutturale il fondo per i piccoli comuni. Perché il Paese Italia cresce solo se il territorio cresce tutto insieme….
I comuni sono i principali attori pubblici nell’ attuazione delle politiche pubbli e degli appalti come nel caso del PNRR. Come rilevato dalla stessa Banca d’Italia nell’ultimo rapporto annuale sull’economia dell’Abruzzo, pubblicato a giugno di quest’anno, a fine dicembre 2023 all’Abruzzo risultavano assegnati, per quanto riguarda i soggetti attuatori pubblici, 3.2 miliardi. Di queste risorse, il 40% era in capo ad operatori nazionali, tra enti pubblici e società partecipate, mentre il 32% riguardava interventi in capo ai Comuni, che tra le amministrazioni locali rivestono dunque il ruolo di maggior rilievo. E sempre ai Comuni, come rileva lo stesso rapporto, è riconducibile il maggior numero di gare bandite. Così come in termini di risorse impegnate sul totale bandito, le quote più elevate di gare aggiudicate sono quelle gestite da Comuni e Province, a conferma del lavoro svolto dai Comuni nonostante la carenza di personale. Non è un caso che la stessa Banca d’Italia evidenzi come i Comuni abruzzesi, alla fine del 2022, potevano contare su un organico di 50 addetti ogni 10.000 abitanti, inferiore di circa il 20% alla media nazionale….
Oggi, in ogni caso, è soprattutto un giorno di festa, un giorno in cui valorizzare il ruolo dei Comuni e dei Sindaci come enti e figure essenziali nell’architettura democratica di questo paese, reali interpreti dei bisogni delle comunità e dei territori.
Viva i Sindaci, viva l’Anci, viva l’Italia.