Disco verde della Conferenza Unificata, oggi, al decreto che disciplina il funzionamento dell’Anagrafe dei dipendenti pubblici.
Il decreto è frutto di un lavoro a più mani: Dipartimento della Funzione pubblica, ministero dell’Economia e delle finanze, Dipartimento della Trasformazione digitale e Regioni.
Si aprono così le porte a un’altra innovazione prevista dal Pnrr nell’ambito della riforma attuata dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, innovazione che sarà di fondamentale importanza per il settore pubblico.
L’Anagrafe, istituita presso il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, sarà costruita a partire dai dati già disponibili presso il sistema NoiPA del ministero dell’Economia e delle finanze, che garantisce il calcolo dei cedolini di circa 1,9 milioni di dipendenti pubblici. Per il restante personale, sarà l’Inps a fornire le informazioni che le amministrazioni periodicamente trasmettono per gli obblighi contributivi.
L’Anagrafe servirà per capire quali sono le risorse umane e professionali presenti all’interno della Pubblica amministrazione e per favorire i processi di sviluppo delle competenze e di reclutamento.
Per ridurre al minimo i costi e i tempi di realizzazione, i dati anagrafici dei dipendenti saranno validati dall’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), mentre quelli sugli incarichi conferiti ai dipendenti pubblici saranno acquisiti direttamente dalla banca dati già disponibile presso il Dipartimento della funzione pubblica.
L’Anagrafe dei dipendenti pubblici sarà propedeutica alla realizzazione del fascicolo elettronico del dipendente, che a regime sarà integrato con le informazioni acquisite sul portale inPA e conterrà le informazioni sul percorso professionale di ogni lavoratore pubblico, dalla formazione alla mobilità