Lo spopolamento della montagna abruzzese è inevitabile?Abruzzo Openpolis
I comuni della montagna abruzzese si stanno spopolando a un ritmo superiore rispetto alla media nazionale. Ma non è un destino ineluttabile: alcuni fattori – legati all’economia del territorio e al livello di istruzione – incidono sulla capacità di adattamento delle aree interne e montane.
- La montagna abruzzese si sta spopolando a un ritmo superiore rispetto al resto della regione: -6,2% di abitanti dal 2015.
- Il Trentino-Alto Adige è l’unica regione in cui i comuni montani non hanno perso abitanti nello stesso periodo.
- 47% del calo dei residenti in Abruzzo tra 2020 e 2022 si è verificato in comuni montani.
- La letteratura ha approfondito i fattori in grado di invertire la tendenza.
- Tra i territori montani più adattivi in Abruzzo, alcuni comuni intorno all’Aquila e altri nell’area di Avezzano.
Le aree di montagna in Abruzzo stanno attraversando uno spopolamento molto superiore a quello medio. In una regione che sta già perdendo popolazione, e in cui tra vent’anni potrebbero abitare oltre 100mila persone in meno rispetto a oggi, i territori montani abruzzesi si segnalano per una tendenza ancora più marcata.
Se, come segnalato dalla letteratura scientifica, l’aumento della popolazione (o almeno il suo mantenimento) è un indicatore della salute e della capacità di adattamento di un territorio ai processi economici, tecnologici e sociali in atto, la montagna abruzzese non attraversa certo un momento florido.
Una tendenza che peraltro, come approfondiremo attraverso i dati, non è affatto nuova. E che però non deve essere nemmeno considerata un destino immutabile: esistono infatti casi e territori che contrastano il trend generale di spopolamento.