Lapenna presidente Anci Abruzzo: c’è scarsa adesione degli enti locali ai programmi Ue ma è anche drammatica la situazione dei comuni che aspettano soldi dallo Stato.
Trasferimenti ridotti all’osso, poco personale, e spesso anche in avanti con gli anni, blocco del turn over, difficoltà ad esigere crediti vantati nei confronti di enti sovra comunali. Questi, e molti altri, i problemi dei Comuni abruzzesi di cui ha parlato il presidente di Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, nel corso del terzo forum sull’Europa promosso dal Dipartimento per le politiche europee e dal quotidiano Il Centro.
“In Abruzzo”, ha detto Lapenna, “l’Anci associa quasi trecento comuni, forse una tra le percentuali più alte in Italia. Ritengo sia importante parlare con una voce unica, anzichè con quella del campanile, che va da sè.” Un lavoro importante è quello, secondo il presidente dell’Anci, “di far capire ill ruolo che dobbiamo svolgere nei confronti degli enti sovracomunali. Come associazione siamo stati impegnati negli emendamenti al decreto fiscale. Alcuni, come quelli per le aree colpite dal terremoto, erano stati tralasciati, poi sono stati reinseriti. Altra battaglia che abbiamo portato avanti è quella per far abbassare i tassi di interesse della Cassa Depositi e Prestiti. Questo porterebbe molte risorse ai Comuni, utilissime”.
Lapenna, commentando i dati del professor Giuseppe Mauro, altro relatore al forum, si è detto preoccupato. “Questi dati”, ha detto, “impongono una riflessione seria su temi quali burocrazia, legislazione, normative. Immaginatevi quale possa essere il quadro nel quale vivono i Comuni italiani. Basti pensare che in questi giorni quasi tutti i Comuni abruzzesi sono davanti alla Corte dei Conti che lamenta una spesa eccessiva e il forte ricorso all’anticipazione cassa nei confronti delle banche, con lo Stato che qualche anno fa ha alzato da 3 a 5 dodicesimi l’incremento dell’anticipazione di tesoreria. Lapenna ha poi parlato della situazione drammatica nella quale versano molti Comuni che “vantano milioni di euro dallo Stato per somme di giustizia, somme che non riescono ad avere. Il Comune di Pescara, ad esempio, ha almeno 7 milioni da incassare. Per non parlare degli altri trasferimenti che arrivano in ritardo. Uno dei motivi che generano una situazione di stallo, secondo Lapenna, è certamente la produzione eccessiva di norme. “Pensate cosa abbia significato per i Comuni la nuova legge sugli appalti, che per un anno ha azzerato le opere pubbliche nelle piccole realtà. i comuni non sono strutturati per elaborare progetti europei. Come Anci siamo impegnati in un lavoro a tappeto non solo per cercare di fare formazione, ma anche aiutare i Comuni ad elaborare i progetti. Il problema è che in questi anni, con il blocco del turn over, manca almeno il 25% del personale, spesso i dipendenti non sono giovani, e il vecchio personale incontra difficoltà ad approcciarsi così al mondo dell’informatizzazione”.
Per non parlare dell’assenza di motivazione legata al blocco dei contratti. “Ora”, ha concluso, “è previsto il rinnovo contrattuale, ma non ci hanno ancora detto dove trovare la cifra necessaria. Il 70% dei Comuni abruzzesi è povero come numero di abitanti, che spesso non supera le 100 unità, Comuni nei quali il Sindaco fa anche l’usciere, e molti di questi sono dislocati nella aree interne”.
articolo de Il Centro, mercoledì 6 dicembre 2017
Fondi Ue, occasione di crescita da cogliere
Innovazione, ricerca, progetti di sviluppo sostenibile e progettazione europea. Mesi significativi per l’Abruzzo che è stato un laboratorio sperimentale su come declinare al meglio le politiche comunitarie e le iniziative di formazione. Questo l’obiettivo dei quattro forum promossi dal Dipartimento per le Politiche Europee in collaborazione con il quotidiano Il Centro. Un momenti di confronto con alcuni tra i principali attori regionale che hanno rapporti continuativi e professionali con Bruxelles e Strasburgo. “Crediamo che questo sia un momento decisivo per cogliere le opportunità di finanziamento e di sviluppo per fare impresa e mobilità nell’Adriatico”, sottolinea di sottosegretario Sandro Gozi. A lui sono affidate le conclusioni di questo percorso itinerante di quattro incontri avviato nella sede del quotidiano a Pescara.
“L’Abruzzo è certamente una realtà che può diventare capofila nella azioni di sviluppo”, ribadisce Gozi. “Una partita che si gioca anche in relazione agli investimenti del corridoio Adriatico-Ionico che rappresentato una grande opportunità in materia di trasporti, turismo sostenibile, comunicazione e politiche ambientali. Una serie di azioni che possono rendere le aree di questa macroregione sempre più protagoniste del quadro europeo.
Ma la partita si gioca Comune per Comune, andando a conoscere quali sono le caratteristiche del nostro territorio. È Luciano Lapenna, ex sindaco di Vasto e presidente di Anci Abruzzo, a delineare alcune delle caratteristiche, indicando una crescita demografica nei comuni della fascia costiera a discapito dell’entroterra. “Una cinquantina sono i Comuni abruzzesi con popolazione superiore ai 5mila abitanti, mentre 219 comuni non superano i 3mila e, di questi, 190 sono sotto i 2mila”. Una fotografia di partenza sulla quale sviluppare eventuali azioni comunitarie e iniziative legate all’accoglienza dei flussi migratori. Nel fare gli onori di casa all’incontro che ha avuto luogo nell’aula magna del dipartimento di Scienze umane dell’ateneo aquilano, la rettrice Paola Inverardi ricorda che la provincia dell’Aquila è la sesta per percentuale di giovani laureati. Una condizione che in qualche modo può essere collegata con la “fuga di cervelli”, un dato in percentuale piuttosto alto in Abruzzo, come rilevato dal giornalista del Centro, Domenico Ranieri, caposervizio della redazione provinciale.
Spetta a lui, insieme al direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, porre alcune domande mirate al sottosegretario. In platea anche l’ex parlamentare Augusto Di Stanislao, che lavora periodicamente a contatto con Gozi. Il dibattito potrebbe essere occasione di confronto con il governatore Luciano D’Alfonso, da sempre attento alle opportunità comunitarie in materia di fondi diretti e indiretti. Il governatore è impegnato il ministro dello sport, Luca Lotti, a Roccaraso e non si prende la briga di farsi sostituire da un rappresentante politico. In ogni caso, per la Regione arriva la dirigente Giovanna Andreola, che precisa la posizione dell’ente.
L’analisi del capo di dipartimento per le Politiche europee, Diana Agosti, tira in ballo una riflessione sugli aiuti di Stato e sui fondi europei. “Quando ci siamo insediati al governo”, ribadisce il sottosegretario Gozi, “abbiamo ereditato una situazione in cui ben 81mila soggetti, tra aziende e imprenditori fisici, hanno usufruito degli aiuti in maniera irregolare o illegale. Talvolta, l’impreparazione amministrativa di alcune amministrazioni locali o nazionali può favorire errori che espongono poi chi riceve dei contributi non dovuti nella situazione antipatica di doverli restituire. Una condizione che abbiamo preso di petto e ora solo poche decine di aziende si trovano a fronteggiare difficoltà di questo tipo.”
Sia a livello individuale, sia a livello istituzionale, tra le urgenze indicate c’è la necessità di investire su una adeguata formazione in materia di opportunità europee, a partire dallo sfruttamento del programma Erasmus che Gozi ritiene debba “essere esteso a tutti gli studenti. Ma per fare questo c’è bisogno di fondi”. Il lavoro di coordinamento del presidente del Centro spa, Alberto Leonardis, ha fatto sì che nei vari incontri siano stati messi in campo degli esempi di risorse formative nel campo dei fondi diretti ed indiretti.
Un discorso a parte dagli aspetti locali fino ad abbracciare prospettive transnazionali e internazionali, passando per il programma Sprar o per le scelte di fiducia a Bruxelles. “Crediamo in una nuova Europa e la strada tracciata dal presidente francese Macron potrebbe costituire un esempio significativo”, sottolinea Gozi, “di fronte a un populismo nazionalista noi ribadiamo la nostra fiducia in questa Europa”
Articolo de Il Centro, giovedì 8 dicembre 2017