Firmato un Protocollo di Intesa tra il Ministro per il Sud e la Coesione e il Ministero dell’Istruzione.
“Investiamo 87 milioni di euro in una task force di esperti amministrativi, giuridici, contabili, ingegneri e architetti che sostenga Comuni, Città metropolitane, Province e istituzioni scolastiche del Sud nella partecipazione ai bandi per la scuola: non un euro della ‘Quota Sud’ di quei bandi deve essere perso o sciupato”. Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna annuncia la firma di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia per la Coesione territoriale.
L’accordo mira a prolungare il progetto di task force ‘Edilizia scolastica’ fino al 2026 (era prevista fino al 2023) e ad estenderlo anche alle scuole, con l’obiettivo di supportare gli enti locali e le istituzioni scolastiche nell’esecuzione e nella realizzazione degli interventi. La struttura, inoltre, verrà potenziata e rafforzata con l’incremento di 175 unità di personale. Si tratta di un presidio operativo sui territori che consentirà di rilevare e superare eventuali criticità, trasmettere le informazioni rilevanti relative ai bandi e agli avvisi, dare supporto tecnico e metodologico sia agli enti locali sia alle scuole.
“La ‘Quota Sud’ prevista per i quattro bandi di edilizia scolastica già pubblicati, del valore complessivo di oltre 2,5 miliardi di euro, è particolarmente sfidante”, ricorda il ministro Carfagna. “Solo per gli asili nido l’investimento previsto nel Mezzogiorno è di più di 1 miliardo e 300 milioni. Dobbiamo consegnare ai cittadini un risultato entro il 2026: la prima linea d’azione della task force sarà l’affiancamento degli enti locali impegnati nei bandi con un nucleo di 193 esperti, per un costo complessivo di 70 milioni in 5 anni. La seconda linea di intervento riguarderà il supporto alle istituzioni scolastiche beneficiarie degli interventi finanziati dal PNRR, e qui è previsto il reclutamento di almeno 50 esperti, con l’impegno complessivo di 17 milioni di euro”.
“L’istruzione – conclude il ministro – costituisce il primo fronte della battaglia per il ripristino della piena uguaglianza nell’accesso ai diritti costituzionali. Nascere al Sud non può e non deve più essere una sorta di peccato originale da scontare fin dall’infanzia”.