Decaro: “Abbiamo avuto paura ma siamo sempre stati vicino alle nostre comunità”
“I due anni che abbiamo alle spalle sono stati anni di lutti e di dolore non solo per l’Italia ma per tutto il mondo. Di questa ferita, il rischio più profondo è la perdita del senso di comunità, di vicinanza e di condivisione”. Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro, in un passaggio del suo intervento durante l’udienza dal Santo Padre in Vaticano (leggi l’intervento di Papa Francesco) a cui ha partecipato una delegazione dell’Associazione e una folta rappresentanza di sindaci provenienti da tutta Italia (leggi l’intervento del cardinale Menichelli).
“Quanto disagio personale, sociale e psicologico hanno recato i pur necessari comportamenti imposti ai cittadini ed in particolare a quelli più fragili che già prima della pandemia e, a prescindere da essa, vivevano ai margini delle nostre comunità?”, ha ricordato. “Ecco, Santità, in questi lunghi mesi i Sindaci hanno dovuto e voluto affrontare anche questo tipo di emergenza – ha sottolineato -. Mentre ci prodigavamo per fare quanto ci era richiesto dalle esigenze sanitarie: convincere i cittadini a rispettare le regole, riorganizzare gli uffici pubblici, contribuire ad allestire i centri di soccorso e quelli per la campagna vaccinale, coordinare i volontari e fra essi i tanti delle associazioni cattoliche, ci siamo però soprattutto occupati di tenere insieme le nostre comunità e i nostri concittadini”. “Per far questo – ha continuato Decaro – abbiamo guardato negli occhi la paura, abbiamo affrontato la morte di chi ci stava intorno, abbiamo aiutato chi restava solo in casa e facendogli avere un sacchetto di spesa o anche solo chiamandolo al telefono per una breve chiacchierata. Anche noi abbiamo avuto paura, Santità. Non ci vergogniamo a dirlo”. “Ci siamo trovati, come tutti – ha spiegato il presidente dell’Anci -, a dover affrontare una minaccia sconosciuta e invisibile”.
“Come tutti – ha aggiunto -, non avevamo nei primi tempi gli strumenti e le conoscenze per affrontarla e temevamo che questa bufera avrebbe spazzato via tanti anni di lavoro e di sacrificio, dei nostri concittadini e di noi amministratori. Eppure noi, anche per la responsabilità che abbiamo, questa paura sapevamo di doverla vincere e l’abbiamo vinta”. Decaro ha quindi rievocato che “più volte la pandemia è stata paragonata a una guerra mondiale. Questo paragone, secondo me appropriato, mi ha fatto pensare che allora anche noi Sindaci abbiamo dei riferimenti storici ai quali ispirarci, per ciò che dobbiamo fare e per ciò che ci attende”. “II primo nome che mi viene in mente a questo proposito – ha affermato – è quello di Giorgio La Pira, che fu Sindaco di Firenze, figura che so a Lei molto cara e che compare sempre, giustamente, nel novero dei grandi Sindaci che sono stati protagonisti della rinascita delle rispettive città dopo la catastrofe del conflitto mondiale”. “Credo che l’esperienza di La Pira come sindaco, simboleggi alla perfezione – sia pure a un livello che nessuno di noi può aspirare a raggiungere – quell’insieme di concretezza”, ha concluso.