Il 21 febbraio 2020 ad Ancona, il primo incontro Anci con il nuovo Commissario Giovanni Legnini
D’Alberto: “Che Legnini sia il Commissario dei Sindaci, della gente, del territorio”
“Il Commissario Legnini sia il Commissario dei Sindaci, dei territori e delle popolazioni colpite dal sisma del 2016 e poi da quello del 2017. Sia il Commissario del cratere sismico del Centro-Italia, nel vero senso della parola, che sappia raccogliere le istanze della gente, delle popolazioni, dei Sindaci appunto e che le sappia tradurre in norme, a livello parlamentare e governativo. Che abbia la forza e l’autorevolezza di far sentire la propria voce in tutti i tavoli istituzionali; autorevolezza e forza che peraltro già gli appartengono, riconosciute da tutte le forze politiche”. Così Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo e Presidente Anci Abruzzo a margine del primo incontro con il nuovo Commissario del cratere sismico del Centro Italia Giovanni Legnini.
“Non è più il momento dell’ascolto. Perciò abbiamo chiesto al Commissario Legnini di essere subito operativo, di dare risposte su tutte le norme che non sono state approvate e che non sono state attivate, con le Ordinanze non attuate dai precedenti Commissari, che di fatto hanno reso inefficaci anche quei pochi strumenti introdotti a livello governativo grazie alla forza di azione dell’ANCI.
E poi riapra subito con il Governo il tavolo, con lui a capo, per la modifica normativa del Decreto sisma e l’incremento delle norme che introducano misure straordinarie nella straordinarietà della situazione che viviamo.
Dobbiamo ricostruire la fiducia tra istituzioni e popolazioni: impresa ardua, difficilissima, anche perché la nomina di Legnini arriva sull’orlo di una rottura istituzionale; è un compito arduo ma sono certo che Legnini saprà interpretare queste istanze; altrimenti sarà la morte dei nostri territori e questo non possiamo tollerarlo.
Abbiamo chiesto che ci sia un raccordo tra la struttura commissariale e il Dipartimento della Protezione Civile, che ieri abbiamo incontrato, perché si portino avanti in modo coordinato le azioni per la ricostruzione e quelle della emergenza, con particolare riferimento all’attività del CAS. Siamo tornati sulla questione del personale che deve essere dato in più, anche in aggiunta a quello assegnato finora (pochissimo) chiedendo che sia possibile utilizzarlo sia per la ricostruzione che per le emergenze, perché siamo ancora costretti a vivere dopo tutti questi anni e visti i ritardi gravissimi ci accompagnerà ancora.
Il Commissario dei Sindaci, così mi piace chiamarlo, dei territori e della gente, parta subito bene con forza. Ai primi di marzo ci sarà un incontro a Roma con tutti i Sindaci, anche per tornare a rappresentare con forza le istanze di nostri territori, stavolta con il conforto di sapere che la gestione commissariale è affidata a chi sa ascoltare e tradurre in atti e fatti concreti le nostre attese.”
Mangialardi: “Legnini interlocutore adeguato per avere la svolta auspicata sulla ricostruzione”
“Siamo a un punto di svolta e abbiamo piena fiducia che le competenze del commissario Legnini possano consentire di avere l’accelerazione necessaria per far partire la ricostruzione pubblica e privata”. Ecco come Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale delle Anci regionali, ha introdotto l’incontro tra il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini e i rappresentanti del coordinamento nazionale delle Anci terremotate. Presenti, tra gli altri, Gianguido D’Alberto presidente Anci Abruzzo e sindaco di Teramo, Silvio Ranieri direttore di Anci Umbria, Aleandro Petrucci sindaco di Arquata del Tronto e Antonio Fontanella sindaco di Amatrice.
“Attendiamo che il commissario, designato lo scorso 14 febbraio – ha detto Mangialardi – sia nel pieno delle funzioni dopo la registrazione della nomina che avverrà entro il prossimo martedì ma l’incontro è stato molto positivo. Abbiamo la percezione di poter interloquire con un commissario che non solo ha già presente le problematiche esistenti ma, in virtù del suo vissuto di amministratore e di parlamentare, conosce le dinamiche innescate. Inoltre ci è chiaro che Legnini riconosca nell’Anci e nei sindaci il riferimento per intercettare le istanze che servono per sbloccare una situazione di stallo che non è più accettabile”.
“Il prossimo passo – ha concluso Mangialardi – sarà rivedersi in un’assemblea a Roma da qui a un paio di settimane nella quale definire le priorità e dare concretezza al percorso”. La nomina arriva in un momento in cui la tensione istituzionale era altissima e restituisce la convinzione che si possa davvero cambiare passo.
Nel corso dell’incontro Mangialardi ha ribadito che “la ricostruzione pubblica non può essere affrontata con le norme vigenti. In un comune del cratere ci sono 6 passaggi burocratici più (22 contro 16) rispetto a quelli necessari per appaltare un’opera in un comune fuori dal cratere. Si tratte della più grande opera pubblica d’Europa il cui avviamento non solo renderebbe giustizia ai cittadini di 130 comuni di 4 regioni ma che inciderebbe anche sul Pil del Paese”.