Nota di lettura ANCI-IFEL della Legge di Bilancio 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2017 (L. n. 205 del 27 dicembre 2017), articolata per temi sulle norme di interesse degli enti locali.
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I Comuni hanno contribuito più di tutti al risanamento dei conti pubblici, sia in termini assoluti che in proporzione agli altri comparti della PA e rispetto al peso complessivo sull’intero comparto pubblico: tagli per circa 9 miliardi di euro nel quinquennio 2011-2015, cui si sono aggiunti i maggiori vincoli di patto.
I dati presentati dalla Ragioneria generale dello Stato nelle scorse settimane quantificano il contributo alla riduzione del deficit pubblico fornito dagli enti locali in circa la metà:
12,5 miliardi su 25, e ben 9 miliardi dal solo comparto comunale.
Ribadire questo, è necessario per comprendere e far comprendere il contesto e il perimetro entro cui oggi ci muoviamo. Gli anni che hanno imposto ai Comuni un sacrificio enorme e forse sproporzionato sono alle nostre spalle, ma le difficoltà, che ci hanno lasciato, le viviamo sulla nostra pelle e le scontiamo nella gestione quotidiana.
Certamente questo triennio 2015-17 è stato denso di innovazioni per l’assetto e la gestione finanziaria dei Comuni, con elementi di svolta su questioni decisive sia sul versante delle entrate che della spesa. La fine della stagione dei tagli lineari ed alcune importanti riforme responsabilmente accompagnate dall’ANCI (nuova contabilità, superamento del patto di stabilità, progressivo abbandono del criterio della spesa storica quale criterio per la distribuzione delle risorse) hanno aperto scenari per una gestione finanziaria più trasparente e virtuosa. L’allentamento dei vincoli finanziari, dovuto all’abbandono del patto di stabilità e alla revisione della legge 243 del 2012, ha permesso di mobilitare risorse significative per il finanziamento degli investimenti locali dopo anni di relativo immobilismo.
Questo nuovo quadro di regole e scelte non può da solo rappresentare un approdo definitivo e soddisfacente: gli effetti dei tagli continuano a farsi sentire e si sommano a obblighi di accantonamento di risorse sulla spesa corrente derivanti dalla nuova contabilità e agli obblighi finanziari dei rinnovi contrattuali, in un quadro di assenza dinuove fonti autonome di finanziamento e quindi a risorse date.
Fin dal primo delinearsi della manovra finanziaria per il 2018 abbiamo sottolineato che il sistema dei Comuni si trova a far fronte alle proprie funzioni istituzionali – che, tendono ad aumentare di giorno in giorno, dalla protezione civile alla sicurezza, al welfare locale – nonché a nuovi obblighi di legge, con minori risorse e senza i margini di bilancio di cui dispongono lo Stato o le Regioni. Per questo abbiamo chiesto modifiche ed integrazioni al disegno di legge di bilancio per il 2018 al fine di sostenere le
effettive potenzialità positive dell’azione dei Comuni sul territorio e poter gestire con maggior serenità i bilanci. Abbiamo chiesto che la legge di bilancio tenesse in maggiore considerazione l’eredità della lunga stagione di restrizione finanziaria, nonché la convergenza negativa per il 2018 di alcuni fattori critici, dai rinnovi contrattuali all’aggravio dei vincoli della nuova contabilità.
Abbiamo pertanto presentato un complesso di emendamenti su diversi settori di interesse: alleggerimento dei vincoli sulla spesa corrente, miglioramento gestione spazi finanziari e risorse per investimenti; abbiamo chiesto nuove risorse dedicate, semplificazioni per i piccoli comuni e ampliamento del turn over; risorse per città metropolitane e province, insieme a norme per il rientro alla normalità nella gestione finanziaria e lo sblocco delle assunzioni; norme per migliorare la situazione degli enti in predissesto e dissesto, ulteriori norme per i comuni del sisma, proposte in materia di debito, di tesoreria e di riscossione locale.
Sulla semplificazione amministrativa e contabile abbiamo chiesto misure immediate in particolare sui piccoli comuni e sulla contabilità economico-patrimoniale, sulla quale si stanno verificando difficoltà che rendono necessaria una serena riflessione sul rapporto tra gli obiettivi di trasparenza e significatività dei conti pubblici, che tutti vogliamo raggiungere e il costo economico e di impegno di risorse umane degli strumenti che il nuovo principio contabile prescrive.
La stessa capacità di positivo smaltimento delle ingenti somme che saranno via via disponibili per gli investimenti locali necessità di misure per il rafforzamento delle strutture tecniche e finanziarie dei Comuni e per lo snellimento delle procedure di progettazione ed affidamento delle opere.
Infine, abbiamo voluto riproporre un pacchetto di norme per un intervento organico sulla riscossione locale da troppi anni abbandonata a regole non più adeguate all’importanza del settore. Tutte le situazioni di crisi finanziaria locale hanno il tratto comune nella difficoltà di riscuotere le entrate proprie e c’è grande necessità di adeguare gli strumenti e le procedure di contrasto all’evasione e di materiale incasso delle somme dovute a criteri di efficienza, rispetto dei diritti dei cittadini e trasparenza. Non si sono create nemmeno in quest’occasione le condizioni per un approfondimento e per concertare misure di avvio. Siamo però decisi ad insistere e realizzare anche per gradi una riforma che non è più eludibile, anche a fronte del peso delle mancate riscossioni sui bilanci, dovuto al fondo crediti di dubbia esigibilità.
Le proposte formulate, al di là dei tecnicismi, puntano a determinare migliori condizioni per l’azione amministrativa dei comuni nei molteplici settori che incidono sulla vita dei cittadini, attraverso la liberazione di risorse finanziarie ed umane e la rimozione di vincoli che limitano l’autonomia locale.
Ciò detto proviamo a dare un quadro di sintesi delle varie questioni poste e dei risultati ottenuti: ANCI – nota riepilogativa generale contenuti legge di bilancio 2018 finale REV
Di seguito il comunicato stampa del Presidente Anci Nazionale, Antonio Decaro: ANCI_COMUNICATO STAMPA_Legge di bilancio Decaro