“Alla luce dei gravi eventi occorsi in questa stagione estiva, che ha visto un drammatico aumento del numero degli incendi, specie nei parchi naturali e nelle aree naturali protette, Anci ha espresso massima disponibilità a collaborare per disporre, a livello nazionale, azioni efficaci e concertate per il contrasto del fenomeno e per un maggior coinvolgimento dei cittadini”. Così il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella, intervenuto alla riunione organizzata dal ministero per gli Affari regionali per illustrare la bozza del decreto legge in materia di incendi boschivi che domani 2 settembre andrà in Consiglio dei ministri.
Alla presenza della titolare degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, del capo del dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio e del presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, Pella ha presentato le proposte Anci. In particolare l’istituzione di un Fondo nazionale ad hoc erogato secondo una metodologia che sia in grado di coinvolgere attivamente i cittadini, attraverso la concessione di contributi per la prevenzione e la manutenzione. A tal proposito l’Anci ha ribadito la necessità di una piena concertazione con gli enti locali nel caso di attribuzioni dirette da parte delle Regioni in materia di previsione e prevenzione degli incendi. Infine la richiesta di una mappatura aggiornata del catasto, per consentire un censimento preciso dei territori colpiti dagli incendi.
“Non possiamo più tollerare – ha rimarcato Pella – di assistere a eventi così numerosi e gravi nel nostro Paese, una minaccia sempre più incombente per la biodiversità e la sopravvivenza dei nostri ecosistemi, già compromessi dal cambiamento climatico in atto. La nuova Legge-quadro – ha concluso il vicario Anci – dovrà rappresentare uno strumento fattivo di contrasto e prevenzione per preservare e proteggere i nostri territori”.
Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 34
2 Settembre 2021
Il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 2 settembre 2021, alle ore 11.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.
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DECRETO INCENDI
Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi di concerto con i Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’interno Luciana Lamorgese, della difesa Lorenzo Guerini, dell’economia e delle finanze Daniele Franco, per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, della transizione ecologica Roberto Cingolani, per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli e dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile.
Il decreto affida al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di stilare, con cadenza triennale, il Piano Nazionale per il rafforzamento delle risorse umane, tecnologiche, aeree e terrestri necessarie per una più adeguata prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, documento che andrà ad integrare la consueta pianificazione regionale.
A tal fine al Dipartimento della protezione civile è affidata la ricognizione e valutazione di strumenti innovativi, quali:
- tecnologie, anche satellitari, idonee all’integrazione dei sistemi previsionali, di sorveglianza, monitoraggio e rilevamento dell’ambiente;
- mezzi aerei ad ala fissa, rotante o a pilotaggio remoto;
- mezzi terrestri;
- formazione.
Il Dipartimento della protezione civile provvederà a questa ricognizione e valutazione avvalendosi di un Comitato tecnico, costituito con Decreto del Capo del Dipartimento, del quale fanno parte qualificati rappresentanti dei Ministeri interessati, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, del Comando Carabinieri per la Tutela Forestale, delle Regioni e Province Autonome di Trento e di Bolzano e dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia.
A fronte dei numerosi e drammatici incendi che hanno interessato nei mesi scorsi il nostro Paese e per consentire l’urgente rafforzamento della capacità operativa delle componenti statali impegnate nelle attività di lotta attiva contro gli incendi boschivi, il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa, sono autorizzati – già nel 2021 – all’acquisizione di mezzi aerei, mezzi terrestri, attrezzature e strumentazioni utili alla lotta attiva agli incendi boschivi. L’acquisizione potrà avvenire già nell’anno in corso, con risorse aggiuntive a cui si affiancano le risorse disponibili nel PNRR nell’ambito della transizione ecologica.
Nell’ambito della Strategia per lo sviluppo delle aree interne, sono inoltre stanziati 100 milioni nel triennio 2021-2023 in favore degli enti territoriali impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi. Tali stanziamenti consentiranno di dare concreta attuazione a quanto previsto dai Piani antincendio boschivi approvati dalle Regioni, in particolare: contrastare l’abbandono di attività di cura del bosco, prevedere postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso, realizzare infrastrutture (ad esempio vasche di rifornimento idrico utili ad accelerare gli interventi di spegnimento degli incendi), predisporre vie di accesso e tracciati spartifuoco e manutenere le aree periurbane.
Sanzioni
Il decreto inasprisce le sanzioni – sia amministrative che penali, in particolare per l’ipotesi in cui ad appiccare il fuoco sia chi avrebbe invece il compito di tutelare il territorio (viene, al riguardo, introdotta una specifica aggravante) – e mira a colpire gli interessi degli autori degli illeciti, ad incentivare la collaborazione con le indagini e a favorire condotte volte alla riparazione del danno causato.
Una condanna per incendio doloso non inferiore a due anni comporta, inoltre, per il dipendente pubblico l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione e l’interdizione dalla possibilità di prestare servizi nell’ambito della lotta contro gli incendi.
Come già avviene per il ravvedimento operoso previsto per i reati ambientali, si introduce un’attenuante per chi, prima dell’inizio del processo, provveda alla messa in sicurezza e, ove possibile, al ripristino dei luoghi, salvo che a provocare l’incendio doloso sia chi prestava servizio nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi.