Contributo per gli interventi previsti dal Programma Innovativo Nazionale per la Qualita’ dell’abitare. Art. 1 Commi 437 e seguenti, Legge N.160 del 27/12/2019
Ridurre il disagio abitativo e rivitalizzare il tessuto socio-economico delle periferie. Il tutto facendo perno sull’edilizia residenziale pubblica. È al nastro di partenza il «Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare» del governo, istituito con la legge di Bilancio 2020. Il Decreto Interministeriale n. 395 del 16.09.20 dei ministeri delle Infrastrutture, dell’Economia e dei Beni culturali che avvia il programma è stato pubblicato il 16 novembre sul sito del Mit.
Attivo anche il sito dedicato, all’indirizzo qualitabitare.mit.gov.it.
Il programma – va ricordato – conta su 853,81 milioni di euro, distribuiti tra il 2020 e il 2033. Ed è teso alla rigenerazione di tessuti e ambiti urbani particolarmente degradati e carenti di servizi. Il 34 per cento delle risorse complessive sarà prioritariamente destinato a interventi nel Mezzogiorno.
Con il Dm si dà avvio alla selezione dei progetti da ammettere al finanziamento. Le regioni, le città metropolitane, i comuni sede di città metropolitane, i comuni capoluoghi di provincia, la città di Aosta e i comuni con più di 60mila abitanti potranno presentare proposte.
Il Programma è promosso al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo, con particolare riferimento alle periferie. Nello specifico è finalizzato a:
- riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale;
- rigenerare il tessuto socio-economico;
- migliorare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici;
- migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini.
Il programma finanzia:
- interventi di cui all’art. 3, comma 1, lettere b), c), d) e f) del d.P.R. 380/2001; gli interventi di cui alla lettera e) possono essere ammessi a finanziamento solo in maniera residuale e per specifiche operazioni di densificazione;
- interventi di auto-recupero;
- interventi coerenti con quelli di cui alla delibera CIPE 22 dicembre 2017 n. 127;
- interventi di rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici non utilizzati, dismessi e degradati, anche destinati a usi temporanei;
- interventi e misure per incrementare l’accessibilità materiale, immateriale e la sicurezza, sia degli edifici che degli spazi, le dotazioni territoriale e i servizi di prossimità;
- interventi di riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica, di incremento di alloggi di edilizia residenziale sociale, compresi la realizzazione e l’acquisto di alloggi da utilizzare a rotazione per le assegnazioni temporanee;
- interventi su immobili che sono già stati in passato oggetto di finanziamento pubblico purché si tratti di interventi a completamento degli stessi ovvero su altre parti, purché connesse fisicamente e funzionalmente alla proposta di programma di rigenerazione.
I beneficiari sono Regioni, anche come soggetti aggregatori di strategie di intervento coordinate con i Comuni; Città Metropolitane; Comuni sede di Città Metropolitane; Comuni capoluoghi di provincia; Città di Aosta; Comuni con più di 60.000 abitanti. Il contributo massimo riconoscibile per ogni proposta ammessa al finanziamento è di 15.000.000,00 di euro.
Le proposte di finanziamento di cui alla Fase 1, complete della documentazione indicata e contenenti l’indicazione del CUP relativo ad ogni singolo intervento, devono essere trasmesse, a pena di esclusione, entro e non oltre centoventi (120) giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del presente decreto, secondo le modalità indicate.
Giovedì 19 Novembre 2020 dalle 11:30 alle 13:00 si terrà un webinar di supporto per gli enti proponenti di Abruzzo e Molise. Ulteriori informazioni su https://qualitabitare.mit.gov.it/
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