Con comunicato dell’11 marzo 2020 “Emergenza COVID-19″, ARERA informa, tra l’altro, che “con particolare riferimento ai settori ambientali”, “sta valutando ipotesi di rinvio delle scadenze fissate che garantiscano un ordinato processo di recepimento del processo di regolazione e, più in generale, l’esigenza di rinviare altre scadenze per adempimenti previsti dalla regolazione”.
Si deve ritenere (ed auspicare) che tale disponibilità preluda ad uno o più provvedimenti formali di proroga o rinvio dell’applicazione delle delibere 443/2019 (MTR, nuovo metodo di calcolo dei costi del servizio rifiuti), 444/2019 (nuovi obblighi di trasparenza), oltre che dei diversi altri obblighi riguardanti la fornitura di informazioni tramite questionario ed il calcolo e versamento dei contributi per il funzionamento di ARERA relativi al 2018-19.
Vale la pena di sottolineare che le prescrizioni di cui alla delibera ARERA 443/2019 sono propedeutiche all’approvazione in sede locale del Piano finanziario rifiuti (il PEF), a sua volta presupposto per le delibere comunali di approvazione delle tariffe da applicare alle diverse categorie di utenza, il cui termine – tassativo – è attualmente fissato dalla legge al 30 aprile p.v.
Per quanto si possa prevedere una proroga di tale termine, in connessione con l’emergenza epidemiologica in corso, resta in ogni caso estremamente precaria la possibilità di corretta applicazione del nuovo metodo da parte della generalità dei Comuni e degli altri soggetti, pubblici e privati, che concorrono al nuovo processo di regolazione.