Trent’anni dalla legge di elezione diretta.
Decaro: “Legge sindaci sistema che funziona. Superare limite due mandati
”Il presidente dell’Anci è intervenuto al convegno “Una democrazia matura”, organizzato alla Camera dei Deputati in occasione del trentesimo anniversario dell’approvazione della legge sull’elezione diretta dei sindaci
“I sindaci – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – anche grazie a questo sistema hanno stabilito con i cittadini un rapporto di fiducia basato sui fatti e sulla possibilità di verificare l’operato dell’amministrazione al termine del mandato. Quando ci ripresentiamo davanti agli elettori abbiamo solo la forza della parola data e dell’impegno mantenuto, non abbiamo paracaduti, listini né santi in paradiso a cui votarci. Per questo – ha sostenuto Decaro – pensiamo che debbano essere i cittadini a decretare la fine del mandato, quando ci giudicheranno non più adatti a proseguire. Per questo, giorni fa, il Comitato direttivo dell’ANCI ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale torniamo a chiedere al Parlamento di valutare l’abolizione del limite del secondo mandato per tutti i Comuni, anche per porre fine allo spezzatino istituzionale per cui a seconda della dimensione del Comune cambiano anche le regole per eleggere il suo sindaco. I due mandati sono un limite al diritto costituzionale di elettorato attivo e passivo che non vale per nessun’altra carica elettiva e per nessun altro livello di governo, e non esiste in nessun altro Paese”.
Decaro ha concluso: “Apprendiamo di blitz parlamentari con l’obiettivo di rimettere mano ai sistemi elettorali, senza nemmeno aver richiesto il nostro parere. Crediamo che sia un fatto allarmante su cui ci auguriamo si abbiano i dovuti ripensamenti e si cerchi un confronto comune, scevro da qualsiasi dietrologia”.
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Fontana: “La legge 81 ha assicurato stabilità ed avvicinato tutti i cittadini alle istituzioni”
Il presidente della Camera al convegno organizzato da Anci per i trent’anni della legge sull’elezione diretta dei sindaci: “Ha segnato un deciso passo in avanti verso una democrazia matura”
Fontana ha ricordato come “sembrava che, con tale riforma, anche in Italia potesse crearsi una ‘democrazia dell’alternanza’, che superasse quella ‘democrazia bloccata’ sui cui limiti avevano insistito studiosi del calibro di Giovanni Sartori e Angelo Panebianco”.
Tutto questo mentre cambiava “lo scenario geopolitico mondiale con gli avvenimenti del 1989 e la caduta del Muro di Berlino”. Questo percorso si è innestato “sulla spinta maggioritaria che si è espressa con il referendum sulla quota maggioritaria e le leggi elettorali del giugno successivo”, ha aggiunto il presidente della Camera.
Secondo Fontana, se da un lato questo percorso ha raggiunto i suoi obiettivi di fondo di assicurare stabilità, dall’altro “non sono mancate alcune criticità, come “quella secondo cui essa avrebbe favorito le leadership personali, sottraendo così potere ai partiti e alla loro attività di selezione della classe politica”. Anche se – ha concluso – la crisi dei partiti ha, forse, cause molto più profonde, rintracciabili nei processi di individualizzazione messi in moto dalla globalizzazione, come intuì il grande sociologo tedesco Ulrich Beck”.
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Bianco: “Riforma abuso ufficio per consentire ai sindaci governo sereno delle città”
Il presidente del C.n. Anci al convegno “Una democrazia matura” sui trent’anni della legge 81, con gli ex sindaci Valentino Castellani, Letizia Moratti e Francesco Rutelli
“Prima della legge 81, la vita media delle amministrazioni comunali era di undici mesi in Italia, e addirittura di cinque a Catania” ha ricordato Bianco. “Dopo la sua approvazione, l’orizzonte temporale delle amministrazioni si è molto allungato, è stata garantita la stabilità, e consentito ai sindaci di programmare e attuare programmi in modo fino ad allora impensabile”. Per Bianco, la legge 81 è stata anche lo spartiacque “del nuovo ruolo acquisito dall’Anci, del suo peso specifico nelle scelte del Paese, grazie anche all’istituzione, in quella stagione degli anni Novanta, della Conferenza Stato-Città”.
Tuttavia, per il presidente del Consiglio nazionale Anci “ci sono ancora ostacoli, e il principale è la normativa sulla responsabilità per abuso di ufficio. Il 97% degli amministratori locali iscritti nel registro degli indagati risulta infine assolto da ogni contestazione. Purtroppo, la reale condanna è quella di finire sulle pagine dei giornali, dove nulla o molto poco rimane quando l’amministratore viene scagionato”.
Ma quale è stato l’effetto principale di questa legge secondo alcuni ex sindaci pionieri della sua applicazione? “Questa legge ha iniettato una energia partecipativa che non si era mai vista prima”, ha ricordato Valentino Castellani che guidò Torino in una delicatissima fase di transizione dopo la crisi del colosso Fiat. “Tutto questo prima era impensabile, tanto più che nei cinque anni prima di me si erano alternati quattro sindaci e un commissario prefettizio”.
“Da sindaco ho avuto il privilegio di poter intervenire sia sulle piccole cose di ogni giorno che con un’attività di programmazione finalmente puntuale che, a mio parere, resta il vero spartiacque della legge 81”, ha detto Letizia Moratti. “La stabilità assicurata dall’elezione diretta ha avuto un effetto veramente benefico sulla gestione quotidiana. Ma proprio per questo sarebbe auspicabile che non ci fosse il limite del secondo mandato, per chi deve offrire risposte di lungo periodo ai cittadini, poter programmare è fondamentale”.
Infine, Francesco Rutelli che, rispondendo alle sollecitazioni di Bruno Vespa sulla possibile replicabilità del modello di successo della legge 81, ha evidenziato: “Tutti i sistemi maggioritari nel mondo, dalla Francia, all’Inghilterra agli Stati Uniti, vivono una profonda crisi di sistema. Tutto questo richiama solo un tema di fondo quello della partecipazione dei cittadini alla vita politica che si traduce ovunque in alti tassi di astensione. Il successo delle amministrazioni, peraltro, si misura sulla capacità di dare risposte al quotidiano, magari facendo affidamento su risorse e macchine che richiedono un aggiornamento costante”, ha concluso.