Dal prossimo ottobre 2018 partirà il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, con l’obiettivo di conoscere le condizioni sociali ed economiche degli italiani. Per la prima volta vi sarà l’integrazione tra le rilevazioni censuarie, effettuate sul campo da personale specializzato reclutato dai Comuni, e gli archivi amministrativi che già sono utilizzati da Istat per le rilevazioni periodiche, allineando il nostro sistema a quello degli agli altri paesi europei.
“Anche se la novità dell’utilizzo dei dati amministrativi potrebbe sollevare qualche dubbio in merito alla riservatezza degli stessi – sottolinea Alberto Avetta, rappresentate dell’Anci presso il COMSTAT e presidente di Anci Piemonte – ci sentiamo di sostenere che la cultura della protezione dei dati personali dei cittadini è parte costitutiva del profilo professionale dei funzionari pubblici comunali ed in particolare dei funzionari degli uffici di statistica comunali”. Si tratta di “una parte integrante dei principi fondanti della statistica nazionale ed europea e, già di per sé, fornisce ai cittadini un elemento di garanzia sostanziale a tutela del corretto utilizzo dei loro dati”, aggiunge Avetta.
Il censimento non avrà più la tradizionale frequenza decennale che coinvolgeva contemporaneamente tutte le famiglie italiane, ma sarà una rilevazione sistematica che vedrà protagonisti un numero fisso di Comuni e ogni quattro anni, a rotazione annuale, gli altri, fino a che nel 2021 saranno stati coinvolti tutti i Comuni italiani.
Il nuovo modello di Censimento permanente è stato condiviso dall’Anci con l’Istat in tutti gli aspetti di impostazione metodologica e operativa, a ragione sia delle innovative potenzialità informative con il rilascio di dati annuali necessari per l’aggiornamento delle anagrafi della popolazione residente (compre previsto nel Regolamento anagrafico) e utili per la programmazione dei servizi comunali, sia della maggiore efficienza nella organizzazione delle operazioni sul campo grazie alla riduzione del carico statistico per i cittadini (utilizzando dati già raccolti) con considerevole riduzione della spesa.
A sostegno dell’importanza del Censimento permanente, infatti, numerosi Comuni hanno già avviato le procedure per l’emanazione dei bandi per il reclutamento dei rilevatori censuari, segnale inequivocabile della massima collaborazione e impegno per il conseguimento di un sempre migliore risultato, che si auspica non venga compromesso o ritardato in alcun modo.