“Nel profondo della coscienza tribale degli uomini, la donna è il profumo del sugo che sobbolle, il ciabattare tra le stanze da rassettare, lo sbattere dei panni umidi da stendere, la voce squillante per la sveglia al mattino, la dolce carezza della buona notte… trattasi di angelo del focolare. Facciamo un’operazione di “Ritorno al futuro”. Siamo nei primi anni del Novecento, la Grande guerra incombe e ci si avvia verso una lunga e terribile notte dei tempi. All’improvviso, le donne diventano la forza motrice del nostro Paese. In quel preciso momento storico la donna è tutto ciò che non era mai potuta essere. Ma ben presto, il ruolo che la donna aveva avuto durante la guerra viene dimenticato, suscitando una forte ostilità nella stragrande maggioranza degli uomini che non riconoscono l’importanza ricoperta dalle donne durante il conflitto mondiale. Passano gli anni e le donne incrociano un’altra guerra mondiale voluta dagli uomini, distinguendosi anche come combattenti nella lotta di Liberazione culminata nella redazione della Costituzione repubblicana, che all’art. 3 riconosce pari dignità sociale ed eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso. In questa pillola di storia si scorge il punto critico, cioè il punto oltre il quale un cambiamento diviene inarrestabile. Il punto è la centralità della donna nella società attuale complessa e multiforme e il ruolo dell’uomo che non può più sottrarsi dall’essere coprotagonista, per esempio rispetto alla violenza di genere. In Abruzzo, nel 2023, si è registrata un’emergenza femminicidi. Con i cinque rilevati è la regione con il tasso più alto in Italia. Ce lo ha ricordato la Presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, rilevando che sono saliti significativamente anche i cosiddetti reati di genere, come i maltrattamenti in famiglia, le violenze sessuali e gli atti persecutori. Come Anci Abruzzo abbiamo il dovere di individuare nuove e più efficaci modalità di sensibilizzazione e di crescita civile delle nostre comunità, consapevoli che la lotta alla violenza di genere deve diventare un imperativo sociale e politico che vede in prima fila anche noi uomini. È mia intenzione proporre all’Anci Abruzzo una seria riflessione su questa tematica, coinvolgendo esperti, associazioni impegnate sul territorio e giovani professionisti della creatività e della comunicazione per disegnare insieme il percorso di progetti nuovi e originali aventi come contenuti ispiratori l’educazione al rispetto, alla gentilezza, ai valori familiari e sociali, al confronto, all’importanza del chiedere aiuto, all’importanza del dare aiuto. La capacità, l’intelligenza, la professionalità, la serietà, la determinazione delle donne sindaco della nostra associazione, la loro spiccata sensibilità che conferisce alle loro azioni le sfumature di un umanesimo combattente, saranno il nostro memorandum quotidiano per fare in modo che questa giornata segni la rifioritura di un Abruzzo dei comuni nel nome delle donne e contro la violenza di genere.”